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Cammino determinata verso l'ascensore.

È già passata una settimana, quasi, da quando Harry e Liam mi hanno raccontato tutto. Stare in questo palazzo sapendo che ci sono due serial killer -o quel che sono- che vogliono fare del male alla persona che più amo, e a me, mi mette terribilmente paura.

Ho scritto un articolo in questi giorni, che evidenzia la bruttezza e stupidità del "mostro" e di chi lo controlla, ovviamente senza fare nomi. Una delle cose che mi ha detto Harry venerdì è che non posso e non devo dire a nessuno di Albert e Niall. Mi ha anche detto che c'entra qualcosa Marion con questa faccenda, per questo era così scorbutico quando, all'inizio di questo lavoro, gli raccontavo dei pranzi passati con lei.

Spero solo di non incontrare nessuno nel tragitto fino all'ufficio del capo. Se Harry sapesse dove sto andando, arriverebbe qui in un secondo e mi trascinerebbe a casa all'istante.

Non passo quasi più tempo a casa mia: ormai sto tutto il tempo nell'appartamento di Harry. È meglio arredato, ma le dimensioni sono uguali, ossia troppo grandi per una sola persona. Abbiamo dormito insieme tutti questi giorni, e abbiamo passato tutto il tempo insieme. La mia giornata preferita tra queste è stata domenica.

{flashback}

"Basta! Ti prego!" Lo scongiuravo ridendo. Non la voleva smettere di farmi il solletico. Sin da quando si era alzato, era di buon umore. Speravo rimanesse così anche per il resto della giornata.

Ancora ridendo, saliva su di me, immobilizzandomi le gambe, senza fermare le dita che punzecchiavano la mia pancia.

"Harry, non respiro, ti prego!" Gridavo, sicuramente rossa in viso.

Con un ultimo sospiro, smetteva di tormentarmi la pancia ma rimaneva seduto a cavalcioni su di me. Io indossavo solamente la sua maglietta nera e le mutandine, e lui solamente i boxer. Potevo sentire la sua erezione mattutina sfiorarmi l'intimità.

Scendeva su di me, mettendo il suo viso difronte al mio e reggendosi con le mani accanto al mio viso.

Mentre io ancora respiravo affannosamente per le risate, sentivo le sue labbra scorrermi sul collo, il suo fiato caldo contro la mia pelle.

Premeva la parte inferiore del suo corpo contro il mio e non riuscivo a non lasciar sfuggire un gemito. Sarei diventata immediatamente rossa per quel verso sfuggito al mio autocontrollo, se non fosse per Harry che continuava a fare quel movimento col bacino, anche lui lasciandosi sfuggire qualche gemito. Ma si fermava subito, poggiando la testa sulla mia spalla e rimanendo steso su di me.

"Che," tentavo di parlare, ma mi usciva solo un verso roco; quindi tossivo e mi schiarivo la gola prima di parlare nuovamente. "Che facciamo oggi?" Finalmente riuscivo a chiedere.

"Che ne dici se rimaniamo tutto il giorno nel letto a baciarci e a mangiare una pizza? Offro io." Iniziava a baciarmi lungo il collo. Sapevo esattamente cosa stava facendo, e anche lui: distrarmi.

"Uhm, okay." Rispondevo col tono piú seduente che potessi fare. In tutta risposta, Harry mi sfilava la maglia, esponendo il mio seno nudo ai suoi avidi occhi.

Arrossivo all'istante, tentando di coprirmi con le braccia, ma lui rimuoveva la mia barriera immediatamente.

"Non ti coprire, mai, per me." Diceva, guardandomi fisso negli occhi.

E cosí siamo rimasti a mangiare una pizza, ridere, scherzare e baciarci, nudi, nel letto.

{fine flashback}

Supernatural ➳h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora