Capitolo 20

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Mi svegliai ancora un po' intontita sull'erba che mi pizzicava il corpo.Accasciato vicino a me giaceva una figura dai capelli neri e gli occhi chiusi.«Rick» riuscì a sussurrare.Lo scossi in modo da farlo svegliare,ma niente.Mi guardai indietro.Lo scheletro della casa era nero e sarebbe crollato da un momento all'altro.Dentro,sotto le macerie,si riuscivano a scorgere alcune figure carbonizzate.Non avevo la certezza che ci fosse anche Red Dragon lì, ma non importava.Rick aveva bisogno di me.Gli andai vicino e lo scossi di nuovo, questa volta ebbi come risultato un sussulto.Le palpebre di Rick si aprirono rivelando i suoi occhi neri come il carbone.Aveva una brutta cera e i vestiti imbrattati di sangue.Mi salirono le lacrime agli occhi. Rick mi posò una mano sul viso e mormorò «Sai...è un po' imbarazzante, ma... Avrei voluto baciarti prima di morire...» poi fece un risolino soffocato. «Non preoccuparti...Non morirai.Non puoi e non devi» un sorriso riaffiorò sulle sue labbra. «Tranquilla» non ci credevo nemmeno io.Però glielo dovevo.
Mi avvicinai lentamente alle sue labbra e notai con piacere che avevano ancora presa,ma la cosa che più mi dispiacque era che le sue labbra dopo pochi secondi persero la presa e i suoi occhi mi guardavano senza vedermi.Era morto.E io non potevo farci niente.Gli chiusi gli occhi con le dita delicatamente. Avrà passato una vita difficile e adesso merita la pace.
Mi alzai e mi incamminai per la strada di fronte alla casa col cervello e il cuore a pezzi.
Mi fermai in una cabina telefonica e chiamai la polizia,poi un taxi.Mi feci portare all'ospedale, dall'unica persona che mi fosse rimasta.Nick.

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