Sono Qui, Per Te E Con Te.

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Capitolo 22.❤

PARLA PERSONA MISTERIOSA.

Il viaggio in macchina fu abbastanza silenzioso. Gli si leggeva negli occhi che era preoccupato. Di quella preoccupazione assurda. Era distrutto. Si vedeva che non dormiva, probabilmente non mangiava neanche visto che lo vedevo abbastanza deperito dall'ultima volta che l'avevo visto. Mi dispiaceva vederlo così, spero che con la mia presenza Emi prenderà prima conoscenza.

"Eccoci, siamo arrivati."

Sentii dire dal mio migliore amico. Scesi dalla macchina e lo stesso fece lui.

"Dai forza, sei pronta?"

Disse guardandomi, appena fummo davanti all'entrata dell'ospedale.

"Non lo so."

Dissi sinceramente abbassando lo sguardo. Simo si girò a guardarmi e io mi getta fra le sue braccia. Lui iniziò a sussurrarmi:

"Ehi, ti ho fatto venire qui per aiutarmi. Ti prego, si forte. Se affondi tu, affondo anche io."

Avrei voluto dirgli molte cose. Avrei voluto dirgli che io non ero forte come sembravo. Che io stavo passando un periodo di merda e che stavo male ma...non potevo. Dovevo essere forte. Essere forte per Lui, per Emi ma soprattutto per me. Mi staccati da quel bellissimo abbraccio quanto basta per guardarlo e gli dissi:

"Si, hai ragione. Io ci sono, per qualsiasi cosa. Sono qui per te, con te."

"Grazie."

Disse lasciandomi un bacio sulla guancia e staccandosi completamente dall'abbraccio e entrando definitivamente nell'ospedale. Io sospirai e poi lo seguii all'interno dell'edificio.

Salimmo parecchi piani di scale, girammo vari angoli e perseguimmo verso lunghi  corridori e attraversammo vari reparti quando finalmente ci fermammo davanti ad una stanza nel reparto di traumologia. C'era un vetro di fianco alla porta. Dietro quel vetro c'era la mia migliore amica, mia sorella, la mia anima gemella, l'unica in grado di rendermi completa. Ora lei era lì, e io stavo male. Aveva vari tubi legati a lei. Immagino flebo che le consentivano di mangiare e che le consentivano di andare in bagno. Mi faceva male vederla così e senza accorgermene inizia a piangere. Qualcuno mi abbracciò, ma... Non era Simo. Non avevo mai sentito queste braccia stringermi. L'abbraccio durò qualche minuto, non conoscevo quella ragazza ma..durante quell'abbraccio mi sembrava di conoscerla da sempre. Quando ci staccammo vidi davanti a me una bellissima ragazza castana. Aveva gli occhi del medesimo colore dei capelli, forse più scuri, segnati da profonde occhiaie. Aveva la carnagione abbastanza chiara e le labbra carnose tremolanti.

-"Piacere sono Sarah, scusa per l'abbraccio ma ti ho visto piangere e...ne avevo bisogno anche io quindi..."-

Mi disse lei facendomi un sorriso abbastanza imbarazzato.

-"Shhh tranquilla. Anzi, grazie. Piacere io sono, Lily."-

Dissi io sforzandomi di fare un sorriso.

-"A finalmente ti conosciamo. Io sono Luca."-

Si intromise nella discussione un altro ragazzo, porgendomi la mano. Io gliela strinsi imitando il finto sorriso di pochi secondi fa. Poi guardai il mio migliore amico in modo confuso. Loro avevano sentito parlare seriamente di me?

-"Sai com'è Emi. Ha raccontato tutto della sua vecchia vita a Londra e quindi anche di te e me. Quando sono arrivato qui Sarah mi conosceva già."-

Disse Simo capendo le mie perplessità. Io sorrisi immaginando il sorriso che aveva la mia Best parlando di Simo.

-"Immagino quanto vi avrà annoiato."-

Dissi rivolgendomi a Sarah e Luca. Loro trattenero una risata e poi Luca rispose:

-"Abbastanza."-

-"Ma sinceramente, è meglio quando parla a macchina che guardarla in questo modo.."-

Rispose Sarah fissando la ragazza al dilà del vetro, abbassò lo sguardo e subito Luca la tirò verso il suo petto. Quei due erano troppo dolciosi. Già li adoravo.

-"Posso..entrare?"-

Dissi indicando con la testa il vetro sulla mia sinistra.

-"Certo, puoi andare. Ma devi mettermi quelli."-

Disse Simo indicandomi un camice verde, un capello del medesimo colore ed una mascherina bianca. Io annuì piano e mi infilai i capi. Aprí piano la porta e feci un gran respiro prima di entrare. Mi avvicinai piano al letto dove giaceva la mia migliore amica e mi sedetti sulla sedia affianco al letto. Presi la mano di Eni nella mia.

-"Ehi amore."-

Dissi iniziando a singhiozzare.

-"Hai visto? Alla fine sono qui. Sono qui per chiederti scusa. Scusa perché sono sempre stata un disastro, rovino sempre tutto. Ho distrutto pure Noi. Quello che rimaneva del nostro vero 'per sempre'. E fanculo, anche tu potevi fare qualcosa. Non ci vedi? Ci siamo allontanate. Ho capito che i giorni, le ore, i minuti che passano mi allontanavano da te ed ero sicura che l'unica cosa che poteva fermare la nostra rovina sia avere un biglietto. E così ho deciso di mandare al diavolo la distanza. Al diavolo me. Al diavolo tutto. Tranne te. Ti prego, tu resta. Ho ancora bisogno della mia migliore amica, so che sono problematica, pazza, possessiva...ma io sono così! Ti amo principessa. Sei la mia migliore amica e devo essere per forza in questo modo. Porto la nostra collana al collo, mi ricorda di noi.. "-

Dissi lasciando con una mano la sua per portarla al collo e tirare fuori dalla maglietta la nostra collana per poi guardarla, sorridere e riportare la mia mano sulla sua. Feci un'altro respiro, asciughi le lacrime che non mi ero neanche accorta che erano iniziate a scorrere sulle mie guancie e ripresi a parlare.

-"Voglio delle foto. Altre mille foto. Memorizzare noi sarà fantastico. Voglio fermare il mondo nel momento in cui ti abbracciero'. Voglio morire con il tuo odore sulla pelle e con il tuo calore nelle ossa. Voglio riavere solo la mia migliore amica."-

Asciugai un'altra lacrima.

-"Mi manca prenderti a cuscinate, uscire con te e magari andare al parco, al cinema o magari solo a casa l'una dell'altra....voglio prenderti a schiaffi per poi farmi abbracciare, voglio ridere con te e piangere per te fin quando non vieni a farmi stare bene, voglio darti i regali di persona, salutarti addosso all'improvviso, accompagnarti alle visite, aiutarti a scegliere il vestito per andare in discoteca, tenerti sotto controllo per non farti fumare e bere troppo, voglio prendermi cura di te al tuo fianco. Voglio te perché sei la mia migliore amica, la mia anima gemella, mia sorella e io non desidero altro."-

Quando finì di parlare la macchina che registrava i battiti di Emi iniziò a suonare e in meno di 20 secondi la camera si riempí di infermieri. Ma che stava succedendo?

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