“Decise così di cambiare. Ricominciare daccapo, lontano dai luoghi in cui aveva sofferto. Chi ci teneva sarebbe rimasto. Trovò nuove persone, nuovi luoghi, nuove abitudini. Trovò una nuova sè stessa, più felice. Il suo sorriso ora era vero, e le piaceva.”
7 - Tell me about yourself.
-Dai ragazzone, muoviti a portare quei bagagli.- rido dando fretta ad Harry che sta portando le mie valigie in auto.
Sì, mi sto momentaneamente trasferendo da lui, e sì, ho scoperto che non ci sarà nessuna ragazza a girare per casa oltre me.
-Li porti tu se non stai un pò zitta.- mi minaccia scherzosamente. Alzo le mani in segno di resa. Mette l'ultima valigia nel portabagagli e lo chiude con un tonfo sordo. Entro in macchina seguita da lui.
-Si parte.- annuncia Harry sorridendomi.
-Stiamo solo andando a casa tua.- rido.
-Dovresti sentirti onorata.- controbatte. Alzo gli occhi al cielo. Prepariamoci a questa nuova-fantastica-terribile vita. Fantastica perchè c'è Harry, terribile. . . perchè c'è Harry. Il mio caro lunatico Harry. Rido tra me e me, che problemi ho? Giro la testa verso di lui, ha lo sguardo molto concentrato sulla strada, le mani strette intorno al volante e i suoi piedi si muovono regolarmente sul pedale. Che pezzo di ragazzo. La mia coscienza parla sempre prima che io possa ragionarci, non sarebbe lei a doverti far pensare se una cosa è giusta o sbagliata? Ebbè, la mia è speciale. Mi perdo troppo nei miei pensieri ultimamente. Poggio la testa al finestrino appena appannato per l'umidità di inizio inverno di Londra e continuo a fissare il riccio alla mia destra con gli occhi a cuoricino. Cosa cazzo vai a pensare, Heaven Hemingway? E' la sua voce più roca del solito ad interrompere i miei pensieri.
-Non fissarmi troppo donna, mi sciupi.- Rido per la sua affermazione, soprattutto per quel donna, devo dire che hai molta classe Harry.
-Io ti fisso quanto mi pare.- Gli faccio la linguaccia provocandogli una risata.
-Come vuoi.- un ghigno si forma sul suo viso.
-Mi pare ovvio.- ed è così che termina la nostra conversazione.
***
-Questa è la tua camera.- Harry apre una porta in legno a metà corridoio mostrandomi la mia stanza. Faccio qualche passo all'interno per osservarla meglio. Un letto matrimoniale è piazzato al centro della camera, sul lato sinistro c'è un comodino in legno mentre sulla parete di destra ci sono un comò ed uno specchio. Un armadio di medie dimensioni è posizionato sulla parete di fronte al letto con a fianco una piccola scrivania. Il legno prevale su tutto il mobilio, solamente il letto è in ferro battuto nero. Sul comodino e sulla scrivania ci sono due lampade e quà e là ci sono dei soprammobili e delle cornici vuote. In fondo alla stanza c'è un un balconcino. Amo questa camera.
-E' bellissima.- mi giro verso Harry mostrandogli il mio miglior sorriso che ricambia.
-Mi fa piacere che ti piaccia. Comunque, la mia stanza è proprio in fondo al corridoio, il bagno è proprio qui di fronte,- mi indica con il dito la porta proprio davanti a me. -e giù ci sono la cucina, il soggiorno e tutto il resto, come hai visto.- termina la sua illustrazione ridendo appena. Gli sorrido di rimando.
-Grazie per la visita guidata nella casa di Harry Styles, devo dire che mi ha affascinata.- rido mostrandogli la lingua. Ho letto il suo cognome sulla targhetta appesa alla porta d'ingresso, Harry Styles, mi piace.
-Ma ora avrei fame, quindi, andiamo a mangiare?- caccio in fuori il labbro inferiore.
-Sì, andiamo a vedere se ho ancora qualcosa in quel frigiorifero.- scuoto il capo sconfitta seguendolo verso la cucina.
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Heaven
Fanfiction“Era come se in quell'istante non mi importasse più niente, volevo solo essere con lui: nella sua mente, nei suoi ricordi, tra le sue braccia, tra i suoi pensieri. Avevo la voglia pazzesca di piangere ma non lo facevo, le lacrime non uscivano si acc...