Capitolo 19

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Erano passati una decina di minuti e Rick non si vedeva da nessuna parte.Decisi così allora di entrare.
Il legno scricchiolava sotto i miei passi e la casa sembrava deserta.Dove erano tutti?
Girai l'angolo della stanza e uno scagnozzo di Red Dragon mi si parò davanti.«Ciao bambolina».Una sferzata di alito intriso di alcool mi investì. Mi afferrò il braccio un po' tremolante dall'essere ubriaco,ma comunque era una presa forte. «Lasciala coglione!».Ci raggiunse un altro uomo corpulento, lo riconobbi all'istante:era quello sotto casa mia con la voce roca che mi avvertì che mi stavano cercando.Aveva i capelli bianchi e rasati,da militare,poi aveva una cicatrice che correva dal sopracciglio destro e arrivava sotto il medesimo occhio.«Il capo la vuole viva» disse. «Ma non ha detto che la voleva come è adesso.Potremmo anche farci un giochino...» rispose l'altro con un sorriso vacuo mentre mi trascinava in un'altra stanza.
Le mie guance si bagnarono e l'unica cosa che riuscii a sussurrare prima che il panico mi assalisse era il nome dell'unica persona che potesse salvarmi in quel momento:«Rick...».
Come se avesse sentito le mie preghiere,Rick,si materializzò fuori dalla porta.«Lasciatela stare!» urlò buttandosi addosso ai due.Subito dopo averli scaraventati al muro,Rick mi prese tra le braccia e mi accarezzò i capelli sussurrandomi «Shhh...Va tutto bene.Andiamo via di qua.» Mi tirò su e ci avviammo verso l'ingresso senza curarci dei due energumeni dietro di noi.La casa sarebbe scoppiata presto.
Eravamo appena fuori la porta quando l'onda d'urto ci scaraventò a terra,l'uno appoggiato all'altra,con un calore insopportabile che mi bruciava la schiena.Poi,il buio.

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