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Arrivo davanti alla porta verdognola praticamente con l'affanno. Per essere sincera, non so il vero motivo per cui ho corso. Forse per scaricare la tensione accumulatasi mentre ero in macchina e facevo una valutazione dei pro e dei contro.

I pro sono... be', che non dovrei più mentirgli costantemente, cosa che non sono brava a fare, il fatto che capirei quanto davvero ci tiene a me, e magari, se gli Dei mi danno una mano, scoprire che ha dei sentimenti per me.

I contro sono decisamente di più ma non gli presto particolare attenzione. Credo. Un contro può essere il fatto che potrebbe non parlarmi più, come, visto il suo comportamento di sabato mattina, già sta iniziando a fare. Potrebbe odiarmi per averglielo nascosto per così tanto tempo, potrebbe non volermi guardare più negli occhi. Potrebbe volersi trasferire solo per non per non stare vicino alla "ragazza appiccicosa che ci prova con lui".

Sono parecchio esagerata riguardo questi presunti contro della situazione. Ma è ciò che fanno tutte le ragazze e donne in queste circostanze, mi sbaglio? Ho visto molti video a lavoro, su ragazze che attraversano la mia stessa situazione. Sì, so benissimo che a lavoro non dovrei fare queste cose, bensì pensare a scrivere, ma l'articolo ce l'avevo bello e pronto sulla mia scrivania. Aspettavo la fine dell'orario lavorativo per consegnarglielo e correre qui, letteralmente.

Per la prima volta, e spero l'ultima, capisco cos'è la paura.

Le paure esistono per essere sopportate. Nessun uomo è coraggioso, se non sa avere paura. Viviamo una volta sola, per questo i casi sono due: o accettiamo il rischio e tentiamo d'impossessarci della vita migliore che possiamo avere o ci rassegniamo a vivere nel rimpianto di non averlo fatto. E, se al mondo esiste davvero qualcosa che meriti di essere temuto, è proprio questo: comportarsi in modo da giustificare il rimpianto. Ed il rimpianto è ciò che, adesso, sto tentando di evitare con ogni osso del mio corpo.

Nella mia mente cerco di non pensare ai contro, pensare positivo, mentre compongo il suo numero e, impazientemente, spero in una risposta.

Sto facendo tutto così di fretta, tutto così decisa e spedita, probabilmente perché finalmente ho trovato il coraggio. Vivere nell'ombra per un anno, non poter abbracciarlo senza sentire le farfalle nello stomaco e arrossire violentemente, non è né bello, né facile. Per questo, proprio ora che ho deciso di farlo, sto facendo di tutto per dirglielo subito. È una decisione importante, che andrebbe presa con calma e sanità mentale, ma tempo non ne ho e la sanità mentale l'ho persa da un pezzo.

"Carly?" Risponde. Sento la televisione in sottofondo, quindi non dovrebbe essere fuori casa.

"Ehi, Harry. Mi chiedevo se sei in casa?" Faccio su e giù per il salone, agitata.

" Uhm, si." Risponde sicuramente con tono strano perché la domanda deve averlo allarmato. In senso buono, spero.

"Posso venire di sopra un momento? Oppure vieni tu qua giù?" Cerco di sembrare il più disinvolta possibile. Non sto per fare la cosa che potrebbe determinare l'inizio o la fine di una relazione tra noi, no no.

"È uguale." Dice, e attacco senza dargli ulteriore risposta. Mentre faccio uno scatto verso la porta, mi fermo bruscamente e fisso il telefono tra le mie mani. Che diamine ho combinato? Perché ho attaccato la chiamata in quel modo? Vabbè, tanto sto andando da lui, che differenza fa.

Arrivata davanti alla sua porta d'ingresso faccio un respiro profondo. Dai, Carly. Ce la puoi fare.

Busso.

"Ehi." Apre e cammina verso l'interno, lasciando la porta spalancata dietro di sé. Indossa un paio di pantaloni della tuta neri e una delle solite t-shirt bianca. Cammino dentro e la chiudo alle mie spalle.

Supernatural ➳h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora