3 - Irresistible

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"Aveva quegli occhi verdi che nemmeno in una stanza piena di gemme avresti saputo voltare lo sguardo. Quegli occhi con cui solo il mare poteva competere. Quegli occhi che quando guardava lei, la sua Lei, si accendevano come dinamite. Quegli occhi che se esiti un attimo in piú ti ci perdi. Lei scelse di esitare."

3 - Irresistible

-Heaven's pov-

Suonano al campanello, mi alzo dal letto ed a passi veloci mi avvicino alla porta. Giro la chiave nella serrature per poi aprirla. Dei ricci bruni mi si presentano davanti. Il ragazzo alza lo sguardo ed io sorrido stupita. Lui sgrana appena gli occhi per poi ricambiare il sorriso.

-E tu che ci fai qui?- ridacchio guardandolo.

-Consegno la pizza.- ride guardandomi negli occhi.

Le fossette si formano sul suo volto. "Un giorno ci metterò il dito dentro, la tentazione è troppa". Rido a quel pensiero ma lui non gli da tanto peso.

-La sua pizza, signorina.- Mi porge il cartone scherzando.

-Oh, grazie. Si accomodi pure.- Rido lasciandogli spazio.

-Di sotto ci sarebbe da lavorare..- Dice pensieroso.

"Cinque minuti? Dai, diavolo" Penso.

-..Ma per cinque minuti non mi succederà niente.- Sorride.

"Evvai." Sorrido felice.

Lo lascio entrare e chiudo la porta con un calcio. Mi siedo sul letto e lo faccio sedere accanto a me battendo la mano sulla coperta. Si passa una mano tra i capelli, non voglio credere che sia nervoso. Apro il cartone della pizza e lo poggio sul letto tra noi due. Ne prendo una fetta attenta a non far colare l'olio sulla coperta. Comincio a mangiarla guardando di tanto in tanto Harry. Gli offro una fetta di pizza che accetta con piacere. C'è troppo silenzio per i miei gusti.

-Ma tu non lavoravi in un negozio di CD?- una risata strozzata esce dalla mia gola.

-Esatto, quando il negozio chiude vengo qui.-

Annuisco mordendo la mia pizza.

Solo adesso mi rendo conto di come sono vestita, che vergogna. Arrossisco appena senza darlo a vedere. Alzo lo sguardo e mi rendo conto che Harry mi sta fissando attentamente. Scuote il capo come per svegliarsi e mi sorride. Abbassa anche lui lo sguardo per poi alzarsi e buttare nel cestino il cartone della pizza. Si pulisce le mani.

-Mi sa che è il caso che vada.- scrolla le spalle visibilmente dispiaciuto.

-Se devi andare vai, non preoccuparti.- gli sorrido amorevolmente. La mia dea interiore si sveglia e si prende a schiaffi. "Ma sei scema o cosa?"

Il ricciolino si avvicina a me e si piega alla mia altezza, essendo ancora seduta sul letto.

-Buonanotte Heaven.- mi sussurra all'orecchio con voce roca per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.

Mi riprendo dal mio stato di trance.

-Ciao Harry.- sorrido.

Mi saluta con la mano prima di chiudersi la porta alle spalle.

"Bipolare" penso. "Nervoso, Seducente...Harry"

***

Mi giro di pancia sul letto per poi sprofondare con il viso nel cuscino ed urlo. Urlo ed urlo. Ma le mie grida vengono bloccate da quell'ammasso di stoffa bianca. E' notte fonda e non ho ancora chiuso occhio. La mia mente ha un pensiero fisso, ormai da tutta la notte. O dovrei dire da ieri. "Sei cotta." La mia dea interiore si rotola nell'uovo e poi nella farina, infine fa un bel tuffo in una padella piena d'olio. "No. No. No. Non è vero. Lo conosco appena." Continuo a ripetermi cercando di rendere credibile il tutto. Prendo il cellulare e premo il tasto centrale facendo illuminare il display. Abbasso la luminosità essendomi già uccisa gli occhi in quei cinque secondi. 3.34. Sbuffo riposando il telefono sul comodino e ributto la faccia nel cuscino provando una volta per tutte a dormire.

***

Il suono insistente della sveglia mi fa piagniucolare. Butto una mano sul comodino ed incomincio a tamponare la mia mano in cerca dell' iPhone. Appena lo trovo spengo la sveglia ringraziandomi mentalmente per aver abbassato la luminosità stanotte. Mi scosto il piumone di dosso e mi alzo faticosamente. Appena poggio un piede a terra il gelo mi pervade. Mi do forza e mi alzo. Alzo le tapparelle e le mie pupille dilatate per il buio mi prendono a schiaffi. Mi passo le mani sul volto assonnata e sbadiglio sonoramente. Strusciando i piedi sul pavimento mi avvio in bagno per una bella doccia rinfrescante. Mi sfilo la canotta ed il pantalone della tuta, restando solo con gli slip. Sfilo anche quelli per poi entrare nella doccia e cominciare a lavare il mio corpo con l'acqua tiepida. E' una sensazione stupenda. L'acqua che ti scorre sul corpo e poi cade lasciandoti delle goccioline dappertutto. Verso il sapone sulla spugna e comincio a passarla sul mio corpo, lasciando una scia di bolle bianche. Una volta che finisco di lavarmi apro la tendina della doccia e una folata gelida mi invade. Esco e mi avvolgo con il mio accappatoio color prugna. Mi rifaccio la crocchia in testa che si è scombinata mentre mi lavavo e passo il tessuto dell'accappatoio sul mio corpo per asciugarmi.

***

Osservo attentamente il Buckingham Palace scattando di tanto in tanto qualche foto con la mia Nikon. Finalmente sono riuscita a trovarlo. La mia dea interiore balla la cucaracia con un casco di banane sulla testa. Scalcio qualche sassolino e mi stringo nel mio cappotto. Londra promette pioggia, come sempre infondo. Faccio un giro per i giardinetti del castello e mi siedo su una panchina, osservo tutto ciò che mi circonda, con le mani nelle tasche e lo sguardo incantato. Dopo un buon quarto d'ora passato a contemplare il paesaggio decido di alzarmi ed andare alla ricerca di cibo. Mi fermo al McDonald's più vicino. A differenza della mia città qui ce n'è uno ad ogni isolato. Ordino dei mc nuggets ed una coca cola proprio per non restare digiuna e dopo aver finito di mangiare decido di fare un giro per i negozi in cerca di un posto di lavoro.

Passo davanti ad una pasticceria, ma sembra che non abbiano intenzione di assumere nessuno, visto il modo in cui mi hanno guardata.

Supermercato? Uhm, non vorrei ridurmi a fare la commessa, quindi..in casi estremi.

Panetteria, negozio di abbigliament0, fast food....che ne dite di marocchina con una bella bancarella di braccialetti? Ci faccio un pensiero....Un negozio di CD....

-Harry..- sussurro tra me e me ridacchiando come una scema. Magari lavora qui.

Entro nel piccolo negozietto lasciando suonare il campanellino sulla porta.

-Siamo chiusi.- una voce roca fin troppo familiare mi riprende. Il ricciolino è girato di spalle seduto su una sedia.

-Avresti potuto chiudere la porta.- rido di gusto prendendolo in giro.

-Occhi blu.- sussurra lasciando girare la sedia in pelle nera.

-Ciao occhi verdi.- sorrido al bellissimo ragazzo di fronte a me.

Si alza dalla sedia raggiungendomi e mettendosi di fronte a me.

-Cosa ci fai qui?- incrocia le braccia sotto il petto fingendosi arrabbiato.

-Non sei felice di vedermi?- scherzo mettendo il broncio.

La sua risata si diffonde nella stanza. Alzo lo sguardo verso il suo sorridendogli. La sua altezza torreggia su di me, è terribile. Mi scruta attentamente passandosi l'indice sul labbro inferiore. Quel tipo di conversazione spontaneo di prima si è trasformato in un intreccio di sguardi e gesti insicuri da parte di entrambi. Abbasso il capo mordendomi il labbro inferiore con i denti. Due dita mi alzano il mento. Harry mi aggiusta una ciocca di capelli portandomela dietro l'orecchio.

-E comunque, sì. Sono terribilmente felice di vederti.- a quell'affermazione comincio a sorridere come un'idiota e le mie guance si tingono di rosa senza neppur volerlo. Mi perdo in quel labirinto di occhi verdi e, davvero, potrei non uscirne mai più.

"Poi i miei occhi hanno incontrato i suoi e, credimi, non c'ho visto più."

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