274

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Ogni giorno penso che sia un nuovo inizio per capire chi realmente siamo.
E oggi è decisamente un giorno di merda, la mia testa rimbomba come il ticchettio dell' orologio, la sveglia della stanza indica che sono le 6:30 del mattino e la mia prima lezione è alle 8:15.

Mi accorgo di non aver caricato il mio cellulare per tutta la notte, apro la valigia e scaravento  tutto in aria alla ricerca del caricatore, niente, non lo trovo da nessuna parte, mi toccherà comprare un caricatore nuovo.

Prendo l'occorrente del beauty-case e mi dirigo ai bagni, già, qui non hanno i bagni in camera. I bagni sono al quarto piano del college.

Tutto tace, un silenzio assordante riempie i corridoi del piano. Mi accorgo che, fuori da ogni stanza, nella porta c'è appiccicato qualcosa, chi mette ghirlande, chi foto, altri pure numeri di telefono. Quasi tutti hanno dei numeri accanto alla porta, non mi sono nemmeno accorta che numero ho io, mi accorgo che sono sempre più convinta  che qui sono tutti strani, tutti un po' troppo stravaganti.

La mia porta è semplice e soprattutto, vuota, come me. Spoglia e senza decorazioni.

Un frastuono mi distrae dai miei pensieri, proviene dalla 274, sposto lo sguardo a destra e sinistra accertandomi che non ci fosse nessuno nei paraggi, mi accosto leggermente a essa a   provo a sentire cosa stesse accadendo al suo interno.  

Appoggio il mio orecchio alla porta ma il rumore cessa improvvisamente, dei passi provengono verso la porta, sento un fruscio di chiavi, qualcuno da un momento all'altro aprirà la porta e mi troverà rannicchiata accanto a essa.

Faccio dei balzi in avanti camminando sulle punte e non appena l'ho superata scatto a correre.

Probabilmente avrò svegliato mezzo piano, ma almeno chiunque abita dentro quella stanza non saprà mai di essere stato spiato.

Corro ridendo con tutto il mio beauty-case, una scarica di adrenalina mi porta a farmi due piani a piedi correndo per le scale. Una volta arrivata al 4 piano leggo finalmente la scritta "Toilette.

Il bagno non è niente male, hanno pure i phon incorporati al muro per asciugare i capelli e accappatoi con ciabatte sigillate usa e getta.

In poco tempo nel bagno si crea una nebbia di calore, nulla è più soddisfacente di una doccia calda. Dopo essere insaponata per bene strizzo i capelli e avvolgo l'asciugamano intorno al mio corpo. La pelle è ancora arrossata per il getto di acqua calda che scivolava su di me.
Indosso le ciabatte e mi dirigo al beauty-case lasciato sopra il lavabo.

Lo specchio è ricoperto di vapore, ne approfitto per mettermi l'intimo e pettinarmi i capelli, prendo il phon dal muro e lo aziono verso lo specchio, pian piano il vapore si asciuga e ritorno a vedere il mio riflesso.

<<Ciao!>> una voce squillante dietro le mie spalle. Butto un urlo acuto dallo spavento.
<<Mio dio, volevi uccidermi per caso?>> mi giro verso la ragazza.
Sorride leggermente, <<Tu devi la ragazza nuova, vero?>> la guardo dubbiosa. <<Sono famosa e non lo sapevo?>> ridacchio pettinandomi i capelli.

<<Beh chi vorrebbe diventare amica del figlio del preside e farsi odiare da Jlenk già dal primo giorno?>> mi guarda appoggiando le sue cose accanto le mie. La osservo in silenzio. <<Hai fegato ragazza, mi piaci>> un lieve sorriso spunta sul mio viso. <<Ti dispiace se non ti stringo la mano? sono un po' fissata con l'igiene>> annuisco divertita.

<<Allora, da dove vieni>> mi chiede curiosa.
<<Io vengo dal Wyoming>> distinto mi tocco la mia collana.
<<Wow figo, scommetto che andavi a cavallo vero?>> chiede. Annuisco pensando a Zola. <<Ma stupendo! Allora devi partecipare alla Competizione della Duke>> la guardo stranita.

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