Capitolo 1: Prologo

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"Non esistono il bene e il male. Esiste solo il potere, e chi è troppo debole per cercarlo".

- Lord Voldemort

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La battaglia di Hogwarts

"Il ragazzo... è morto?"
La quiete pervadeva la radura mentre l'aria crepitava di magia oscura : un odore di zolfo, di belladonna e di sangue fresco. A terra giaceva un corpo, prono sull'erba ingrigita, non toccato dalla luce argentea della pallida alba.
"Tu", raspò Voldemort, "esaminalo".
Lucius Malfoy si avvicinò zoppicando al corpo e fece scorrere due dita sul collo del ragazzo. C'era il battito.
"È vivo".
"Eccellente".

***

Hermione Granger era in piedi su un campo di cadaveri, con le mani che le tremavano, sporcizia e sangue incrostati sotto le unghie. Il cuore le martellava, l'adrenalina le pulsava nelle vene, la magia era esaurita. Cercò di bloccare le immagini di capelli rossi arruffati e di occhi castani che avevano perso la loro malizia, di due mani pallide intrecciate anche nella morte. No, non poteva permettersi di pensare, non poteva permettersi di sentire.

Ci fu un momento di immobilità, il tempo rallentò mentre i lampi di verde, rosso e giallo si placavano e una figura uscì dal bosco.
Harry.
Hermione tirò un sospiro di sollievo quando il suo migliore amico uscì dalla nebbia. Nonostante la sporcizia e il sangue, sembrava illeso. Sentì mani familiari, callose e tremanti, scivolare nelle sue.
"Ce l'ha fatta, dannazione", esclamò Ron.
Stava quasi per chiamare, stava per allungare la mano, ma si fermò quando vide il suo volto. Non c'erano più gli occhiali e non c'era più il fascino infantile del ragazzo con cui era cresciuta. Invece degli occhi verdi che la fissavano, quelli cremisi brillavano in cambio.
"Harry?" Ginny chiamò confusa, avanzando, ma indietreggiando immediatamente quando Nagini strisciò intorno a Harry e sibilò nella sua direzione.
"Stupida ragazza, Harry Potter è morto", sibilò una voce carica di veleno dalla bocca di Harry. Un sorriso crudele si allungò sulle labbra di Harry, mentre una risata risuonava inquietantemente nello spazio.
"Devo ringraziare tutti voi, perché senza di voi non sarei riuscito a ottenere questa forma. Vedete, nel momento in cui ho impregnato la mia anima nel terzo horcrux, la mia forma ha cominciato a deteriorarsi. Il mio corpo si stava indebolendo per tutto il potere che avevo accumulato. Così, il 31 ottobre 1981, ho cercato di preparare un contenitore".
" No ", sussurrò Hermione inorridita.
"Pensavate davvero che un semplice bambino potesse sconfiggermi? Che quella notte in cui Harry Potter visse, fu grazie alla bontà e all'amore ?" Lui rise, con uno sguardo trionfante e pericoloso negli occhi che non si adattava al viso gentile di Harry. "Quella notte in cui i Potter sono morti, ho impregnato una parte della mia anima in un bambino. Non aveva funzionato prima, ma questa volta è andata così".
"Harry, so che sei lì dentro! Combattilo! So che sei lì dentro!" Gridò Ron. Hermione gli strinse più forte la mano, tirandolo indietro. Quello non era Harry.
Il Signore Oscuro ridacchiò.
"È morto. Nel momento in cui l'ho colpito con la maledizione assassina, quando si è consegnato così coraggiosamente nel bosco, ho ucciso la parte che era Harry Potter. Per tutto questo tempo ho aspettato che il suo corpo si acclimatasse, che si arrendesse alla mia anima e nel momento in cui si è consegnato a me disinteressatamente? Era pronto per essere preso. E voi siete stati troppo sciocchi per non vederlo", sibilò.
Molti sussultarono e piansero, mentre i Mangiamorte dall'altra parte lo guardavano con uno sguardo affamato.
"Possiedo questo vascello, possiedo questo corpo, ora. Se aveste notato la lotta di Harry in tutti questi anni, invece di riporre ciecamente la vostra fede nell'idea che il bene trionfa sempre, forse vi sareste resi conto di ciò che si stava annidando nella sua anima, invece di alimentargli la falsa speranza di poterlo superare. Ma la vostra ignoranza vi è costata. E ora, non solo sono tornato, ma sono tornato alla mia piena potenza.

"Venite avanti e unitevi a noi", i suoi occhi cremisi brillavano trionfalmente. "O morite". Bellatrix schiamazzò, con uno sguardo selvaggio nei suoi occhi neri. Alcuni piansero e altri balbettarono, troppo scioccati dal fatto che il loro salvatore, il loro amico fosse davanti a loro, scomparso in tutti i sensi.
"Da oggi in poi riporrete la vostra fede in me. Io sono misericordioso. Il mondo che voglio è per tutti i maghi, dopotutto, dove il nostro potere naturale si sprigiona come deve essere". Voldemort sorrise mentre i suoi seguaci applaudivano.
Proprio in quel momento Neville corse in avanti, a braccia alzate, con la Spada di Grifondoro che scintillava mentre la estraeva dal cappello logoro. Ma prima ancora che potesse sollevare le braccia, Nagini colpì, affondando i denti nel suo collo. Hermione rimase paralizzata, osservando lo spasmo del corpo di lui mentre Nagini lo avvolgeva con il suo corpo e la spada si dissolveva.
"Sono rinato e così sarà questo mondo", continuò Harry - Voldemort. Neville gorgogliò, con gli occhi rovesciati all'indietro mentre il sangue gli colava dalle labbra. "In questo giorno, si sappia che l'Ordine dei Serpenti è iniziato".
Il corpo di Neville si irrigidì mentre crack di materializzazioni rimbombavano nell'aria, molti sfuggendo all'orrore che avevano davanti.
Avevano perso. Avevano perso.
Hermione rimase immobile, guardando la luce svanire dagli occhi di Neville. Hermione soffocò il suo orrore, con la bile che le saliva in gola. Alzò lo sguardo, osservando il volto di Harry che, nel vederla, aveva uno sguardo follemente trionfante. Lui sollevò la bacchetta ma, prima che potesse pronunciare qualsiasi parola, lei fu trascinata nell'oscurità.

THE ORDER OF SERPENTS (traduzione - bl_crtz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora