~La scoperta~

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Mi svegliai di soprassalto.
Avevo dei dolori forti alla testa.
Ero tornata nella forma umana e giacevo sdraiata affianco allo stesso lupo bianco che avevo visto prima, la neve era scomparsa e il sangue che copriva il suo magnifico pelo era sparito, come se ciò che era accaduto non era vero o peggio, era accaduto tutto nella mia fantasia.
Sentivo la stanchezza della battaglia sulle mie spalle ed ero emotivamente presente.

Mi alzai e notai che ero su di un campo enorme con fiori rossi che proseguivano oltre l'orizzonte, era meraviglioso.
Sapevo che era un sogno.
D'un tratto mi ritrovai il lupo bianco seduto davanti, mi guardava attentamente, non reagiva, fissava e basta.
Nei suoi occhi mi sentivo a casa, non mi interessava che poco prima mi aveva aggredita, mi sentivo al sicuro.

Passammo così molto tempo, uno di fronte all'altro, a scrutarci e ad immergerci reciprocamente nei nostri occhi pieni di lacrime di gioia.
Il suo sguardo era penetrante, come se mi stesse leggendo l'anima e nel mentre mi alleggerisse da un qualsiasi peso, sarei rimasta così tutta la vita.

Interrompendo questo limbo, il lupo si alzò e cominciò a camminare verso di me.
Improvvisamente, una luce avvolta da una striscia scura spuntò dal petto del lupo.

Mi risvegliai dal mio sogno e notai di essere in una stanza angusta, fredda e tenebrosa.
Vi erano mobili in stile medioevale ed era anche abbastanza polverosa.
Sopra al camino c'era uno scudo con uno stemma a due lupi, uno dalla parte blu e uno dalla parte rossa.
Nel mio inconscio avevo già visto quello stemma e non mi creava alcun piacere rivederlo, non mi sentivo a mio agio.

Sentii dei passi, pesanti ma ben calcolati, arrivare dal corridoio e poi la porta fu aperta.
Entrò un uomo vestito in modo molto strano.
Sembrava fosse sicuro di se.
Portava i capelli bianchi in parte acconciati in uno chignon basso e il resto rimanevano sciolti, lunghi fino al fondo schiena, erano lisci e sembravano molto morbidi.
Indossava una giacca in pelle, larga con pantaloni neri e camicia bianca.
I suoi occhi erano scuri come la pece e la pelle olivastra e macchiata dall'età.
Si avvicinò, mi sorrise e accarezzandomi la guancia destra con il palmo della mano sinistra mi disse "Bentornata Miss.Mcbennet".

~La rosa rosso sangue~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora