La Mia Emily.

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Capitolo 23.❤

PARLA LILY.

Quando finí il mio discorso la macchina che segnalava i battiti di Emi iniziò a suonare e la camera si rienpí in pochissimo tempo di dottori e infermiere che mi spinsero facendomi mettere da parte. Guardavo la scena inerme. Ero lì ferma fino a che non sentii queste parole lasciare le labbra del primario:

-"Infermiera, Defibrillatore, ora. La stiamo perdendo!"-

Vi giuro ragazzi, in quel momento mi sentii morire. L'unica cosa che riuscivo a pensare era:

"Cazzo la mia migliore amica sta per morire! Io non sarei più io senza lei. Lei mi completa. Se lei muore muoio anche io! Non posso vivere senza di Lei."

Non so con quale voce ma gridai. Gridai con tutte le mie forze. Gridai forte. Gridai queste parole.

"Amore no. Ti prego non mi lasciare. Ne usciremo assieme, te lo assicuro! Ritorna da me. Ti prometto che non ti lascerò più!"

Mentre urlavo queste cose piangevo. Sentii le forti braccia di Simone sollevarmi e portarmi fuori. Io non riuscivo a smettere di piangere. Ero distrutta. Era solo colpa mia. Io non dovevo lasciarla. Dovevo starle accanto. E invece sono sparita. Avrei dovuto trasferirmi prima, insieme a Lei. Sentii piano piano calde lacrime bagnarmi i capelli segno che anche il biondo stava piangendo. E lui non piange mai. Le parole dei medici continuavano a rimbombarmi in mente.

-"La stiamo perdendo."-

Dio no. Io non la posso perdere. Ho già perso mio padre e mio fratello non posso perdere anche lei. In quel momento mi ricordai della mia infanzia. Della nostra infanzia. Di come mio fratello e il fratello di Emi  portavano sempre me e la bionda in una chiesa. Era un piccolo locale, non era come le chiese cattoliche. Io non ne ero molto interessata andavo li solo perché alla fine della funzione religiosa c'era sempre qualche dolce. Non so perché mi sta venendo in mente questo ma mi ricordai in un'istante le ultime parole di mio fratello.

"Dio è fedele Lily, mi sta chiamando a Lui. Mi raccomando, confida in Lui e ti aiuterà in ogni problema."

Bhe questo era un problema non indifferente. Magari mi avrebbe aiutata.  Raccolsi tutte le mie forze e mi tolsi dalle braccia del mio migliore amico. Mi avvicinai alla prima sedia che vidi e mi inginocchiai sotto gli sguardi attenti di Simone, Sarah e Luca. Chiusi i miei occhi e ispirai, dopo qualche secondo iniziai a parlare ad alta voce, tanto c'eravamo solo noi 4 in quella sala.

-"Signore, mi sento una stupida a venire a te ma..non ho altra scelta. Mio fratello mi diceva sempre che durante un problema tu mi avresti aiutato e bhe..ecco..ora sono qui, davanti a te, e ti chiedo di aiutare Emily. Se esisti padre, aiutala. Ti prego. Lei non merita di morire. Ti supplico, salvala. Se esisti, salvala."

Finito di dire queste cose mi alzai. Osservai la tenera coppia che conoscevo da così poco abbracciati. Lei piangeva in modo silenzioso. Lui aveva gli occhi lucidi. Poi posai lo sguardo sul Simone che, senza dire niente mi si avvicinò e mi abbracciò.

PARLA SIMONE.

Non so perché Lily avesse deciso di pregare. Probabilmente era in preda alla disperazione e magari gli è sembrata l'unica cosa giusta da fare. Infondo, se Dio esiste, potrebbe davvero salvarla. Non so prima, dove abbia trovato la forza per entrare il quella stanza e portare fuori Lily senza fare caso ai molteplici dottori e infermiere che stavano intorno al letto della mia ragazza. Quando Lily finí di pregare si alzò e guardò prima la coppietta che era in piedi, accanto alla porta, stretti l'uno all'altro. Sarah piangeva in Silenzio e a Luca mancava poco. Vogliono davvero bene alla mia Emi. Poi posò lo sguardo su di me e io mi avvicinai a lei e la abracciai. Lei rinizio a piangere come prima. Era un pianto liberatorio. Nella stanza risuonavano solo i suoi singhiozzi disperati. Dopo non so quanti minuti si calmò e si stacco da me. Guardò Sarah che nel frattempo si era staccata da Luca e si era seduta e le si avvicinò.

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