"Ma poi non esistono persone giuste o sbagliate. Esiste chi ti arriva in mente nei momenti più sbagliati e rimette tutto al posto giusto."
15 - A sort of date.
Mi sveglio la mattina dopo avvolta tra le coperte del mio caldo e confortevole letto, fino a che non realizzo che la sera prima mi ero addormentata sul divano. Così immagino che sia stato Harry a portarmi a letto, e questo pensiero mi fa sorridere automaticamente. Era da un po' di sere che non mi coricavo nel mio letto, solitamente ci mettevamo entrambi nel letto del riccio e finivamo per addormentarci lì, dopo aver giocato e scherzato e dopo qualche innocuo bacio. Dopo aver fantasticato un po' ed aver fissato il soffitto per altrettanto tempo, mi alzo di malavoglia dal letto e controllo l'orario sul cellulare. Sono ancora le 7:30 del mattino e tra un'ora devo essere al lavoro. Così esco dalla mia stanza e, non sentendo rumori dal piano di sotto deduco che Harry sia ancora a letto a dormire beatamente. Infatti è così. Entro nella sua camera e un riccio spiaggiato a quattro di bastoni sul lettone mi si para davanti agli occhi. Sorrido alla sua vista e mi avvicino a lui, intento a dormire tranquillamente solamente con un pantaloncino ed una felpa. Mi siedo sul letto facendolo abbassare sotto il mio peso e comincio ad accarezzargli i capelli e la guancia dolcemente. Quando vedo che comincia a muoversi e a sussurrare frasi incomprensibili mi decido a parlare.
-Hey dormiglione, è ora di alzarsi.- sussurro abbastanza vicina al suo viso per permettergli di ascoltarmi. Lui in risposta si rotola sul letto girandosi verso di me, ed avvolgendomi i fianchi con le braccia.
-Buongiorno principessa.- sussurra flebilmente con la testa poggiata sulla mia gamba, con le palpebre ancora abbassate.
-Sù, alzati. Tra un po' devo andare al lavoro.- detto questo mi alzo dal letto, ricevendo un verso di disapprovazione da parte sua. Scendo le scale saltellando e mi reco in cucina. Apro il frigorifero trovandolo praticamente vuoto, così mi accontento di bere un po' di latte e di rubare un'altra merendina al mio coinquilino. Oggi pomeriggio devo assolutamente ricordarmi di fare la spesa, diamine! Scuoto la testa e mi dirigo al piano di sopra per prepararmi incrociando nel mio cammino Harry, che in quel momento si sta recando in cucina, il quale mi sorride dolcemente. Dopo essermi lavata, vestita e truccata, scendo di sotto, pronta per andare e vedo che l'orologio segna le 8 in punto. Ho un quarto d'ora di tempo per arrivare alla fermata della metro, altrimenti farò ritardo a lavoro. Lascio ad Harry un bigliettino sul tavolo in cui gli dico che stavo andando a lavoro con la metro e che ci saremmo visti stasera, quando lui avrebbe chiuso il negozio. Seguito ovviamente da qualche x ed un cuoricino, ma sono dettagli...
Arrivo alla cupcakeria giusto in tempo, dopo aver fatto una corsa per arrivare alla metropolitana e stavo comunque rischiando di perderla, ma per fortuna sono qui, affannata e scombinata ma sono qui. Entro nel bar con il fiatone e vedo l'espressione di Niall, intento a mantenersi una risata. Così gli mando un'occhiataccia e gli faccio segno di stare zitto e mi avvio nel magazzino, dove indosso i miei abiti da lavoro e dove lascio la mia borsa. Ed è così che incomincia un'altra e noiosa giornata lavorativa.
***
Alle 5 io e Niall chiudiamo il locale e ci salutiamo, dopo aver preso appuntamento per il Sabato a venire per questa famosa "cena a 4". Così mi avvio al supermercato, non molto distante da qui, camminando lentamente stretta nel mio cappotto. Mi maledico di non essermi portata un cappello, difatti arrivo al supermercato con le guance e il naso rossi. Entro e, dopo aver preso un carrello, comincio a girare per le corsie prendendo qua e là tutto ciò che ci sarebbe potuto servire. Carne, pesce, verdure, frutta, uova, latte, biscotti...almeno potremmo cucinarci un pranzo e una cena decenti! Così, dopo aver pagato tutto alla cassa esco fuori dal supermercato andando alla fermata della metro più vicina ed aspetto ansiosamente il primo treno, non volendo restare lì a congelare per molto. Una volta arrivata a casa sospiro sollevata al contrasto con l'aria fredda all'esterno ed il caldo tepore all'interno, grazie al calorifero accesso. Metto a posto la spesa dopo essermi sbarazzata del cappotto ed aver posato la borsa e, appena terminato, un Harry allegro e saltellante mi raggiunge in cucina.
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Heaven
Fanfiction“Era come se in quell'istante non mi importasse più niente, volevo solo essere con lui: nella sua mente, nei suoi ricordi, tra le sue braccia, tra i suoi pensieri. Avevo la voglia pazzesca di piangere ma non lo facevo, le lacrime non uscivano si acc...