25. Did it just to hurt me, make me cry

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"Sulla nave, il Natale non è solo una festa: è un momento di tregua, un faro di umanità che brilla attraverso le tempeste e le ombre del mare

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"Sulla nave, il Natale non è solo una festa: è un momento di tregua, un faro di umanità che brilla attraverso le tempeste e le ombre del mare. Sebbene la ciurma non segua convenzioni terrestri, il Natale è rispettato come una ricorrenza sacra, un’occasione in cui persino i cuori più induriti dai venti e dalle battaglie trovano spazio per un momento di riflessione, comunità e celebrazione. Questa regola istituisce che il Natale sia un giorno inviolabile, dedicato alla condivisione e alla riconciliazione, dove ogni uomo e donna della ciurma abbia il diritto di sentirsi accolto come parte di una famiglia scelta. Nel giorno di Natale, tutte le attività usuali, comprese le riparazioni, le battaglie, e perfino le discussioni su questioni di bordo, devono essere sospese. La nave diventa un santuario di pace, dove il rumore delle onde e il crepitio del legno sono gli unici suoni ammessi a riempire l’aria. Nessuna offesa, disputa o vendetta può essere perpetrata in questo giorno, e qualunque rancore o divergenza deve essere messa da parte. Qualsiasi violazione di questa tregua è considerata un atto gravissimo, perché rompe il patto implicito di rispetto e solidarietà che la ciurma ha stabilito per questa giornata. La celebrazione inizia al tramonto della vigilia, quando la ciurma si riunisce sul ponte sotto il cielo stellato, qualunque sia il punto del mare in cui si trovi. È consuetudine che ogni membro porti un oggetto o un ricordo che rappresenti qualcosa di significativo: una mappa logora, un pezzo di stoffa strappato dalla battaglia, una conchiglia raccolta su una spiaggia lontana. Questi oggetti vengono posti al centro, in un cerchio simbolico, come offerta collettiva al mare che li ha uniti. In quel momento, ogni voce si leva per raccontare una storia legata a quell’oggetto, rievocando momenti di gioia, di dolore, o semplicemente di esistenza. Questa pratica, oltre a essere una celebrazione, funge da legame spirituale che rafforza l’identità della ciurma. Le provviste, che di norma sono razionate, vengono per una volta condivise senza restrizioni. Ogni membro ha diritto a una porzione abbondante, e i liquori migliori vengono serviti in segno di generosità e abbondanza. Qualora le provviste siano scarse, l’intero equipaggio lavora nei giorni precedenti per preparare qualcosa di speciale, che può essere una zuppa ottenuta con ciò che offre il mare o un semplice pane cotto in una stufa improvvisata. L’essenza della celebrazione non sta nell’opulenza, ma nella condivisione di ciò che si ha, per quanto modesto. Un altro elemento fondamentale del Natale sulla nave è lo scambio di doni. Questi non devono essere necessariamente oggetti materiali, ma gesti o creazioni che rappresentano la cura e l’attenzione verso gli altri membri. C’è chi intaglia un pezzo di legno in una figura marina, chi scrive versi incisi su un pezzo di stoffa, chi semplicemente dedica il proprio tempo a raccontare storie che facciano sorridere o riflettere. Questo scambio non è obbligatorio, ma è incoraggiato, poiché rappresenta un momento di connessione e di riconoscimento reciproco. Nel giorno di Natale, la ciurma è tenuta a osservare un rituale particolare: un minuto di silenzio in memoria di coloro che non sono più tra loro. È un atto di rispetto verso i compagni caduti, un riconoscimento della loro presenza che persiste nelle onde e nel vento. Nessuno è dimenticato, e ogni nome viene pronunciato, seguito da un brindisi collettivo che celebra la loro vita e il loro contributo alla ciurma. La regola stabilisce anche che durante il Natale non possano essere presi prigionieri né inflitte punizioni. Qualunque situazione di conflitto o decisione importante deve essere rimandata al giorno successivo, poiché il Natale è un momento di sospensione, un porto sicuro in cui ogni membro possa sentirsi protetto e al sicuro. È un giorno in cui persino il mare sembra calmarsi, concedendo alla ciurma un respiro dalla lotta costante per la sopravvivenza. Infine, il Natale sulla nave è anche un momento di speranza, in cui ognuno può esprimere i propri desideri per l’anno a venire. C’è chi desidera un viaggio sicuro, chi la pace per un cuore tormentato, chi semplicemente un altro giorno sotto il cielo aperto. Questi desideri vengono condivisi, perché sulla nave, ogni sogno individuale contribuisce al destino collettivo. Al termine della giornata, si accende una piccola lanterna che viene lasciata andare alla deriva nel mare, portando con sé i desideri e le speranze della ciurma. Questa regola non è solo un insieme di prescrizioni, ma un manifesto della filosofia della nave e dei suoi abitanti. Il Natale rappresenta l’umanità che persiste anche nelle vite più dure, un promemoria che, nonostante il caos e il pericolo, ci sono ancora momenti in cui ci si può fermare, guardarsi negli occhi e ricordarsi che si è tutti parte di una stessa onda."

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⏰ Ultimo aggiornamento: 19 hours ago ⏰

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