"Facevamo sempre quel gioco, quel gioco di guardarci, con occhi palesemente innamorati l'uno dell'altra, finché uno dei due non riusciva a resiste dal baciare l'altra."
14 - A sweet gift.
Mi sveglio appoggiata al petto di Harry, il quale è già sveglio, alle prese a giocare con i miei capelli. Alzo lo sguardo verso di lui sorridendo e così si accorge del mio risveglio.
-Buongiorno principessina.- mi sorride di rimando lasciandomi un bacio sulla guancia.
-Buongiorno.- sorrido ancora poggiandomi di nuovo con la testa sul suo corpo.
-Ti sei già ripresa dalla sbornia?- mi domanda continuando a giocare con i miei capelli.
-A dire il vero no. Ho un mal di testa atroce e non ricordo niente di quello che è successo ieri.- mi sollevo e mi siedo a gambe incrociate con la schiena appoggiata alla spalliera e la testa sulla sua spalla. Sento Harry irrigidirsi e così gli domando.
-Ho fatto qualcosa di male?- alzo lo sguardo per sorridergli.
-No, no. Stà tranquilla.- un sorriso sforzato lascia le sue labbra e questo mi lascia perplessa, ma tento comunque di evitare l'argomento. Solo qualche istante dopo mi ricordo che quella mattina avrei dovuto lavorare, così balzo giù dal letto e dopo aver controllato l'orario corro all'armadio e poi in bagno imprecando, ricevendo una risata da parte di Harry. Dopo essermi preparata esco dal bagno notando che Harry non c'è più, probabilmente ha da lavorare anche lui dato che da quando sono qui non è mai andato in negozio, né tanto meno al Perkyns, così presumo sia in camera sua a prepararsi. Mi aggiusto velocemente i capelli davanti allo specchio per poi scendere le scale fino in cucina saltellando e, non trovando Harry neanche lì, prendo una merendina dallo scaffale "segreto" dove il riccio nasconde le più buone.
-Cavolo, dovrò cambiare nascondiglio ora!- sento Harry imprecare alle mie spalle, così mi giro verso di lui dando il primo morso al dolce per poi sorridergli.
-Tesoro, mettile dove vuoi, io le troverò sempre.- rido scandendo il "sempre" per poi sorpassarlo e, dopo aver finito la mia "colazione", prendo le converse infilandole al volo e incito Harry ad infilarsi il cappotto, non volendo fare tardi. Così usciamo di casa e riusciamo ad arrivare alla cupcakeria giusto in tempo, dopo esserci beccati tremila bestemmie dagli altri guidatori. Saluto Harry con un bacio sulla guancia, il quale mi ricorda che oggi avrebbe lavorato tutto il giorno e che sarei potuta passare al negozio prima che andasse al Perkyns. Acconsento ed entro nel locale ancora vuoto, per fortuna. Saluto dolcemente Niall e vado nello sgabuzzino a cambiarmi. Quando esco lo trovo già indaffarato a servire dei tavoli, così capisco che è il caso che cominci a mettermi sotto anch'io. Dopo aver servito svariati clienti il locale si è svuotato. Niall ed io siamo dietro il bancone a chiacchierare del più e del meno.
-Ti va di pranzare insieme oggi?- mi domanda dopo che gli ho detto che Harry non ci sarà per tutto il giorno.
-Certo.- acconsento sorridendo per poi dileguarmi per servire una ragazza appena entrata nel locale.
Poco prima di chiudere e di andare a mangiare con Niall decido di preparare una confezione di cupcakes per Harry e di fargli una sorpresa oggi a lavoro, così impacchetto il tutto e metto autonomamente i soldi nella cassa. In seguito corro nello sgabuzzino a cambiarmi dato che Niall è già uscito e mi sta aspettando, recupero borsa e pacchetto e scatto fuori. Sorrido al biondo che ricambia e così cominciamo a camminare. Dopo una decina di minuti di cammino ci fermiamo in un locale abbastanza carino sulla Fifth Avenue, dove subito una cameriera accorre a prendere gli ordini.
-Per me un'insalata di pollo e una cola.- sorrido alla cameriera chiudendo il menù.
-Uh, io sono indeciso tra il cheeseburger e le ali di pollo, in caso le prendo entrambe!- sorride anche lui alla cameriera che con il sopracciglio alzato segna gli ordini sul taccuino.
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Heaven
Fanfiction“Era come se in quell'istante non mi importasse più niente, volevo solo essere con lui: nella sua mente, nei suoi ricordi, tra le sue braccia, tra i suoi pensieri. Avevo la voglia pazzesca di piangere ma non lo facevo, le lacrime non uscivano si acc...