Il silenzio che seguì le parole di Edward era carico di un'intensità che mi opprimeva. Ogni respiro sembrava amplificato, come se l'aria stessa fosse diventata più pesante, più densa. Guardai le onde infrangersi contro le rocce, i frangenti bianchi che si perdevano nel buio del mare. Il rumore del vento sembrava smorzato, come se anche la natura stessa stesse trattenendo il fiato, in attesa di una mia risposta.La mia mente era un caos, eppure il mio corpo sembrava muoversi da solo, come se non avessi più il controllo. Ogni passo che facevo sembrava allontanarmi sempre di più dalla verità, ma allo stesso tempo, sentivo che dovevo fare quel passo. Non ero più la persona che ero stata solo qualche giorno prima. Tutto era cambiato, eppure non sapevo come adattarmi a questa nuova me.
Mi allontanai lentamente da Jacob, con il cuore che mi si stringeva ad ogni movimento. Le sue mani erano tese, come se volessero afferrarmi, ma io ero già troppo lontana per poterlo raggiungere. Ogni suo sguardo mi trafisse come una freccia, ma il mio sguardo non riusciva più a fissarlo, non riuscivo più a dirgli ciò che voleva sentire. Non avevo nulla da dire. Niente che potesse spiegare questo abisso che si era aperto tra noi.
"Allison..." la sua voce fu un sussurro, carica di dolore e di speranza. Mi chiamò una volta, e poi ancora, ma non riuscivo a fermarmi. Non volevo guardarlo. Non volevo sentire quello che mi stava dicendo. Avrei voluto che fosse solo un brutto sogno, qualcosa che non fosse reale, ma ogni passo che facevo mi diceva che non era così.
Mi girai verso Edward, che mi stava osservando con quegli occhi pieni di comprensione, ma anche di una tristezza che non riuscivo a ignorare. Non era mai stato così vicino a me, non come in quel momento. La sua presenza sembrava avvolgermi, un conforto, una sicurezza che non sapevo se avrei mai potuto ricambiare.
"Non posso fare finta che non stia succedendo nulla," dissi, la voce spezzata. "Ma non so come affrontare tutto questo."
Edward fece un passo avanti, ma non mi toccò. Si limitò a guardarmi, con un'espressione che mi sembrava tanto triste quanto dolce. "Non devi affrontarlo da sola, Allison. Non devi farlo."
Non ero sicura che fosse vero. Sentivo che il mio mondo stava crollando, ma non riuscivo a capire se stavo semplicemente cercando di fuggire da ciò che era inevitabile. Guardai entrambi, cercando di trovare una risposta in quegli occhi che mi osservavano con così tanto amore, ma anche con una tristezza che sembrava più profonda della mia.
"Non so chi sono più," confessai, la testa bassa, il cuore a pezzi. "E non so cosa voglio. Voglio stare con entrambi, ma non posso. Eppure non voglio perdervi, entrambi."
Edward si avvicinò di più, fermandosi a pochi passi da me. "Non devi fare nulla in fretta. Non c'è una risposta facile per questa situazione. Non devi scegliere subito. Ma devi essere onesta con te stessa, Allison. Non puoi vivere nella confusione per sempre."
Le sue parole mi trafissero. Ogni cellula del mio corpo desiderava capire, desiderava trovare una via d'uscita da questa gabbia che avevo costruito intorno a me stessa. Ma non riuscivo a capire come fare. Ogni volta che pensavo di avere la situazione sotto controllo, qualcosa mi faceva sentire di averla persa.
Jacob, che ci stava osservando da lontano, sembrava più lontano che mai. Ogni parte di me voleva correre da lui, ma il mio corpo non si muoveva. Non volevo fare il passo sbagliato. Non volevo perdere entrambe le persone che amavo, ma non potevo continuare a vivere nella menzogna. Sentivo che il mio cuore era diviso, ma non riuscivo a capire come fare la scelta giusta.
"Perché stai facendo questo, Allison?" la voce di Jacob si fece più intensa, ma c'era anche una dolcezza che mi fece tremare. "Perché non riesci a scegliere?"
Non sapevo cosa rispondere. Non riuscivo a trovare parole che non suonassero vuote. In quel momento, mi sentivo come se tutto fosse stato deciso per me, come se non avessi più il controllo. Ma sapevo che dovevo fare qualcosa. Dovevo capire chi ero davvero.
"Non lo so," risposi infine, la voce che tremava. "Non so cosa sia giusto."
Le parole mi uscivano con fatica, come se il mio cuore volesse parlarne, ma la mente non riuscisse a trovare un modo per esprimerle. Edward rimase in silenzio, come se stesse aspettando che le risposte venissero da me. Ma non avevo risposte. Non sapevo più cosa fosse giusto. Volevo tornare indietro, ma sapevo che non avrei potuto. Non avevo più la possibilità di tornare alla mia vita precedente. Quel mondo era finito.
"Non possiamo più fingere che tutto vada bene," dissi, le lacrime che bruciavano gli occhi. "Non posso più nascondermi dietro una facciata. Non posso più vivere nel dubbio."
Jacob mi guardò, e per un attimo, sembrò capire. Il suo volto si fece più morbido, come se stesse accettando che non avremmo potuto tornare indietro. "Non voglio vederti soffrire," disse, gli occhi pieni di dolore. "Ma non posso essere la tua seconda scelta, Allison."
Mi sentii come se una lama mi attraversasse il cuore. Non era quello che volevo. Non volevo che lui pensasse che lo stavo scegliendo per ultima. Ma non riuscivo a rispondere, non avevo parole. Mi sentivo impotente.
Edward si avvicinò, prendendo un respiro profondo, come se anche lui stesse cercando di capire cosa fare. "Forse il tempo ci aiuterà a capire cosa davvero vogliamo," disse con una calma che mi confondeva. "Non devi decidere ora. Ti daremo il tempo che ti serve."
La sua mano si avvicinò al mio viso, ma non mi toccò. Solo la sua vicinanza mi dava un certo conforto, ma allo stesso tempo, mi faceva sentire ancora più persa. Ogni parola sembrava sollevare nuovi dubbi nella mia mente. Non volevo ferire nessuno, ma la verità era che non riuscivo a capire come non ferire me stessa in tutto questo.
Guardai entrambi, e per un attimo, sentii il peso della mia solitudine. Non sapevo cosa stavo cercando, ma sapevo che non avrei trovato una risposta facile. Il mio cuore era diviso tra due persone che avevo amato in modi diversi, eppure nessuna delle due sembrava più la risposta.
"Devo andare," dissi infine, abbassando lo sguardo. "Devo stare da sola per un po'. Non posso fare finta che tutto vada bene."
Jacob mi guardò intensamente, ma non disse nulla. Sembrava sapere che avevo bisogno di tempo, ma sapevo anche che il dolore che provava dentro di sé sarebbe stato difficile da colmare.
Edward fece un passo indietro, lasciandomi spazio, ma non mi lasciò del tutto. "Va bene, Allison. Fai quello che devi fare. Ma ricordati che non sei sola."
Mi girai e cominciai a camminare, i passi lenti, il cuore pesante. Non sapevo dove stavo andando, ma sapevo che dovevo allontanarmi da entrambi per poter trovare una risposta dentro di me. Non avevo scelta. Non ero più la persona che ero stata prima. E ora dovevo affrontare il mio futuro, anche se non avevo idea di come farlo.
Le onde continuavano a battere contro le rocce, ma ora sembravano più lontane. Il vento gelido mi accarezzava la pelle, come se il mondo stesso mi stesse spingendo verso una strada che non conoscevo, ma che dovevo percorrere da sola.
Era l'unica cosa che mi rimaneva da fare.
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The Storm In Her Eyes
RomanceAllison Parker è una ragazza apparentemente perfetta: una studentessa diligente, un'amica leale e una figlia modello. Ma dentro di sé nasconde segreti oscuri e tormentati, un'anima lacerata da un passato che nessuno conosce. Da anni, il suo cuore è...