Capitolo 12

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Eravamo io e Danny nel bosco dietro la casa che non avevo notato e di conseguenza non conoscevo la zona,né cosa fare o dove uscire. Mi dispiaceva tantissimo per Rick, ma comunque io non avrei potuto fare nulla. Finalmente capivo la vergogna nei suoi occhi.
«Come mai ti hanno rapito?» chiesi a Danny che era molto più lontano di me.Per essere un ragazzino gracilino era agile e veloce.
«Perchè sono uno dei figli dei più ricchi d'America» spiegò mentre camminava. «Un buon partito insomma» dissi ridacchiando.«Aspet-» cercai di dire,ma inciampai in una radice e caddi a faccia a terra. «Devi stare più attenta» disse Danny aiutandomi.«Si lo so.Sono un disastro che cammina» abbozzai un sorriso e poi ci mettemmo di nuovo a camminare.
Camminammo nel bosco per due ore buone e la fine del boschetto non arrivava.
«Secondo te,Rick starà bene?» chiesi a Danny. «È suo figlio e Rick è abbastanza intelligente per dire che siamo scappati e aver promesso qualcosa alle guardie per sostenere la sua tesi.» non risposi in quanto la teoria era più che plausibile.
Un rumore abbastanza familiare attirò la nostra attenzione.«Lo hai sentito anche tu?!» urlò Danny. «Si! Era un clacson!» dissi felice e consapevole di essere uscita da quell'odioso boschetto infinito. Sbucammo su una strada. Beh sinceramente non mi importava di come ci fossi arrivata,l'importante era essere arrivata. Davanti a noi c'era un supermercato con una pompa di benzina affianco. Mi chiesi dove fossimo finti,non la ricordavo.
«Entriamo?» chiesi titubante a Danny. «Si dovremmo.Forse c'è un telefono o qualcuno che ci possa aiutare» Azzerammo in poco la distanza tra noi e il supermercato.
«Hey! C'è qualcuno?!!» urlò Danny vicino alla porta trasparente che dava sul supermercato. Spinse  la porta evidentemente aperta ed entrò con me al seguito.Curiosammo un po' e poi presa dalla fame agguantai un pacchetto di patatine. Mi avvicinau a Danny che intanto sta guardando qualcosa che si muoveva fuori dalla porta.«Cosa c'è? » chiesi con voce abbastanza alta da farmi sentire ma non troppo da farmi sentire fuori. Mi rispose senza nemmeno guardarmi «Non siamo soli».

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