𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟔

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Passarono alcuni minuti, in cui io e nonna restammo in silenzio, si sentivano solo le cicale e un venticello leggero, per fortuna non era afoso.
Con lei anche restare in silenzio era piacevole e mi faceva sentire in pace e senza preoccupazioni.
Ad interrompere questa quiete tanto piacevole, fu una visita del tutto inaspettata.
La moto che si era appena fermata, era quella di Elia.
Appena si fu tolto il casco, mia nonna lo salutò ancor prima di me.

"Elia caro, ma che bello vederti qui! Spero non sia successo nulla!"

"Ma no Mabel, ero passato a fare un saluto! Grazie per la preoccupazione!"

Mi alzai, ci guardammo e quasi dimenticai di salutarlo a mia volta.

"Norah, aiutami un attimo, ho portato questo pensiero, non è carino presentarsi a mani vuote a casa delle persone!" esclamò mentre io gli aprivo il cancello, lasciandolo entrare.

"Elia, non dovevi, ma spero sia qualcosa che piaccia anche a me!" risposi aiutandolo.

"Sei la solita, credi che non abbia a mente i tuoi gusti?!"

"Mhm, non è che mi fidi molto sai" scherzai.

Aprii la busta per curiosare ed un profumo di crema al limone pervase le mie narici.

"La torta della nonna, vero?!"

"Certo che sì!"

"Cosa confabulate ragazzi??" chiese mia nonna, curiosa.

"Nonna, Elia ci ha portato una torta della nonna ancora calda e fumante!"

"Oh Elia, sei sempre il solito ragazzo dolce ed educato, non sei mai cambiato. C'è ne vorrebbero di più di ragazzi come te al giorno d'oggi...!"

"Lei è fin troppo gentile! Non si arrabbierà allora se le dico che vorrei portarle via la sua preziosissima nipote per un paio d'ore, immagino!"

"Nelle tue mani so che è al sicuro, perciò non mi arrabbierò caro Elia e ti dirò di più, ora andrò a farmi compagnia con una fetta di questa prelibatezza!"

"Perfetto! Allora che ne dici Norah, la nonna ha approvato, ti aspetto qui in veranda mentre vai a prepararti?"

"D'accordo, ma puoi entrare, tanto faccio presto!" gli dissi facendo l'occhiolino in modo amichevole.

"Va bene, ti aspetto allora."

Mi guardò dritto negli occhi, aveva un sorriso appena accennato e la punta del labbro appena all'insù gli dava un tono da mezzo furfante.
Spezzava quell'aura di perfetta gentilezza che lo accompagnava.
Un brivido leggero corse giù dal collo lungo tutta la schiena.

"Arrivo" gli dissi accennando un mezzo sorriso e corsi in casa per andare a prepararmi.

"Nonna, Elia è in veranda, mi cambio e arrivo" la avvisai, dato che era entrata poco prima per mettere via la torta.

"D'accordo!" risposi e poi andai a prepararmi.

"Un attimino che sistemo la torta e sono subito da te, ragazzo!"

"Eccomi qua, ho portato anche la limonata! Io e Norah ne abbiamo bevuta un po' prima" sorrise, tornando a sedersi nella panca a dondolo.

"Non avrei potuto chiedere di meglio Mabel! L'ho sempre detto che Norah è molto fortunata ad avere una nonna così... per lei è come il faro per le navi, lei è il suo punto fermo, da sempre. Beh, alla fine lo sai meglio di me."

"Caro Elia, hai ragione, fin troppo. Fin troppo ti dico, perché la vita è ingiusta... non era bastato il passato travagliato che ha avuto, ci si doveva mettere anche un pazzo maniaco a crearle nuove ferite. Solo il cielo sa quanto soffre il mio cuore al pensiero di cosa abbia patito in questi mesi, fra le mura di quella casa."

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⏰ Ultimo aggiornamento: 4 hours ago ⏰

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