Si inizia.

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 Lancia alla cintura, zaino in spalla, dosi di nettare e ambrosia per le necessità e un sacco a pelo.

Riesco a capire che Kyle è molto teso nonostante  il suo volto sia nascosto da degli occhiali da sole tondi con le lenti a specchio. E'  la sua prima impresa, proprio come per  me,  ha con sè un sacco a pelo e una faretra con delle frecce.

E' un bravo arciere, Jerrard mi diceva che proprio per questo quando arrivarono al campo tutti sospettavano fosse figlio di Apollo, poi però Kyle disse loro che suo padre lo aveva cresciuto ed era certo  che non fosse una divinità.

Nico porta con sé solo la spada e tanto dispiacere.

Will mi sta fulminando con lo sguardo, credo di non andargli tanto a genio, ma non si può mica piacere a tutti. Nico lo saluta con un bacio sulle labbra -Fa attenzione- gli dice Will- cerca di non morire-conclude con gli occhi lucidi.

Chirone ha deciso che il momento più adatto per la partenza fosse subito dopo al tramonto, perchè Nico può viaggiare nell'ombra e io  nell'oscurità.  Abbiamo concordato di andare a trovare Angelique, e chiederle se sappia qualcosa di Jerrard, poi da lì vedremo il da farsi.

 Nico viaggia da solo perchè il viaggio lo stanca molto. Io prendo per mano Kyle e subito ci sentiamo trasportare nell'ombra. 

Jerrard abita a Manhattan ,in grande palazzo, suoniamo il Campanello e ci risponde una donna.

   - Angelique, sono Kyle, con due miei amici, possiamo salire?-

-Ciao tesoro, sì certo- 

"tesoro" mi ricorda tanto Nyx e mi viene un po' di nostalgia, sembrerà strano ma mi mancano le sue continue urla. Sorrido al pensiero ma decido di concentrarmi su Jerrard e su Angelique.

 Devo spiegarle che sono la sorella gemella di suo figlio in modo delicato.

Saliamo due rampe di scale e troviamo Angelique davanti alla porta. E' bassina, nonostante i tacchi molto alti. Hai  i capelli biondi e corti, gli occhi sono azzurro chiaro, attorno ai quali ci sono delle rughe di espressione. Indossa dei pantaloni neri, una camicia bianca merlettata coperta da un cardigan nero. E' molto bella. Saluta Kyle con un rumoroso bacio sulla guancia. Nico si presenta, e poi tocca a me

 - Io sono Aza звезда (Zvedza) e sono la gemella di suo figlio-  dico tutto d'un fiato. Alla faccia della delicatezza.

- Lo sospettavo- sospira, ma non ritorna sull'argomento. Va verso la cucina e ritorna con dei biscotti al cioccolato e del succo.

-Angelique, Jerrard non è più al Campo, è forse passato di qui? Sai dirci qualcosa?- gli chiese Kyle cercando di essere il più delicato possibile.

-Non è passato da qui, però ho fatto dei sogni ultimamente, lo vedevo tormentato, come se si sentisse di troppo.- Si sistema i capelli con una mano. Mi guarda e dice- Aza potresti seguirmi, vorrei parlare da sola con te. Voi ragazzi fate come se foste a casa vostra.-

La seguo e mi porta in una stanza abbastanza grande  che penso sia il suo studio. Due pareti sono tappezzate di  libri. Ce ne sono tantissimi. Sono tutti ordinati per grandezza. C'è un grande scrivania in mogano, credo, ricolma di fogli, perfettamente ordinati.  Vi è anche una cornice con dentro una foto che ritrae Jerrard quando era ancora un bambino in braccio ad un uomo che sorride, Angelique invece ha un'aria stanca nella foto che non le si addice.

-Tu c'entri qualcosa?- mi chiede

-Assolutamente no!- rispondo indignata- conosco Jerrard  solo da due settimane ma gli voglio bene. E' il mio gemello.- sputo orgogliosa.

- Avete gli stessi occhi- dice con un sussurro.

-E sei orgogliosa come lui!  Ascolta ragazzina ,io posso aiutarvi nelle ricerche ma conosco bene mio figlio e se si è sentito messo da parte dovete fare in modo di farlo sentire parte integrante e indispensabile del gruppo. Sospettavo avesse una sorella. Quando inizò a parlare, parlava di sè in prima persona plurale, pensavo avesse un amico immaginario.- Dice in modo nostalgico e mi prende il polso

-Anche Jerrard ha questa stessa macchia sul polso sinisto, la tua macchia completa la tua  - osserva- Tutti questi discorsi che ti sembreranno strani sono per dirti che siete legati in qualche modo, e per questo saprai come trovarlo-

-Ma lo conosco solo da due settimane-dico

- Ma gli vuoi bene- replica riprendendo le parole dette da me poco prima.

– Aza riportami tuo fratello. So che puoi farcela.- conclude con gl occhi lucidi e mi abbraccia

-Signora Wilson, non la deluderò- dico e ritorno da Kyle e Nico che nel frattempo hanno mangiato tutti i biscotti.

-Dobbiamo andare- dico. Salutiamo Angelique e ci ritroviamo da soli nella notte di New York.

-Andiamo al Central Park, Jerrard va sempre lì quando ha bisogno di riflettere-

- E' immenso Central Park, come faremo a trovarlo?- Chiese Nico.

- C'é un posto in particolare- rispose Kyle.

Central Park è davvero immenso.E' bello anche di notte. Camminiamo un po' e arriviamo davanti a una scultura.

-La statua di Alice- dice Kyle- Da piccoli io e Jerrard venivamo qui a giocare e confidavamo i nostri segreti ad Alice-  conclude imbarazzato.

Sorrido per la confessione e guardo meglio la statua. Raffigura una bambina seduta sopra un fungo, accanto a lei vi sono un tizio con un cappello e un coniglio che porta un panciotto è molto buffo.

-Cos'è quello?- chiede Nico indicando un pezzo di stoffa. Si avvicina e lo prende.

E' una maglietta arancione del campo mezzosangue e nell'etichetta sono riportate le iniziali J.W. 3.

- E' di Jerrard! Ma perchè se l'è tolta? Ah Alice se tu potessi parlare!

-Io posso parlare- disse una voce femminile.

Tutti e tre ci girammo verso la statua.

- Non sono una semplice Statua, sono un automa, creato da Efesto in persona- Disse Alice compiaciuta. 

- Alice ti ricordi di me, sono Kyle, sai i miei più grandi segreti- 

-Certo che si, come potrei dimenticare un ragazzo così adorabile!-

Fantastico. Anche le statue flirtano con Kyle.

- Ti ricordi invece del ragazzo a cui apparteneva questa maglietta?- dico interrompendoli e indicando la maglia che Nico tiene in mano.

- Si.- disse dispiaciuta.- Era un ragazzo... come dire... diviso a metà. Non fisicamente ma mentalmente. Continuava a ripetere " Devo. No, non devo.  Devo anzi no."  Era molto confuso.  Poi in un atto di disperazione si è tolto la maglietta ed è andato via.-

- Penso che con questo  abbia scelto il "devo. Grazie Alice"- disse malinconicamente Kyle.



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