ευνοία

Destino

Duke Universiy- North Carolina.

Un taxi mi accompagnò dall'aeroporto fino al maestoso Duke University.

Ricorda Amy,
Bisogna rischiare sempre anche quando non c'è più nulla da perdere.

A volte mi chiedo se le frasi di mia madre erano frasi del momento.
Il momento in sé.
A volte penso che mia madre avesse dei rimpianti dentro di sé. E mi sentivo come se fossi la causa dei suoi rimpianti, forse non era la vita che voleva.

Forse non sono la figlia adatta.
Forse non voleva questo tipo di vita.
Forse meritava di più come figlia.
Forse non sono semplicemente abbastanza.

Troppi forse, troppe domande e pochissime risposte.

<<Scusi tanto>> una voce mi fece trasalire dallo spavento.

Ero nel buio dei miei pensieri.
<<Prego, mi dica pure>> mi giro cordialmente verso il signore.
<<Lei è la signorina Amelie Ardes?>> chiede porgendomi la mano, in modo molto titubante, questo signorotto elegante mi fissa con dei baffi lunghi e arrotolati.

Annuisco, nascondendo la mia mano dentro  la tasca della felpa.
Mi guarda un po' titubante per la mia mancanza di rispetto nel non dargli la mano?
Chi lo saprà mai.
Nel contesto mi arrivò un ondata di menta piperita e sigaro appena fumato. <<Prego mi segua, l'accompagno al suo dormitorio>> si china per prendere la mia valigia ma riesco a  bloccarlo giusto in tempo.

<<Non si preoccupi, sono capace, farò da sola>>  mi squadra per qualche istante, e infine decide di far strada.

Durante il tragitto mi spiega la storia di questa università e dell'importanza che essa ha.

<<Vede signorina Ardes>> si ferma ad osservare il vialetto decorato con una vasta quantità di fiori e piante di diverso tipo.
<<L'università Duke è una delle  più famose e poi prestigiose degli Stati Uniti, progettata dall'architetto Julian Abele.>> si ferma stringendo la cravatta come un vero uomo d'affari.

Annuisco e sorrido come se fossi interessata.
<<Il nostro amato preside il signor Vincent Price, sarà onorato di fare la sua conoscenza e aggiungerei anche incuriosito dalla sua scelta di venire a studiare qui da noi, alla Duke>> si sofferma di nuovo per sistemarsi.

Questo signore non fa altro che parlare di quanto sia importante la Duke, di quanti pregi ha e di quanti studenti non hanno la fortuna come me di studiare qui.

<<Scusi tanto se la interrompo, ma, ecco vede, sono abbastanza stanca a causa dell'aereo e vorrei riposare giusto un po'>> accennò un lieve sorriso.

🏄🏼‍♀️🏄🏼‍♀️🏄🏼‍♀️

Finalmente in stanza. Accendo il mio telefono e mi arrivano messaggi da tutti i gruppi e 20 chiamate da Zoey.
Apro la sua chat e trovo una foto di lei e Zola.

Mi manca fin troppo.

E se non stesse bene, se sentisse la mia mancanza. Scaccio via i brutti pensieri e mi concentro sul presente.

Mi hanno assegnato la stanza singola, non ho coinquiline che mi girovagano tra i piedi e questo è già un aspetto positivo.
L'aspetto negativo è che qui non ci sono distinzioni tra reparto femminile e maschile. Ognuno può avere come vicino un ragazzo o viceversa.

La mia stanza non è affatto male, è abbastanza ampia e luminosa. Dalla finestra entra abbastanza luce, perciò da qui sorge il sole, la stanza sarà abbastanza calda.