“Ci sono cose di cui non possiamo non parlare e altre che nemmeno vogliamo sentire nominare. Alcune le teniamo dentro come segreti, altre le sputiamo come sentenze. La cosa certa è che alcune cose parlano da sole.”
8 - My favourite colour is the colour of your eyes.
-Parlami di te.- Colpita e affondata.
Bene, ora che cazzo gli dico? -Non ho una vita molto interessante a dire il vero.- dico sperando che non si accorga che sto mentendo, in parte. . .
-Mi hai detto che ci sono tante cose che non so di te, dimostramelo.- Dio, ha una memoria così buona? E' successo solo poche ore fa. Al diavolo.
-Uhm, mi chiamo Heaven Hemingway,- iniziamo con le cose semplici. -ho diciannove anni.- mi blocco. Non so effettivamente cosa dirgli più della mia vita. Non voglio parlargli del trasferimento a Londra nè di ciò che è successo prima, almeno non ora.
-Bene, ma queste cose le sapevo già, Heaven Hemingway che ha diciannove anni.- sorride mostrandomi le fossette.
-Non so più cosa dirti di me, te l'ho detto che ho una vita noiosa.- rido per sdrammatizzare il nervosismo dentro di me.
-Parliamo di cose semplici, ad esempio, qual è il tuo colore preferito, o cosa ti piace fare nel tempo libero.- bene.
-Uhm, il mio colore preferito è il blu e nel tempo libero mi piace, uhm,- ci penso sù qualche secondo. -disegnare, a volte. Ma amo il basket, forse te ne sei accorto.- ridacchio sul finale della frase ricordando la serata sul divano con la sua epica sconfitta. Ride a sua volta.
-Sì, me ne sono accorto.- scuote il capo più volte.
-E tu?- sorrido. -Io cosa?- domanda. -Ad esempio, qual è il tuo colore preferito, o cosa ti piace fare nel tempo libero?- pronuncio le sue stesse identiche parole facendolo ridere.
-Beh, il mio colore preferito è il colore dei tuoi occhi,- sorride guardandomi. Arrossisco appena, ma è buio, non se ne accorgerà. Lo spero. -E mi piace molto la fotografia.- continua interrompendo il momento imbarazzante. Ripenso alle sue parole. "Il mio colore preferito è il colore dei tuoi occhi." Sono letteralmente senza parole. Esco dal mio stato di trans e lo guardo annuendo.
-Beh, siamo a corto di argomenti?- mi chiede ridacchiando.
-A quanto pare sì.- scuoto il capo ridendo e passandomi una mano tra i capelli. Uno sbadiglio lascia le mie labbra. -Che ore sono?- chiedo al ragazzo affianco a me.
-Uhm,- prende il cellulare tra le mani. -le 4 a.m.- annuisco e mi distendo sul letto coprendomi con le coperte pesanti.
-Io allora vado, a domani. Cioè, a dopo.- si corregge ridacchiando. E lo fai andare via così facilmente? Stupida coscienza che ha sempre ragione. Harry sta per aprire la porta della mia stanza quando prendo coraggio.
-Harry?- lo chiamo timidamente. Si gira verso di me tenendo ancora la mano sulla maniglia. -Sì?- mi domanda guardandomi. -Ti va di, uhm, restare qui con me per un pò?- parlo a bassa voce. Un sorriso si fa largo sul suo volto e così sorrido anche io.
-Certo.- risponde prima di avvicinarsi al letto e levarsi gli stivaletti. Si infila nel letto e si appoggia su un lato, girato verso di me. Ci guardiamo sorridendo per qualche istante.
-Buonanotte Ven.- sussurra. -Notte Harry.- sussurro a mia volta per poi chiudere gli occhi e farmi trascinare tra le braccia di Morfeo.
***
Il suono insistente della sveglia interrompe il mio dolce sonno. Allungo una mano per spegnere quell'aggeggio infernale. Niente sveglia per oggi, godiamolo finchè dura. Dissi. Ecco, non l'ho goduto abbastanza. Oggi inizierò il lavoro alla pasticceria di Niall. Abbasso lo sguardo sulla mia pancia, dove trovo posata la testa di un Harry dormiente. Sono contenta che non se ne sia andato durante la notte, non mi aspettavo che restasse. Gli passo una mano tra i capelli e gli sposto le ciocche che gli sono cadute davanti agli occhi. Quando dorme è bello come sempre, ma è meno fastidioso. Continua a dormire, vai così. Deve avere il sonno molto pesante se non si è svegliato nemmeno con la mia terribile sveglia. Buon per lui. Penso un pò a tutto quello che è successo ieri sera, non è da me far dormire un ragazzo al mio fianco, e diciamolo, sono molto acida con i ragazzi, ma con lui non riesco a comportarmi come farei con gli altri. . . e non lo so il perchè. E' Harry. Con lui è così. Decido di alzarmi dal letto, non voglio fare tardi il primo giorno di lavoro. Con un pò di fatica riesco a sfuggire dalle grinfie del riccio ed esco dalla mia stanza per recarmi in bagno. Degli asciugamani sono posati sul lavandino e nella doccia c'è una bottiglia di shampoo e una di bagnoschiuma. Così, dopo essermi spogliata, entro nella doccia lasciando il mio corpo sotto l'acqua tiepida. Dopo essermi insaponata per bene ed essermi risciacquata esco dalla doccia lasciando un'impronta di piedi bagnati sul pavimento. Avvolgo il mio corpo nel grande asciugamano turchese. Ora dovrei spazzolarmi i capelli, ma da brava idiota che sono ho lasciato il mio beauty case in camera. Mi avvicino alla mia stanza con passi lenti sperando che Harry stia ancora dormendo, ma ovviamente non è così. Mentre apro la porta lui gira lo sguardo verso di me. Quando si rende conto del mio aspetto schiude le labbra e spalanca un pò gli occhi. Cerco di non far trasparire troppo il mio imbarazzo avvicinandomi al comodino e prendendo il beauty.
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Heaven
Fanfiction“Era come se in quell'istante non mi importasse più niente, volevo solo essere con lui: nella sua mente, nei suoi ricordi, tra le sue braccia, tra i suoi pensieri. Avevo la voglia pazzesca di piangere ma non lo facevo, le lacrime non uscivano si acc...