𝑷𝒓𝒐𝒍𝒐𝒈𝒐

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Mi è sempre stato detto che l'amore arriva quando meno te lo aspetti, come un vento che scompiglia tutto, ma porta con sé una nuova armonia, dei nuovi colori

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Mi è sempre stato detto che l'amore arriva quando meno te lo aspetti, come un vento che scompiglia tutto, ma porta con sé una nuova armonia, dei nuovi colori. 

Eppure, per quanto io abbia aspettato, non posso fare a meno di chiedermi: cosa succede se non arriva?

Ho sempre sognato di trovare la mia metà, quella persona capace di completarmi, di colmare i vuoti che sento dentro e di accettarmi per quella che sono, senza riserve né condizioni. 

Forse questo mio desiderio nasce dalle tante storie d'amore che ho letto. Quelle storie che parlano di incontri fortuiti e destini intrecciati, di anime gemelle che, nonostante tutte le avversità, trovano sempre la strada per ricongiungersi. 

Ma ogni volta che la vita mi sorprende con la realtà, mi accorgo che l'amore non è così perfetto, né sempre semplice. 

È intricato, confuso, imperfetto.

Di amore, però, ne conosco già alcune sfaccettature. 

L'ho visto negli occhi di mia madre e l'ho sentito nei gesti di mio fratello. 

Sono stati loro a insegnarmi cosa significa amare senza condizioni: essere sempre presenti, offrire un affetto sincero e costante, amare per il semplice fatto che esistiamo. 

Ma nonostante questo, sento che qualcosa manca.

Non sono una persona che si innamora facilmente. Dopo tante delusioni, ho imparato a proteggermi, a costruire muri attorno al cuore, pensando che servissero a preservarmi. 

Eppure, so che non mi proteggono davvero: mi isolano. 

Faccio fatica a fidarmi, a lasciarmi andare, a vivere le emozioni per quello che sono, senza quella paura costante di essere ferita. 

Mi ritrovo a chiedermi: se non riesco ad amare me stessa, come potrò amare qualcun altro?

Quando mi guardo allo specchio, vedo tutte le insicurezze e i dubbi che mi porto dentro. Non mi piaccio, né fisicamente né caratterialmente, e questa sensazione mi fa pensare che sia normale che nessuno rimanga. 

So di non essere una cattiva persona, eppure, mi chiedo costantemente se valgo abbastanza. Ho sempre dato tutta me stessa nell'amore, anche quando non ne valeva la pena, anche quando sapevo che mi avrebbe ferito.

Ho sopportato il dolore, ma non quello visibile. Sono cicatrici invisibili, scolpite nella mia mente e nel mio cuore. 

Il tipo di ferite che portano con sé la paura di essere soli, di essere dimenticati, di non essere sufficientemente degni dell'affetto di qualcuno. 

È questo che mi spaventa di più: il silenzio degli altri, i giudizi non detti, le parole che restano sospese.

Ho aspettato una persona a lungo. Troppo a lungo. Ho atteso così tanto che il vuoto della sua assenza è diventato una compagna costante delle mie giornate. 

La sera, quando il buio è più fitto, ripenso a tutto e mi dico che il problema sono io. Che forse non sono abbastanza. Ma ora lo so: non è così.

È stata una strada lunga e tortuosa e, nonostante tutto, sto imparando. Sto imparando che l'amore non arriva sempre con un colpo di scena, come nei romanzi. A volte, l'amore comincia quando iniziamo a guardarci dentro con più gentilezza.

Questo è solo l'inizio della mia storia. I dettagli li scoprirete leggendo il resto.

Anzi, mi correggo: da adesso, è anche la vostra.

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