Ciao Ciao New York.

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Capitolo 21.❤

PARLA PERSONA MISTERIOSA

mi ero appena seduta a tavola con mia mamma quando mi squillo il telefono. Era Simone, perché mi stava chiamando adesso?

"Ehi!"

"È il momento."

Perché ora?

"Ora? Perché proprio ora?"

Chiedo io molto sorpresa.

"Emi è in ospedale, 3 giorni fa è svenuta e non si è più svegliata."

Disse trattenendo le lacrime. Appena sentii quelle parole mi si formò un groppo alla gola..no. No. No. Non poteva essere vero.

"Ok, tranquillo. Dammi il tempo di prendere un'aereo e sono li da te."

Chiusi la chiamata e guardai mia mamma non sapendo come dire che sarei dovuta partire per l'Italia il prima possibile.

-"È il momento?"-

Mi chiese lei.

-"Si mamma."-

Dissi solamente io trattenendo le lacrime.

-"Ok, vai a fare la valigia io provo a vedere se trovo un volo."-

Disse lei con voce abbastanza triste. Ecco per la adoravo, mi appoggiava in tutte le mie scelte.

-"Oh grazie mamma."-

Dissi abbracciandola forte. Sapevo quanto fosse difficile per lei lasciarmi andare senza fare domande. Sapeva benissimo che una volta salita su quell'aereo sarebbe passato tanto tempo prima di rivedermi. Misi tutte le mie cose dentro 2 valigioni e una valigia più piccola.

-"Quante valigie tesoro??"-

Urlò mia madre dal piano inferiore.

-"2 da in barco e una a mano mamma."-

La risposta mi arrivò solo dopo qualche minuto.

-"Ok, fatto, dobbiamo partire ora da casa. Parti fra 5 ore e l'aeroporto è a 3 ore di distanza!"-

Disse lei affacciandosi alla porta della mia camera con il biglietto in mano.

-"Ok mamma, finisco di chiudere qui e arrivo."-

Poco dopo aggiunsi:

-"Chiamo un attimo Simone per dirgli a che ora dovrei arrivare e poi andiamo."-

Dissi io sforzandomi di fare un sorriso. Cazzo, la mia migliore amica, mia sorella, è in ospedale! Composi il numero del biondo e aspettai la risposta che non tardò ad arrivare.

"Allora Lily, a che ora arrivi??!!"

Mi rispose subito Lui arrivando subito al punto.

"Ho l'aereo fra 5 ore quindi dovrei arrivare questa sera ma non so a che ora per colpa del fusorario.. "

" Allora, si. Fra 5 ore parti, 3 ore di viaggio, 6 di fuso orario quindi dovresti essere qui per domani alle 8.00, va bene, allora ci vediamo domani mattina."

"Ok, a domani, ora devo andare. Ah.. E di a quella mongospasticha di aspettarmi che sto arrivando."

E senza aspettare risposta chiusi la chiamata.

-"Forza amore, dobbiamo andare, altrimenti perdi l'aereo."-

-"Si mamma."-

Prendo le valige  che avevo preparato in questo lasso di tempo e scendo al piano inferiore. Il resto delle mie cose me le avrebbe mandate mia mamma più avanti.

Il viaggio verso l'aeroporto fú molto silenzioso. Io e mia mamma avevamo tante cose da dirci ma nessuna delle due sapeva da dove iniziare quindi restavamo lì, in silenzio, scambiarci sorrisetti abbastanza imbarazzanti. Una volta arrivate guardai mia mamma negli occhi e la abbracciai.

-"Mi mancherai tanto tesoro, mi raccomando, abbi cura di te."-

Mi disse lei singhiozzando.

-"Anche tu mamma, ti chiamo appena arrivo ok? "-

Dissi anche io con le lacrime agli occhi.

-" Ok."-

Le stampai un bacio sulla guancia e subito dopo scesi dall'auto e mi diressi verso il mio aereo in partenza. Ero pronta. Ma non potevo negare che New York mi sarebbe mancata. I palazzi, central Park ma sapevo, che in questo momento, la cosa più importante era la salute di Emily in questo momento.

"GENTILI SIGNORI ALLACCIATE LE CINTURE PERCHÉ IL VEICOLO È IN PARTENZA. VI AUGURIAMO UN SERENO VOLO E PER QUALSIASI COSA CHIEDETE PURE ALLE NOSTE  HOSTES."

Mi allacciai la cintura. Mi misi comoda e mentre l'aereo prendeva quota, guardando pian piano la grande mela scomparire sussurrai: "Ciao ciao New York, mi mancherai."- ouf. Chiusi gli occhi e cercai di dormire.

"GENTILI SIGNORI E SIGNORI VI INVITIAMO AD ALLACCIARE NUOVAMENRE LE CINTURE DI SICUREZZA PERCHÉ IL VEICOLO È ARRIVATO A DESTINAZIONE E FRA POCHI MINUTI ATTEREREMO. C'È UN TEMPO ABBASTANZA SOLEGGIATO, COJ BEN 35°. VI AUGURIAMO UNA BUONA PERMANENZA E SPERIAMO DI RIAVERVI PEESTO SU UN'ALTRO DEI NOSTRI VOLI."

Qesta voce metallica mi svegliò all'improvviso. Ero arrivata in Italia. Non passò molto tempo che recuperai le mie valigie e mi recai verso la sala d'aspetto per incontrare Simone. L'aereo era in perfetto orario quindi, appena uscita lo vidi. Camminai abbastanza velocemente verso di lui e lo abbracciai forte, sapevo che quell'abbraccio gli serviva. In realtà, serviva ad entrambi.

-"Mi sei mancata un botto, mi mancavano i tuoi abbracci."-

Mi sussurrò in un orecchio.

-"Mi sei mancato anche tu e puoi star sicuro, che ora che sono qui, sarà molto difficile liberarsi di me."-

Dissi facendolo ridacchiare leggermente. Una volta staccati lo guardai. Era circa 1 mese e mezzo che non lo vedevo e dovevo ammette che mi era mancato, cazzo se mi era mancato. I suoi bellissimi occhi verdi erano spenti e circondati da pesanti occhiaie. Era un trauma vederlo così per me! So cosa state pensando. Che io lo ami. Ma giuro che non è così! Oggi i ragazza ha bisogno del suo uomo. Non del suo fidanzato, ma di un amico maschio. Un amico che sappia starle vicino nei momenti difficili, un amico che sappia ascoltarla e che sappia trovare in lei i pregi che lei stessa non riesce a vedere. Qualcuno con il quale possa essere se stessa senza paure. Ecco, lui per me è quell'amico. Con lui ho un rapporto bellissimo. Quell'essere amici, ma fino a un certo punto. Lui è come un fratello che mi aiuta e sostiene sempre, come un padre che mi cresce e mi insegna cose nuove, lui è come un fidanzato con cui posso fare cazzate, baciarlo (ovviamente in guancia) fare la cogliona per poi tornare sempre i soliti. Lui è il migliore. Il mio sorriso, la mia felicità, il mio coraggio. Lui è quello scemo che ogni due per tre ha un problema, ma è l'unico per cui darei la vita per non vederlo star male. È quello per cui i "Ti voglio bene" sono sottintesi per ogni ora del giorno. Lui è quell'amico che picchiarei a morte per poi abbracciarlo più forte di prima. Comunque, prese le mie 2 valige da imbarco e guardandomi disse:

-"È ora di andare, dobbiamo recarci in ospedale, non riesco a stare lontano da Emi visto le sue condizioni!"-

-"Si certo, anche io voglio vederla. Magari sentendo la mia presenza si sveglierà prima."-

Dissi io.

-"Già..comunque in ospedale ci stanno aspettando dei nostri amici a cui non vedo l'ora di presentarti!"-

-"Va bene."-

Detto questo, lo seguii senza fare domande fuori dall'aeroporto.

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