Mi concedo un buon quarto d'ora sotto il getto bollente della doccia per rilassarmi e riordinare le idee. Avverto che il mio piccolo mondo si sta sciogliendo come un ghiacciaio per l'effetto serra, senza che io possa farci nulla. Ieri è stata una brutta giornata.
Le disgrazie sembrano attrarmi come se fossi una calamita.
Risciacquo per la seconda volta i capelli dal balsamo, facendo attenzione a non bagnare la ferita. Mmmh, mancava solo Diego a ingarbugliare la mia vita, senza motivo... Conosce addirittura l'indirizzo di casa mia... Mary ha veramente la lingua troppo lunga!Chiudo l'acqua e afferro l'accappatoio che ho preparato vicino. Mi avvolgo e, uscendo dal box doccia, mi trovo di fronte allo specchio, immersa in una leggera nebbiolina di condensa sospesa nell'aria.
Il vetro completamente appannato mi riporta indietro nel tempo, quando da bambina adoravo scriverci o disegnarci mentre mia madre mi asciugava i capelli con il phon.
Con un dito traccio uno smile, ma non provo più la soddisfazione e il divertimento di un tempo, non c'è più chi mi guardava tra sorrisi e lamenti mentre imbrattavo il vetro da lei appena pulito...Passo velocemente la mano per cancellare quel ricordo e ritrovare la mia immagine pallida, con uno sguardo preoccupato negli occhi.
Mary. Ci avrà visti? È per questo che vuole vedermi?
Solo al pensiero mi si contorce lo stomaco.
Perché non mi sono scansata prima che Diego mi baciasse?
Ero completamente ipnotizzata da lui, dal suo sguardo...Non so davvero come giustificare il mio comportamento. Cosa le posso dire? Che situazione di cacca!
Mi vergogno. Giuro che se potessi tornare indietro... oh, cavolo!
Non so nemmeno io cosa farei!
Di certo non accetterei quel maledetto passaggio... salirei sul pullman e by-by... Sì, farei proprio così.Mary mi ha dato appuntamento alla caffetteria accanto all'università; un posticino carino con uno stile nord europeo minimalista, tranquillo e frequentato principalmente da studenti e professori. Arrivo con qualche minuto di ritardo e, passando davanti alla lunga vetrata del locale, intravedo tra le teste dei ragazzi la mia amica seduta al nostro tavolo ad aspettarmi.
Il cuore mi rimbalza nel petto, ma prendo coraggio ed entro a testa alta, con un sorriso sulle labbra."Ciao."
Saluto con allegria.Mary alza appena lo sguardo dal cellulare e mi sorride di rimando, anche se non posso fare a meno di notare la piccola ruga in mezzo alla fronte che si forma quando è preoccupata.
"Ho ordinato anche per te..."
Mi siedo di fronte a lei. "Sì, okay... anche se ho già fatto colazione a casa."
"Aaah..."
"Ma va bene così, non preoccuparti, in questi giorni ho sempre fame."
Lei fa una smorfia. "Beata che te lo puoi permettere! Hai una silhouette perfetta. Io invece sto lievitando come un ciambellone."
Scuoto la testa con aria amareggiata. "Allora vieni in palestra con me! Ho sentito dire che questo mese al President c'è uno sconto extra per gli studenti universitari..."
Mary alza gli occhi al cielo non appena sente la parola palestra. "Mmm... Sai che non mi piace troppa fatica, il sudore e..."
"E bla bla..." la interrompo.
Da quando la conosco, si lamenta della sua silhouette, desiderando di essere più magra, ma non riesce a seguirne una dieta per più di qualche giorno, e l'idea di fare sport le provoca un'immediata resistenza.
A me, invece, piace muovermi, fare sport quando studio e lavoro lo permettono. Prima della pandemia frequentavo un corso trisettimanale di total body, e i risultati si vedevano.
Ora sto seriamente pensando di riprendere...
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Il Gioco del Male
ParanormalGiulia, giovane studentessa della facoltà d'arte di Siena, vive intensamente i suoi vent'anni tra emozioni, amicizie e sogni da inseguire. Ma l'arrivo improvviso di Diego sconvolge la sua quotidianità. Chi è Diego? Solo il ragazzo affascinante della...