𝑵𝒆𝒗𝒆𝒓 𝒇𝒆𝒍𝒕 𝒔𝒐 𝒂𝒍𝒐𝒏𝒆...

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Ultimamente, sembra che tutto vada storto

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Ultimamente, sembra che tutto vada storto. Un'onda anomala di sfortuna si è abbattuta sulla mia vita, travolgendo amici, famiglia, studio... Ogni singolo tassello sembra sgretolarsi sotto il peso di un destino avverso. La sensazione è quella di affogare in un mare in tempesta, senza una zattera a cui aggrapparsi.

Appena supero la soglia di casa, mi libero degli abiti che mi stringono, indossando una tuta comoda. La mia destinazione è il seminterrato, un rifugio sotterraneo dove alcune attrezzature sportive attendono di essere messe alla prova. Lì, in un angolo buio, il sacco da boxe cattura la mia attenzione. Immobile, silenzioso, è pronto a incassare tutto ciò che ho da offrire. Un'oasi di sfogo, un'ancora di salvezza in un oceano di disperazione.

Ogni pugno che tiro è un urlo silenzioso, un grido soffocato di rabbia e frustrazione. Il sacco assorbe i miei colpi, trasformando il dolore in forza, la disperazione in azione. Sento il sangue scorrere nelle vene, bollente e impetuoso, quasi spaventoso nella sua furia. L'adrenalina mi avvolge completamente, un turbine che fa tacere il resto del mondo. Per un istante, non sono più Kai, il ragazzo tormentato. Sono solo un pugno, una scarica di energia.

Poi, all'improvviso, una voce mi distrae, infrangendo il mio fragile isolamento.

«Ciao Kai.» La voce di mio fratello irrompe nella mia tempesta interiore. Un'inaspettata boccata d'aria fresca.

Ha solo otto anni, piccolo di statura ma sorprendentemente grande nella mente. Un'anima antica racchiusa in un corpo minuto.

È intelligente e maturo, tanto che a volte sembra più adulto di quanto la sua età potrebbe far pensare. Un piccolo saggio, un punto fermo nella mia instabilità.

Dicono tutti che ci somigliamo. E, a dire il vero, un po' è vero. Almeno esteriormente e, come non ammetterlo, guardatemi: un autentico capolavoro della natura, un'opera d'arte scolpita nel marmo. Ma mentalmente? No, lì siamo mondi opposti. Lui è puro e brillante, un cristallo limpido. Io... beh, sono un ragazzo complicato, un enigma irrisolto, con una fama da cattivo. O almeno, così dicono. Un'etichetta che mi perseguita, un peso che mi trascino dietro.

«Ciao scimmietta, cosa hai combinato oggi in giro per la città?» domando con tono scherzoso, cercando di spezzare la tensione nell'aria, di allentare la morsa del mio tormento interiore.

«Sono uscito con alcuni amici che ho conosciuto da poco.»   La risposta è secca. Troppo.   Di solito mi travolge con storie piene di entusiasmo. Ma oggi è spento. Silenzioso.

«Che c'è che non va?» chiedo. «Perché non mi dici niente?»

«Non abbiamo fatto nulla di speciale.»   La sua voce è piatta. Gli occhi, invece, gridano. Sta nascondendo qualcosa.

«Tu racconti tutto con quel sorriso contagioso... Oggi non lo vedo.»

Liam resta muto per lunghi secondi. Poi solleva lentamente la maglietta.   Il petto è segnato: graffi, lividi. Un urlo muto.

Unique in our imperfections- in revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora