𝑳𝒊𝒌𝒆 𝒉𝒊𝒎...

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Mi sono sempre chiesto cosa si prova ad essere ubriachi, se davvero si riesce a sentire quella leggerezza che tutti descrivono, incluso mio padre

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Mi sono sempre chiesto cosa si prova ad essere ubriachi, se davvero si riesce a sentire quella leggerezza che tutti descrivono, incluso mio padre.

Dicono che i pensieri si dissolvono, che le preoccupazioni si allontanano, e che, per qualche ora, ci si sente liberi. Io non so se sia vero. Magari è solo una di quelle cose che si raccontano per giustificare le scelte sbagliate.

Questa sera però, seduto su questo muretto con una bottiglia che ho comprato senza neanche pensarci troppo, sento il bisogno di scoprirlo.

Sono da solo e a farmi compagnia è il silenzio della notte e il rumore del vento.

Non so nemmeno perché l'ho fatto. Forse solo per vedere se riesco a sentirmi diverso, se riesco a smettere di pensare, anche solo per un'ora.

La bottiglia è fredda tra le mani, e io la fisso come se potesse darmi delle risposte. Strano come certi oggetti sembrino più significativi di altri quando sei solo. Il tappo si svita facilmente, troppo facilmente forse.

Porto il vetro alle labbra e prendo un sorso. Il liquido è amaro, brucia in gola e il primo istinto è quello di sputarlo. Stringo gli occhi e trattengo tutto. Devo abituarmi, immagino. Dicono che la seconda volta vada meglio.

E infatti, quando bevo di nuovo, non è poi così male. Non mi sento ancora spensierato, ma qualcosa dentro di me si allenta, come un nodo che si scioglie lentamente.

Mi chiedo se qualcuno si accorgerà di me, se passerà di qui e mi vedrà seduto come un idiota con una bottiglia in mano. Ma a quest'ora della notte non passa mai nessuno, e anche se lo facesse, probabilmente mi ignorerebbe.

Continuo a bere, a piccoli sorsi, lasciando che il liquido faccia il suo effetto. Non so quanto tempo passa, forse pochi minuti o forse di più, ma comincio a sentirmi diverso. Non felice, non spensierato, ma... più leggero. Come se i pensieri fossero ancora lì, ma più distanti, ovattati, quasi fuori fuoco.

Guardo il cielo. È pieno di stelle, e per qualche strana ragione mi sembrano più vicine. Forse è solo la mia mente che comincia a giocare con me.

Sorrido, ma non so perché. Non c'è niente di divertente. Forse è questo che significa essere ubriachi: sorridere senza motivo.

Appoggio la bottiglia accanto a me e chiudo gli occhi per un momento. La testa mi gira leggermente, e mi lascio andare contro il muro.

Penso a tante cose, troppe cose. Ai giorni passati, alle persone che mi sono accanto, a quelle che ho allontanato, a quelle che non ci sono più. Forse è vero che l'alcol non fa dimenticare, ma rende tutto meno pesante.

Un altro sorso. La bottiglia è già a metà e io non ho idea di quanto possa reggere.

La bottiglia è quasi vuota quando sento dei passi. All'inizio penso sia solo la mia immaginazione, uno scherzo del vento o di qualche animale che si muove tra i cespugli. Ma i passi si avvicinano, decisi, e quando alzo lo sguardo la vedo.

Unique in our imperfections- in revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora