Gabriel
Tengo le braccia incrociate al petto, mentre lancio uno sguardo fuori dalla finestra della palestra e osservo la pioggia scrosciante e gli studenti della Rosings che corrono a lezione. I rumori dei pesi e delle attrezzature sportive mi risuonano per le orecchie, ma a malapena mi sembra di ascoltarli o anche solo di essere qui: il mio pensiero fisso rimane sul borsone lasciato negli armadietti all'ingresso e il cellulare al suo interno.
Per la mia sanità mentale ho dovuto lasciarlo lì, dopo aver passato quasi due giorni ad aspettare una risposta da parte di Hazel al mio messaggio. A questo punto non so nemmeno se l'abbia visto, o se mi abbia bloccato per qualche motivo che va al di fuori di ogni logica. Quello che so è che è una sensazione spaventosamente familiare, dopo aver passato tutta l'estate senza la minima possibilità di raggiungerla.Peter Johnson si avvicina, mi fa un cenno con la testa. «Gabriel.» saluta in modo cauto e misurato.
Tengo le braccia incrociate, i muscoli ancora tesi mentre lo osservo: siamo alti uguali, ma in qualche modo so di starlo intimidendo e non mi importa nemmeno un po'. «Ehi, Peter.»
«Senti...» comincia, prima di grattarsi il collo e distogliere lo sguardo per qualche secondo, evidentemente a disagio. «Odio arrivare a questo, ma sono disperato.» aspetta una mia risposta, che non arriva: mi limito a guardarlo con la fronte leggermente corrugata, perché so bene che le sue prossime parole riguarderanno la ragazza che al momento ignora i miei messaggi. «Ho bisogno di una mano.»
«Con?»
«Elle.».
Il mio corpo si irrigidisce ancora di più, ma mantengo una calma apparente.
«Voglio uscire con lei, davvero, però credo mi stia evitando.»«Non so cosa dirti, Peter, forse Hazel non è interessata.» marco la voce sul suo nome, lui a malapena ci fa caso.
«Allora perchè mi ha chiesto di vederci l'altra sera?» ribatte confuso, io rimango immobile.
«Quando?» dico in fretta, Peter non è abbastanza veloce a rispondere e io rincaro la dose. «Quando ti ha chiesto di vedervi?»
«Un paio di giorni fa, martedì sera.».
All'istante sciolgo le braccia e muovo un passo avanti, istintivamente lui ne fa uno indietro. «E l'hai vista?» vorrei suonare più calmo di quello che sono, ma al momento il mio unico pensiero è che se Hazel mi sta evitando perchè è uscita con Peter e lui ha fatto qualcosa che lei non voleva, sono pronto a tirargli un pugno in faccia subito, all'istante.
Peter si salva in corner, alza entrambe le mani e scuote la testa spaventato. «Non l'ho vista, Gabriel, è sparita subito dopo avermi scritto, te lo assicuro.» in qualche modo si guadagna la sua incolumità. «Senti, so che è stata con Cole per anni, so com'è finita, lo sappiamo tutti.» comincia deciso. «Ma Elle mi piace, e voglio uscire con lei, e se tu hai qualche problema con la cosa parla ora o...»
«Non ho nessun problema.» lo interrompo con un'alzata di spalle. «La decisione è e sarà sempre di Hazel, ma al momento mi sembra chiaro quello che vuole.» accenno un sorriso. «E non sei tu.» poso una mano sulla sua spalla mentre lo supero, mentre evito chi mi saluta e in fretta raggiungo gli armadietti e il mio borsone.
Mi dirigo alla mia auto sotto la pioggia, controllo ancora se Hazel mi abbia risposto o meno, e quando non vedo nessun messaggio da parte sua comincio a chiamarla.
Metto in moto non appena parte la segreteria telefonica, incredibilmente determinato.Non mi sono presentato a casa sua in questi giorni, non l'ho chiamata, non ho insistito perchè se è questo che vuole la decisione è sua e la rispetterò sempre. Non significa, però, che non possa cercare di capirne il perché.
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Like the Dawn
RomanceNella vita di Hazel, l'unica vera certezza ed il più grande punto di riferimento è il suo fidanzato, Cole, conosciuto al primo anno alla Rosings. Hazel e Cole hanno in progetto di sposarsi appena finita l'università, e di cominciare a costruire la l...