Vita o morte?

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Fede giace ancora sul pavimento. Non so proprio che cosa fare, magari l'unica soluzione è chiamare qualcuno tipo Maria. Giusto, la devo chiamare! Lei sa sempre cosa fare in ogni situazione. Prendo il mio telefono e digito il suo numero; risponde dopo 3 squilli, metto il vivavoce:

"Maria ti prego aiutami" e il mio tono di voce diventa molto più preoccupato di prima.
"Lou che succede? Riprenditi!"
"Maria corri di fretta a casa mia ti prego" e inizio a piangere.
"Lou che diavolo è successo?"
"Muoviti a correre per favore, non credo di farcela ancora per molto."
"D'accordo sto arrivando."
Passano 5 minuti e Maria arriva a casa mia. Bussa al campanello, la apro e corriamo in cucina dove ci sta Fede ancora accasciato sul pavimento.
"Che diavolo ci fa lui sul pavimento?" Maria rimane sorpresa.
"Ecco cosa è successo" -singhiozzo per colpa delle lacrime che scendono- "per questo volevo che tu corressi qui!"
"Ma come è successo?"
"Non lo so ci stavamo baciando esattamente qui, lo guardo negli occhi e noto che non brillavano più come prima. Diceva che non si sentiva bene, tossiva. Poi ha chiuso gli occhi ed è caduto sul pavimento in questa posizione, ma di brutto; è stato una brutta botta. Ti prego aiutami, tu sai sempre tutto! Hai detto che hai studiato norme di pronto soccorso, sei la mia, anzi la nostra, salvezza!" E le lacrime iniziano a scendere più veloci di prima.
"Lou devo controllare i polsi per vedere se ci sta il battito cardiaco!"
"D'accordo ma fallo!" Urlo e lei prende i polsi del mio ragazzo per fare qualcosa che non capisco.
"Lou il battito è debole, bisogna chiamare urgentemente l'ambulanza."
"La chiamo subito!" Compongo il 118 e racconto di Fede che giace sul pavimento che oscilla tra la vita e la morte.
"D'accordo veniamo subito! Dacci l'indirizzo" dice un tizio al telefono.
"Via Leonardo Da Vinci 115, citofono Della Corte-Petti."
"Ok corriamo subito." Il tizio dall'altra parte del telefono chiude la chiamata, intanto io apro la porta in modo tale da velocizzare i soccorsi. Arriva l'ambulanza dopo pochi minuti, i medici entrano in casa e controllano Fede.
"Bisogna portarlo d'urgenza in ospedale, presto dateci la barella!" Lo mettono sulla barella mentre continuo a piangere tra le braccia di Maria.
"Possiamo venire con voi? Vi scongiuro" dice Maria cercando di essere convincente verso il medico. Lui acconsente e una volta in ambulanza gli mettono la maschera dell'ossigeno e poi fanno altre strane cose di cui né io e né Maria capiamo niente.
Dopo 3-4 minuti arriviamo in ospedale ma davanti una sala, chiamata "SALA OPERATORIA", ci fermano e non ci fanno entrare.
"Che cosa farete a Federico?" Dico con aria preoccupata.
"Non ti preoccupare, bisogna controllare che cos'ha avuto." Il medico mi sorride accarezzandomi il viso.
"E perché proprio in quella sala?"
"Perché solo qui abbiamo gli arnesi per scoprire al meglio tutto, stai tranquillo" E senza ulteriori spiegazioni il medico entra di corsa in quella sala mentre io e Maria ci sediamo. Scoppio a piangere più forte di prima tra le sue braccia.
"Lou è tutto apposto, stai tranquillo" mi accarezza i capelli.
"No Maria non è tutto apposto, se gli succede qualcosa non potrò mai perdonarmelo! Mai! La colpa è solo, ed unicamente, mia! E se fosse stato qualcosa che ho cucinato, oppure mentre mi baciava? No, no, non voglio pensarlo neanche morto!" La guardo.
"Lou non è colpa tua, capita di sentirsi male. Dai adesso asciugati le lacrime, tieni!" E mi porge un fazzoletto con cui mi asciugo tutta l'acqua che ho sul viso. Un medico esce dalla sala, si gira e viene verso di noi. Oddio sarà successo qualcosa di brutto, me lo sento.
"Ci sta qualche interferenza con i macchinari, vi preghiamo di attendere. Ecco il cellulare del ragazzo, interferiva con tutto" dice il medico.
"Dottore cos'ha?" Abbasso lo sguardo.
"Ancora non lo sappiamo, ma il suo battito è molto debole e oscilla tra la vita e morte" e il medico rientra in quella sala. Al pronunciare della parola morte scoppio di nuovo in un mare di lacrime.
"Devo avvisare i suoi genitori e il suo amico Benji" prendo il suo telefono e inizio a cercare nella rubrica.
"Questa è l'unica cosa da fare" e Maria sorride e io non riesco a ricambiare.
"Merda non c'è campo, vado fuori" Maria si alza e mi segue "ti prego resta qui se magari ci sono novità poi i medici non sanno a chi dirle."
"D'accordo Lou, ma stai tranquillo" sorride e riesco a ricambiare. Esco dall'ospedale e chiamo la madre e Benji raccontando dell'accaduto. La madre ha promesso di correre qui al più presto, ma è passata un'ora e non c'è neanche una sua traccia; mentre Benji è arrivato non appena ha saputo. Sta aspettando con me la madre di Fede, così magari riconosce lui e non me; ma allora sarà un'emerita rincoglionita dopo che gli ho detto come ero vestito se non mi vede. Benji è molto traumatizzato dall'accaduto soprattutto perché sapeva tutto, tutto quello che stava accadendo tra me e Fede. Ci credo è il suo migliore amico. Anche lui mi dice che devo stare tranquillo. Il cellulare di Fede squilla ed è sua madre. Faccio rispondere a Benji che sicuramente ha più forza di me in questo momento. Dopo un pronto ed un ok la chiamata si chiude.
"Allora? Che ha detto la madre?"
"Ha detto di non poter venire e che dobbiamo avvisarla."
"Ma questa è un'emerita stronza! Suo figlio è stato portato in ospedale e lei non viene? Bella madre che ha!"
"Luigi non la pensare."
"No Benji, che andasse ad aprire le gambe al primo morto di fica che sta in strada per favore!" Con rabbia entro dentro seguito dal migliore amico del mio fidanzato.
"Maria sai la novità? D'ora in poi quando i figli vengono portati in ambulanza in ospedale, le madri prima ti fanno aspettare un'ora e poi dicono di non poter venire" e do a calci alla sedia.
"La madre di Fede non viene?"
"No, dice che non può" dice Benji.
"Che bella madre che ha!" E divento più nervoso di prima.
"Allora ci sta qualche novità?" Chiede Benji.
"Nessuna ancora, sono entrati più medici nella sala ma non so niente" dice Maria mentre io mi metto tra le sue braccia. La porta si apre con molta ira. Esce lo stesso medico di prima.
"Ragazzi ce l'abbiamo fatta, il suo battito cardiaco era finito. Ma siamo riusciti a riportarlo in vita" dice il medico.
"Dottore che cosa ha avuto?" Chiedo con aria disperata.
"Un notevole calo di pressione che gli ha causato uno svenimento che trascinava alla morte."
"Possiamo vederlo?" Chiede Benji.
"Dovrete aspettare che passi almeno un'oretta per farlo stabilizzare, ma sono sicuro che ha bisogno vicino a lui le persone a lui più care. La camera è la 258 al terzo piano. Adesso vado, scusatemi" dice il dottore "ragazzino tranquillo che il tuo amico è vivo" ride ed entra nel reparto Pediatria. Che ci farà mai lì? Magari sua moglie e suo figlio sono lì. Boh, non lo so e non mi interessa. L'unica cosa che voglio fare adesso è andare da Fede e vedere come sta. Prendiamo l'ascensore che ci porta fino al terzo piano. Usciamo dall'ascensore e andiamo alla ricerca della 258. L'abbiamo trovata. Apro la porta e Fede dorme mentre gli è in corso un lavaggio. Prendo la sedia e mi metto vicino a lui, gli prendo una mano e inizio a toccargliela. Sono ormai le 20:30 e mi addormento sul suo letto insieme a lui, domani non vado a scuola e l'ho anche detto a mia zia che preferisco stare qui vicino a lui. All'improvviso il letto si muove e anche lui. Fede apre gli occhi ed è anche disorientato. Lo guardo e mi iniziano a scendere le lacrime per la contentezza.
"Lou" mi sorride.
"Fede" lo abbraccio tutto contento con lacrime. Lui mi stringe ancora di più.
"Che cosa è successo?"
"Sei svenuto, ti ho fatto controllare da Maria il polso e poi abbiamo deciso di portarti qui in ospedale con un'ambulanza."
"Avete fatto la cosa migliore allora."
"Lo so, ero molto spaventato Fede per quello che ti sia successo. Benji e Maria se ne sono appena andati."
"E' venuto anche Benji?" Chiede sorpreso.
"Sì."
"E mia madre l'hai avvisata?"
"Fede io e Benji l'abbiamo aspettata per due ore fuori dopo che l'abbiamo chiamata. Poi ci chiama e dice che non poteva raggiungerci. Mi dispiace." Abbasso lo sguardo.
"Tranquillo me lo aspettavo, tanto a lei importa solo di quel coglione che si ritrova come compagno" e si arrabbia.
"Fede mi dispiace."
"E non deve neanche un po' dispiacerti, sai perché? Perché tu eri qui insieme a Benji e Maria che siete le uniche persone con cui voglio vivere, o meglio parlarci. Ma il più importante eri tu per cui sto bene così, qui con te" Fede mi sorride, mi sorride come non ha mai fatto prima. Mi butto tra le sue braccia.
"Fede ti amo" dico mentre lo abbraccio.
"Ti amo anche io" e inizia a baciarmi. Ricambio a quel bacio con molta passione perché so che lui sta bene e che non è stata colpa mia quello che è accaduto. Nella mia mente affluiscono i ricordi, ricordi che mi portano alla mente tutti i momenti passati, dall'incontro/scontro a noi qui ora. Lo amo e mi sento così vivo. Lui è il mio tutto ed è una cosa che non potrò mai farne a meno. In questo momento nella mia testa ci sta Beyoncé con Crazy In Love, tratta da 50 sfumature di grigio. What are you waitin' for? Altro che Christian Grey, One Direction e tutti i principi delle favole. Lui è il mio principe ed è il ragazzo che tutti desiderano.






*THIS IS A SPACE FOR ME*

Hey voi! Come state? Io sto bene e devo dirvi che mentre scrivevo questi ultimi due capitoli mi sono uscite le lacrime. Ho il cuore sensibile ahahahha u.u
Stasera che fate? Io esco con mia cugina e penso che sarà una serata molto divertente anche perché non so dove andremo ahahahhahahahh. So che mi avete buttato le migliori bestemmie mentre leggevate il capitolo e che Fede stava morendo e bla bla ahahahahahah. Alla fine di ogni capitolo vi metterò delle parole che sono associate a delle canzoni che per me valgono molto.

Give me love like never before.

L.

Un amore diversoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora