-Professoressa, ora cos'accadrà?- domandò Selene alla Victoire, che correva verso la presidenza con la bambina in braccio e con i capelli biondi e argentei che sventolavano di qua e di là.
-Voi tre resterete qui per questi due giorni e il primo settembre frequenterete le lezioni normalmente.- disse Victoire rivolgendosi a tre dei ragazzi, poi si rivolse a James -Tu tornerai dai tuoi a Grimmauld Place il prima possibile e dopo si vedrà se potrai cominciare il tuo addestramento con Teddy. Vi farò sapere come...come finirà la battaglia.-
La giovane donna aveva la voce spezzata. La festa di sua figlia era stata oscurata ed interrotta da un attacco di Titani, lo si era capito dal marchio a forma di kneazle e suo marito era rimasto lì a combattere con il resto dei suoi familiari.
Poi, sempre con la dolce bambina dagli occhi azzurri sbarrati e impauriti come se avesse capito cos'era successo, andò a perlustrare il castello e ad accendere le luci, svoltando poi per la presidenza.
I quattro piombarono nel silenzio.
Selene lanciava occhiate a James di soppiatto. Cosa intendeva la Weasley con "dopo si vedrà se potrai cominciare il tuo addestramento con Teddy"?
Di cosa parlava? Che progetti aveva James per il suo futuro? E perchè non gliene aveva parlato?
Lui aveva lo sguardo rivolto al grande portone chiuso della scuola, come se non vedesse l'ora di uscire di lì.
Scorpius guardava titubante Emma, che era visibilmente preoccupata per i suoi.
Sarebbero sopravvissuti? Teddy li aveva già portati in salvo?
-James, io...- sibilò Selene.
-Lo so. Anch'io devo parlarti. Vieni.- disse lui cupo, come se non vedesse l'ora di togliersi un peso dallo stomaco.
La prese per un polso e poi, facendo intrecciare le loro dita, la trascinò fuori dal castello.
Emma e Scorpius rimasero da soli in un silenzio tombale.
-Ti accompagno nel dormitorio?- chiese Scorpius per rompere il ghiaccio.
Fino a pochi minuti prima si stavano divertendo un modo, ma poi era tutto cambiato.
Emma sorrise debolmente e annuì, prendendolo per mano, così i due si diressero verso le cucine.
-Sei preoccupata per i tuoi, vero?- chiese lui vedendola molto abbattuta e senza l'ombra di un sorriso sul volto.
-Potrei forse non esserlo? Se dovesse accadere qualcosa...oh, non voglio pensarci. Sarebbe colpa mia, colpa delle cicatrici che io e Sel abbiamo dall'ultima battaglia contro Titanus.-
-Oh, certo che faccio delle domande stupide...scusami, ma non sono bravo a...a tirare su di morale la gente, ecco. Vorrei poter fare qualcosa, ma mi rendo conto che qualunque cosa possa dire non ti sarebbe di conforto.- disse Scorpius abbattuto.
Ormai erano arrivati alla botte davanti al dormitorio dei Tassorosso ed Emma si avvicinò al suo lupo, dandogli un bacio sulle labbra gelide.
-A me basta sapere che tu ci sarai sempre e comunque.- sussurrò poi.
Il biondo sorrise, confortato dalle dolci parole della ragazza, e si diresse nei sotterranei, nel dormitorio dei Serpevede.***
James aveva condotto Selene appena fuori dal castello ed avevano entrambi la schiena appoggiata sul muro di mattoni grigi che dovevano avere centinaia d'anni ormai.
Lei guardava il ragazzo preoccupata, ma non disse nulla, aspettava che fosse lui a darle spiegazioni.
James era serissimo e scrutava il buio con i suoi occhi scuri.
Poi si mise a ridacchiare.
Selene parve stupita. Ma che diavolo aveva quel ragazzo in mente? I loro genitori erano in pericolo di vita in quel preciso istante e lui rideva?!
-Tuo padre mi odia.- disse poi lui tra una risatina e l'altra. Selene capì che rideva sì, ma solo esteriormente. I suoi occhi tristi erano lo specchio della sua anima in quel momento.
Aveva davvero un bellissimo sorriso, quando non sghignazzava, si intende: un sorriso profondo che travolgerebbe chiunque.
-Che c'entra ora?-
-Be', penso che per te sia importante che tuo padre mi veda di buon occhio. Ma credo sia più facile che io mi trovi nella lista delle persone da cruciare, piuttosto che in quella dei buoni partiti per sua figlia.-
-A me non importa nulla di ciò che pensa mio padre di te. Certo, non è il massimo sapere che non ti può vedere, ma non credere che sia per gelosia nei miei confronti, perchè non è mai stato geloso, almeno credo. È che avete cominciato con il piede sbagliato, anche se non penso che, con i diversi caratteri che avete, sarebbe cambiato qualcosa con una presentazione migliore.-
Selene parlava del padre con un'espressione strana e mesta in volto, rivolta al cielo.
James, invece, la guardava e, notando il suo volto turbato, smise di sorridere e le disse dolcemente: -Vedi, è che io ci tenevo a fargli una buona impressione. È tuo padre, sai com'è...-
Selene si voltò a guardarlo accigliata: -Sei il mio ragazzo ed è a me che devi piacere, mica a lui.-
James cercò di trattenere un sorriso.
"Per le mutande di Merlino! Quando è così...dannatamente sé stessa, mi verrebbe voglia di stringerla a me e di...be', insomma, avrete capito. No no no, nulla di ciò che state pensando...o forse sì (?). Comunque mi arriverebbe uno schiaffo dopo meno di cinque secondi, perciò meglio evitare, per ora."
James si limitò a guardarla, per quanto il buio lo permettesse.
-Allora, se non me lo dici tu, te lo chiedo io: di cosa stava parlando la Weasley?- sbottò Selene cupa e triste di essere stata lei a prendere il discorso.
Sapeva che ciò che le avrebbe detto James non le sarebbe piaciuto affatto.
"Per tutti i folletti! Mi sono distratto e ora non ricordo più nulla, nul-la, del discorso che mi ero preparato...ehm...okay, sono da cruciare."
-Io non starò qui. Come sai, ho finito Hogwarts.-
-Ma dove andrai?- gli domandò lei che non voleva lasciarlo andare, poiché aveva intuito che non se ne starebbe di certo stato a casa a poltrire.
Il venticello freddo e il nervosismo le fece venire la pelle d'oca.
-Victoire parlava di allenamento per diventare Auror, è sempre stato il mio sogno. E Teddy ha promesso di aiutarmi non appena ha visto gli "Oltre Ogni Previsione" dei miei M.A.G.O. Ma in realtà so che è stato per merito tuo che sono riuscito a superare alla grande gli esami.-
Selene sorrise sollevata.
Della pratica con un mago esperto come il proessor Lupin gli avrebbe insegnato molto.
-Sono fiera di te. Non sapevo che volessi diventare Auror.- gli disse la ragazza abbassando il bordo delle maniche del vestito che indossava fino al gomito.
James se ne accorse.
-Be', non è che tu mia abbia mai accennato della tua passione per l'alchimia.- fece lui sbottonandosi la giacca blu notte che aveva indossato occasionalmente per la festa di Tonks.
Poi se la sfilò di dosso.
-Vieni qui.-
Selene divenne rossa in viso e si scostò dal muro gelido, mentre James le poggiava la giacca sulle spalle.
-Grazie.- sussurrò lei appoggiando il capo sul petto di James, che la avvolse con le braccia per farle più caldo -È una cosa dolcissima.-
Lui sembrò sorpreso da quel commento e sorrise baciandola sulla fronte.
-Amore...c'è un'altra cosa che devo dirti.- cominciò lui divenendo cupo.
Selene rimase appoggiata sul suo petto, chiudendo gli occhi e sperando che non le stesse dicendo quello che lei supponeva.
-Io...io andrò alla ricerca del diamante nella forsta dell'India. Partirò domani.-
Selene si strinse più forte a lui.
-Non voglio. È troppo...-
-Pericoloso? Lo so, ma non posso fare altrimenti. Se nessuno di noi quattro va a cercarlo, pur sapendo dove si trova, sarebbe la rovina del mondo magico e babbano. Se posso fare qualcosa, voglio farla.-
James era deciso e aveva gli occhi assetati di giustizia.
Selene si scostò da lui e lo guardò con fermezza.
-Verrò con te. Lascerò Hogwarts.-
James sbarrò gli occhi e replicò: -No. Tu devi rimanere qui a studiare per diventare la più brava strega di questi tempi. E diventerai un'alchimista fantastica, ne sono certo. Mentre sarò in India, vorrò saperti qui, al sicuro. Eddy, Carry, Helen e Wilson verranno con me. Dopo i M.A.G.O mi avevano detto che, se ci fossero state novità, avrebbero voluto partecipare all'azione.-
A lei non piaceva né la compagnia, né la missione di James. Helen era la sua ex e Selene presumeva che avrebbe cercato di avvicinarsi nuovamente a lui.
-Ma...-
-Fallo per me, rimani qui ad Hogwarts e ricrea l'Esercito al fianco di Emma e Scorpius.-
Selene sospirò profondamente e gli chiese: -Per quanto tempo non ci vedremo?-
-Non lo so. La foresta di Sundarbans non è proprio dietro l'angolo.-
Selene non sorrise a quella che secondo James doveva essere una battuta.
-James, non voglio perderti.-
-Non accadrà. Abbiamo gli specchi gemelli e cercherò di mandarti mie notizie, magari tramite Wiky, dato che per lettera è troppo pericoloso.-
Lei fece un'espressione abbattuta e contrariata.
Poi James accompagnò la ragazza davanti al suo dormitorio e, non appena ci arrivarono, si guardarono imbarazzati.
-Be', io dovrei risolvere l'enigma ed andare a dormire.- fece Selene, come per dirgli che doveva smammare.
James si passò una mano tra i capelli e disse un po' titubante: -Oh, sì. Magari...cioè, solo se vuoi, potrei...potremmo...-
"Merlino! Non mi è mai venuto difficile dire qualcosa del genere ad una ragazza! Ma lei non è una ragazza, lei è la ragazza."
Selene lo guardava ridacchiando per il suo nervosismo.
-Insomma, dato che domani partirò per molto tempo- dicendo questo James abbassò lo sguardo, pensando che forse non si sarebbero mai più rivisti -e dato che il dormitorio è vuoto...-
-James, non se ne parla. Fila subito a letto. Nel tuo letto.- disse Selene scontrosa e sottolineando quel "tuo" con un timbro particolarmente chiaro e schietto.
-No, non fraintendere! Io vorrei solo dormire al tuo fianco, come non abbiamo mai fatto. Non ti chiedo altro, ma, se non vuoi, non fa niente. Solo che non sappiamo cosa potrebbe accadere in questi mesi così bui e se avremmo mai più l'occasione di dormire insieme...-
-Sì, certo che ne avremmo l'occasione. Non ti accadrà nulla mentre sarai in India. Ne sono certa.- disse Selene, che cercava di convincere sé stessa più che altro.
James sorrise e le sussurrò all'orecchio: -Ti conviene risolvere l'enigma e portarmi con te nel domitorio, se non vuoi che io ti prenda e ti porti direttamente nel mio, Riccioli d'oro.-
Selene gli diede uno schiaffo, ma non era arrabbiata, in realtà era sul punto di ridere.
Poi i due entrarono nella Sala Comune dei Corvonero, per dirigersi successivamemte nei dormitori femminili deserti.
Non avevano portato nessuna valigia, dato che erano fuggiti all'improvviso, quindi non avevano altra scelta che usare gli orribili pigiami della scuola.
Selene si levò la giacca e si sedette su di un bordo del letto e cominciò a sciogliersi i capelli.
James salì sul materasso dall'altro bordo e le si avvicinò, sedendosi dietro di lei.
-Lascia fare a me.- sussurrò nel silenzio tombale, continuando lui stesso a levarle l'infinità di forcine impigliate tra i ricci.
Poi, sciolti i capelli, le cinse la vita con le braccia da dietro e la baciò delicatamente sul collo, appoggiando poi il suo capo sulla spalla della ragazza.
-James, hai intenzione di rimanere abbracciato a me in eterno? Perchè se è così potrei rimanere con la schiena bloccata, sai?- fece lei sorridendo per sdrammatizzare quello che, anche se non se lo erano detti apertamente, era una specie di addio.
-Scusami,- le disse lui allontanandosi il necessario per lasciarla libera di indossare il pigiama in cotone blu e bronzo -è che credo di non averti fatto capire abbastanza quanto sei importante per me. Anche se ti assillo standoti sempre appiccicato, non ti ho mai detto che non mi piaci solo perchè sei bellissima...-
-Io non sono bellissima.-
-Sì, certo, certo...sei meravigliosa. Ma, dicevo, il vero motivo per cui mi piaci è perchè sei piena di grinta, intelligente, scontrosa e dolce insieme e...be', perchè sei l'unica ragazza capace di darmi testa.- concluse lui cercando di non farsi beccare mentre la guardava combattere con la cerniera del vestitino nero, che non voleva scendere.
Poi, però, non riuscì a frenarsi dal ridere.
-Idiota! Che ci ridi?!-
-No, niente è che...sì, sei decisamente buffa!-
-Smettila di ridere! O ti crucio qui, su due piedi!- sbottò lei ridacchiando sotto i baffi.
James obbedì e scese dal letto anche lui, per aiutarla a svestirsi.
-James...-
-Shh, lascia fare a me. Ho una certa esperienza a riguard...-
Ovviamente, a al ragazzo arrivò un altro schiaffo, più forte del precedente, però.
Il ragazzo, dopo un ghigno di soddisfazione per essere riuscito ad irritarla, le sfilò completamente il vestito.
-Ora puoi pure girarti!- fece lei, mentre si metteva il pigiama.
-Okay, okay!- esclamò lui alzando le mani in senso di resa e voltandosi dall'altro lato. Poi cominciò a spogliarsi anche lui, non appena Selene si distese sul letto, ormai in pigiama.
James si sbottonò la camicia e la levò, ma, quando stava per fare lo stesso con i pantaloni, Selene lo ammonì con lo sguardo.
-Giusto, giusto. Poi non sapresti resistere.-
-Ma cosa?! Sei un montato idiota da strapazzo!-
-Scherzo, scherzo! Non scaldarti tanto con questi insulti babbani.- disse James ridendo di gusto e sdraiandosi accanto a lei, che si mise su di un lato, dandogli le spalle.
Allora James si fece serio e si mise anch'egli su di un fianco e le cinse la vita, immergendo il suo volto nei riccioli castani di lei, subito dopo che si scambiarono un bacio dolcissimo.
Selene, anche se non gli aveva dato la soddisfazione di dirglielo, si sentiva felice e protetta con quell'abbraccio, pur sapendo che i suoi potevano essere ancora in pericolo con il resto dei Weasley e dei presenti alla festa di Tonks.
Aveva sempre desiderato dormire così abbracciata a lui.
-Buonanotte, amore. Sei tutto ciò che conta e, ricordalo, sarai fiera di me.- sussurrò James, prima di chiudere gli occhi.
-Ma io lo sono già.-
Sussurrando questo, Selene si addormentò tra le sue braccia, senza sapere che l'indomani si sarebbe svegliata da sola, perchè James sarebbe già partito per evitarle un doloroso addio.
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JESS E IL POTERE DEL DIAMANTE 3
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