Non aveva davvero pensato ad un piano; tutto ciò che sapeva era che voleva lasciare casa sua per un giorno o due, magari spaventare i suoi genitori così avrebbero smesso di pensare che non fosse importante.
L'unico posto dove sapeva (e dove voleva davvero andare) che i suoi genitori non lo avrebbero potuto trovare era a casa di Harry. A Louis piaceva quel posto molto più di quanto gli piacesse la sua stessa casa.
Quindi, quando fu pronto per andare, si sedette alla scrivania e scrisse un piccolo biglietto per i suoi genitori.
Vado via per un po'. Continuerò ad andare a scuola. Non provate a cercarmi.
Louis.
Era la cosa più stupida che avesse mai fatto in vita sua, ma era così accecato dalla rabbia e dalla tristezza che voleva solo scappare per un po'.
Non scrisse ad Harry, comunque, infatti se si fosse accorto all'ultimo momento che non era una buona idea quella, sarebbe potuto facilmente tornare indietro. Dopo aver lasciato la nota sulla scrivania (sapeva che sua madre, quando non si sarebbe presentato a colazione la mattina dopo, sarebbe entrata nella sua stanza), si assicurò che tutti fossero a letto ed uscì.
Sgattaiolò fuori dal retro e, dopo aver chiuso la porta a chiave,iniziò a camminare verso casa di Harry.
Iniziò a piovere, ovviamente, perché apparentemente Dio odiava Louis. Quando arrivò davanti alla casa, verso le undici, era inzuppato e tremolante.
Avrebbe dovuto suonare il campanello? Avrebbe dovuto chiamare Harry?
Decise di suonare il campanello, diversamente da un qualunque normale adolescente. Non dovette aspettare molto prima che la porta si aprisse e la signora Cox iniziasse a fissarlo.
"Um, salve. Sono qui-"
"Harry è disopra. Io sto uscendo." disse, facendogli un sorriso triste prima di prendere la borsa dal tavolo e uscire.
Louis chiuse la porta a chiave e si tolse la felpa, poi salì le scale. Bussò alla porta della camera di Harry prima di aprirla lentamente.
"Louis?" chiese Harry confuso guardando il suo zaino.
"Già. uh. Ciao. Io ho.. Io sono scapato di casa? I miei genitori uh... Non hanno preso bene la notizia e non potevo più sopportarlo. Posso stare qui? So di essermi presentato così all'improvviso e-"
"Lou, va bene." lo rassicurò Harry e Louis sospirò felice. Sapeva che quando Harry lo chiamava Lou era tutto apposto.
"Bene, vado a fare una doccia che sono completamente intriso di sudore e pioggia." gli disse Louis e Harry sorrise, ritornando a fare quelli che sembravano i suoi compiti.
Stava facendo i compiti alle undici della sera. Wow.
Louis si fece una doccia veloce e si mise un paio di pantaloni della Nike e la felpa grigia di Harry.
"Cosa stai facendo?" chiese restando dietro ad Harry, allacciando le braccia attorno al collo del riccio, appoggiando la guancia contro la sua.
"I compiti."
"Di cosa?"
"Matematica." rispose Harry alzando gli occhi al cielo. "Odio matematica."
"Non sei stanco?"
"Un po'."
"Vuoi che ti faccia il caffè?"
"Sai almeno come si fa il caffè?"
"No ma posso guardare su internet."
"Gesù Cristo."
"Non prendermi in giro Harold o ci metterò del veleno nel tuo."
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Baby Heaven's In Your Eyes - Larry (traduzione italiana)
RomanceNon sarebbero potuti essere più diversi neanche se ci avessero provato. Louis Tomlinson ha 17 anni ed è all'ultimo anno della scuola privata più prestigiosa di Doncaster. Chiunque frequenti quella scuola lo conosce grazie alla sua famiglia incredib...