THE ORDER OF SERPENTS (traduzione - bl_crtz)

Capitolo 16: Capitolo XV

Note: Violenza, minacce di violenza carnale.

"Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo.
Se non posso piegare il cielo, solleverò l'inferno".

- Virgilio

______________________________________

Il vento continuava a ululare come un mastino agonizzante, mentre le foglie tremavano nell'aria fredda e umida. Hermione rimase immobile, accovacciata dietro i cespugli, Draco alla sua sinistra e i fratelli italiani dai capelli scuri, Luca e Gina, alla sua destra. Con Hermione a capo, il loro gruppo era stato incaricato di una semplice missione di esplorazione di un maniero di campagna di purosangue in Italia che si sospettava contenesse prigionieri del Vero Ordine.
"Sembra deserto, no?" Sussurrò Luca, continuando a tenere gli occhi sul perimetro. A parte lo strato insolitamente spesso di protezioni, sembrava che nessuno occupasse la casa.
"La maggior parte delle case di purosangue ha degli incantesimi che permettono al proprietario di far sembrare la casa non occupata. È comunemente usato quando i purosangue vogliono nascondersi, ma più spesso quando hanno bisogno di... discrezione per assecondare i loro", il volto di Draco si contorse, "impulsi carnali".
Nonostante i purosangue si vantassero del loro elitarismo, fin da piccolo Draco aveva scoperto che anche loro erano schiavi dei loro desideri più bassi. Suo padre non aveva mai partecipato a tali atti, trovandoli volgari e primitivi: lui adorava Narcissa. Tuttavia, Draco non si era salvato dal testimoniare l'auto-inquinamento dell'alta società.
"Draco ha ragione riguardo agli incantesimi. Watson ne aveva parlato nelle planimetrie. Giriamo intorno al perimetro come previsto e stiamo attenti a qualsiasi segno che ne indichi l'uso. Ma, per essere sicuri, preferirei mantenere le distanze... possiamo tornare con una squadra più numerosa, se necessario", disse Hermione.
Gli altri tre annuirono in accordo, poi continuarono il loro compito. Era una notte senza stelle, solo la luna pendeva pesante e piena nel cielo.
"Lì sui gradini", indicò Gina. "È sangue, vero?"
Hermione guardò meglio dove indicava Gina. Effettivamente, il liquido scuro era spalmato sui gradini come se qualcuno vi fosse stato trascinato sopra. Sotto la luce grigia della luna, il sangue sembrava nero.
"Qualche giorno fa c'è stato un attacco in una città babbana non troppo lontana da qui, dove si nascondevano alcuni dei nostri membri", mormorò Hermione. "Non c'erano più corpi, quindi abbiamo pensato che fossero stati catturati".
Prima che il gruppo potesse indagare ulteriormente, un ringhio risuonò dalle ombre della foresta. Hermione sollevò immediatamente la bacchetta, un incantesimo le si formò a metà sulle labbra prima che una luce gialla e brillante le squarciasse la vista e il mondo si oscurasse.

***

Hermione aprì un occhio e trasalì per il forte dolore alla nuca. Era buio e freddo ovunque si trovasse, a parte un lembo di luce lunare che filtrava da un'alta finestra. Fece per muovere le braccia e prendere la bacchetta, ma trovò il pesante peso delle manette intorno ai polsi e alle caviglie, che la incatenavano al pavimento. Nonostante si sentisse debole e svuotata, cercò comunque di evocare la sua magia. Non ottenne risposta. Era come si aspettava: le costrizioni erano state incantate per sopprimere la sua magia.
"Merda", imprecò sottovoce, sentendosi la gola secca. La sua vista finalmente si concentrò, focalizzandosi sulla sporcizia e sul sangue incrostato sotto le sue unghie. Hermione fece una smorfia mentre si spingeva in posizione seduta, notando le cicatrici e le ferite sul polpaccio e sul petto, nonché i lividi che risalivano lungo il braccio e che non ricordava di aver ricevuto. Un fruscio di catene attirò immediatamente la sua attenzione e riuscì a sollevare la testa, scrutando la prigione buia.
"Non fare troppo rumore", raspò una voce bassa. Dopo che i suoi occhi si furono finalmente adattati all'oscurità, notò una figura di fronte a lei.
Draco.