MADISONApro la porta di casa con il cuore pesante e le gambe che sembrano di piombo. Non appena entro, il silenzio del soggiorno viene spezzato dalla voce familiare di Sophie.
"Madison!" esclama, scattando in piedi dal divano. Ha il telefono in mano e un'espressione preoccupata. "Dove sei stata? Ti ho cercata ovunque!"
Non rispondo. Non ce la faccio. Mi limito a chiudere la porta dietro di me e a lanciare un'occhiata stanca al pavimento.
"Ehi, stai bene?" continua, avvicinandosi. "Che ti è successo? Con chi eri?"
La sua voce si fa sempre più insistente, ogni domanda un colpo al petto. Eppure, rimango in silenzio. Non posso dirle niente. Non voglio.
"Madison, per favore, parlami! Mi stai facendo preoccupare sul serio."
Scuoto la testa, incapace di sostenerne lo sguardo. Poi, senza dire una parola, mi dirigo verso la mia stanza. Sophie mi segue, ma riesco a chiudere la porta prima che possa entrare.
"Madison!" urla dall'altra parte, bussando forte. "Non puoi chiudermi fuori così! Ti prego, fammi entrare!"
Mi appoggio alla porta, scivolando a terra. I suoi colpi riecheggiano nella stanza, ma io resto lì, immobile, il cuore in tumulto e la mente un disastro.
Le lacrime cominciano a scendere, e non posso più fermarle. Sono un fiume in piena, un vortice di emozioni che non riesco a controllare. Rabbia, dolore, confusione. Tutto insieme.
Con le mani tremanti, prendo il telefono e apro la mia playlist. Se devo sentirmi a pezzi, tanto vale ascoltare qualcosa che lo renda ancora più intenso. Seleziono Drivers License di Olivia Rodrigo e lascio che la musica riempia la stanza.
"I got my driver's license last week
Just like we always talked about
'Cause you were so excited for me
To finally drive up to your house..."La voce di Olivia Rodrigo riempie la stanza, tagliandomi l'anima in pezzi.
Ripenso alla notte appena trascorsa. Al suo odore. Alla sensazione del suo braccio attorno ai miei fianchi. Al modo in cui il suo respiro si mescolava al mio mentre dormivamo, come se il mondo fuori non esistesse.
E ora tutto si mescola. Rabbia, rimpianto, desiderio. Perché deve essere così difficile? Perché non riesco a odiarlo davvero?
Le immagini scorrono rapide nella mia mente, come un film impossibile da fermare. Jake che mi guarda con quegli occhi verdi che sembrano penetrarmi l'anima. Jake che mi chiama principessa con quel tono tra il sarcastico e il dolce, facendo vibrare qualcosa dentro di me che non riesco a controllare.
Ma poi ricordo anche il male che mi ha fatto. Le sue parole dure, il suo atteggiamento distante. Quante volte mi ha spinta via? Quante volte mi ha lasciata sola, facendomi sentire come se non fossi abbastanza?
Il telefono vibra, tirandomi fuori dai miei pensieri. È un messaggio.
Lo schermo mostra un numero anonimo. Il cuore mi si ferma per un attimo mentre apro il messaggio.
"Principessa, ti sei dimenticata di ridarmi la maglietta."
Lo stomaco si stringe in una morsa. Il respiro mi si blocca. È lui.
Stringo il telefono così forte che le mani cominciano a farmi male. La maglietta. Certo. Sto ancora indossando la sua maledetta maglietta. La sensazione del tessuto morbido sulla pelle, e del profumo che emana mi riporta indietro a quella mattina.
Mi alzo di scatto, afferrando la prima cosa che mi capita in mano e lanciandola contro il muro. Dannazione, Jake!
"Madison! Che sta succedendo?" grida Sophie dall'altra parte della porta, bussando di nuovo.
"Lasciami stare!" urlo, sentendo la voce spezzarsi.
Prendo un respiro profondo e torno a sedermi sul letto. Non posso cedere. Non di nuovo. Devo dimenticarlo. Devo dimenticare tutto.
Ma è impossibile. Jake è ovunque. Nella maglietta che indosso, nei ricordi che non mi lasciano tregua, perfino nella mia musica.
Un altro messaggio arriva.
"Scherzo. Puoi tenerla."
Mi mordo il labbro per trattenere un urlo di frustrazione. Cosa sta cercando di fare? Vuole prendermi in giro? Vuole tenermi legata a lui, come se fossi una marionetta nelle sue mani?
Gli scrivo una risposta veloce.
"Non voglio niente che venga da te."
Non ci penso due volte prima di inviarlo. La sua risposta arriva quasi subito.
"Peccato. Ti stava bene."
Le sue parole sono un coltello nel petto. Vorrei odiarlo. Vorrei cancellarlo dalla mia vita. Ma c'è una parte di me che non riesce a farlo. Una parte di me che lo desidera ancora, nonostante tutto.
Spengo il telefono e mi butto sul letto, tirando su le coperte per cercare di soffocare i pensieri. La musica continua a suonare in sottofondo, ma non riesco a concentrarmi sulle parole.
Jake ha sempre avuto il potere di sconvolgermi. E lo odierò per sempre per questo.
Ma mentre chiudo gli occhi, un'immagine si fa strada nella mia mente. Jake, disteso accanto a me, con il braccio intorno ai miei fianchi. E per un attimo, non importa quanto dolore mi abbia causato.
Perché in quel momento, mi sono sentita al sicuro. E questo, forse, è ancora più difficile da sopportare.
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Shadows of Us
RomanceMadison, una ragazza di 17 anni, ha sempre vissuto una vita tranquilla a New York, lontana dalle luci della ribalta e dai drammi tipici delle sue coetanee. È una ragazza introversa, che preferisce leggere a casa piuttosto che uscire con gli amici o...