8.

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Quando mi sveglio, inizialmente non riesco a capire dove mi trovo. Vedo un muro diverso da quello di camera mia, una cabina armadio anziché il mio piccolo armadio in legno.

Adesso ricordo: sono in camera di Harry. Ieri sera, dopo avergli raccontato l'accaduto a lavoro, ero talmente scossa dagli eventi e dai singhiozzi, che mi sono addormentata tra le sue braccia.

Mi alzo e faccio un giro della casa, alla ricerca del ragazzo riccio. Non so cosa c'è tra noi adesso: insomma, lui sa che io lo amo, mi ha permesso di stare qui da lui sta notte, mi ha baciata il giorno del mio compleanno... però lui non me ne parla. Non dice nulla. Non avevo mai dormito con qualcuno prima d'ora, e devo dire che è bellissimo. Mi sento al sicuro, protetta. O forse questo è semplicemente l'effetto che mi fa Harry.

In cucina trovo un biglietto.

*Sono a lavoro, non toccare nulla e non curiosare tra la mia roba. Ci vediamo oggi pomeriggio (:

-Harry xx.*

Quasi dimenticavo che lui avesse un lavoro. Certe volte è strano pensare come passi da essere una normale studentessa senza soldi e senza scopi morali ad essere una lavoratrice ed una donna. Il cambiamento fa quasi paura.

Mi vengono le farfalle nello stomaco quando rileggo l'ultima frase. Mi vuole vedere.

Mi chiedo perché mi abbia detto di non curiosare tra la sua roba. Come già sapevo, lui è un uomo molto tirchio, pieno di sé e ci tiene molto alle sue cose, almeno questo è quello che mi ha fatto capire il fatto che non fa venire nessuno in casa sua. Posso contare sulle dita di una sola mano le volte in cui sono salita nel suo appartamento.

Lasciando tutto com'è, apro la finestra e scendo nel mio appartamento dalle scale anti-incendio. Vorrei davvero non dover andare a lavoro, per non rischiare di imbattermi nel mio capo. Temo che possa arrabbiarsi con me, di nuovo, per ciò che è successo ieri. Temo mi voglia licenziare, ma forse sto solo esagerando.

Mi metto dei pantaloni neri, prendo in considerazione di mettere i jeans ma non sarebbe professionale. Tutti gli altri lavoratori nel palazzo si vestono super eleganti, alcuni addirittura con giacca e cravatta. Per esempio il signor Johnson, ma lui è un caso a parte, poiché è il direttore generale. Indosso una camicetta rossa semplice, un po' larga, e dei tacchi neri per sembrare più alta e più slanciata.

Quando arrivo al Time Palace sono agitata. Forse più di quanto lo ero per il mio primo giorno. Ieri è stata una brutta giornata...a lavoro. Il resto mi è piaciuto. Non posso negare che dormire con Harry, essere consolata da lui, mi è piaciuto. Mi ha migliorato la giornata.

"Carly!" Mi sento chiamare appena varco la soglia dell'ascensore, che è, per mia fortuna, vuoto.

Liam entra correndo nel piccolo spazio dell'ascensore, salutandomi con un caloroso abbraccio. Affondo la testa nel suo caldo cardigan blu.

"Ehi, Liam." Ricambio il saluto.

"Hai passato un bel compleanno, dopo che me ne sono andato?" Vedo Harry spingermi con forza contro la parete e baciarmi.

"Si." Rispondo subito, sorridendo.

"Sono contento. Salgo al tuo piano." Dice, mentre le porte metalliche si aprono, rivelando il corridoio del mio piano.

"Come mai qui?" Chiedo, curiosa.

Sono contenta che Liam sia con me, non volevo salire sola con la paura di imbattermi nel mio capo. Almeno mi distrae un po'.

"Devo consegnare alcuni fogli a Marion." Dice semplicemente.

"Ieri a pranzo ho scoperto un ristorante all'angolo, ti ci devo assolutamente portare!" Esclama, mentre giriamo a sinistra nel lungo corridoio. I miei tacchi fanno un rumore talmente fastidioso che mi viene voglia di toglierli. Ma mi trattengo dal farlo.

Supernatural ➳h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora