Incubo divenuto realtà

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Le mie emozioni sono su un'amaca che oscillano tra piacere e felicità. È lui che mi fa sentire così, perché è soltanto lui che riesce a farmi vivere. Quel bacio è stato bellissimo. È stato un attimo di piacere. Ma ormai è tardi e io domattina devo andare a scuola, altrimenti rimarrò indietro con le lezioni e non voglio.
"Fede dovrei andare a letto, domani ho scuola" dico mentre lo guardo dritto negli occhi.
"D'accordo Lou, andiamo" e sorride, sempre con uno di quei sorrisi che vanno da orecchio ad orecchio.
Ci appoggiamo sul letto ed io una volta datogli il bacio della buonanotte ed impostata la sveglia, cado in un sonno profondo.
"Non abbiamo niente da fare con te, sei solo un essere inutile!" Dice mia madre.
"Vattene via da qui brutto stronzo!" Mi urla contro mio padre. Prendo la valigia per metterci le mie cose all'interno.
"Che ci fai ancora qui coglione che non sei altro?" Urla mio padre.
"Muoviti ad andartene!" Mi ordina mia madre mentre mi prende a calci in culo. Esco da quell'inferno che i miei genitori chiamano casa e mi dirigo verso la stazione centrale di Milano. Sono stato cacciato via di casa in modo definitivo. Bisogna prendere dei provvedimenti e rinchiuderli da qualche parte, lei in qualche clinica psichiatrica e lui in una clinica di disintossicazione da alcool. Fortuna che sono riuscito a rubare €250 dal portafoglio di mio padre, in modo tale da poter affrontare un viaggio. Sì ma dove vado? Chiamo zia e chiedo se mi può ospitare. Non esita un attimo a rispondere ed a dirmi che da lei posso stare. Mi avvio alla biglietteria ma un barbone mi segue ed inizia a darmi fastidio, è sempre più vicino a me.
"Che cazzo vuoi?" Gli dico cercando di allontanarmi.
"Semplicemente voglio i tuoi soldi" mi replica con voce molta ubriaca. Ha bevuto ed anche tanto! I miei occhi si aprono ed inizio seriamente ad avere paura, molta.
"Vattene da davanti le palle ti prego" e tremo ancora di più. Si avvicina con un coltellino nella mano destra. È più vicino. Mi scaglia due coltellate dritto al cuore ammazzandomi, mentre io giacio a terra in una macchia di sangue.
Mi sveglio di botto urlando.
"Lou che cazzo ti viene?"
"Fede" lo abbraccio ed inizio a piangere.
"Lou che è successo? È stato solamente un brutto incubo, tranquillo. Vuoi dell'acqua?" Annuisco. Fede scende giù in cucina e ritorna con un bicchiere pieno d'acqua. Lo afferro tutto tremante.
"Ti va di dirmi cos'hai sognato?" Dice mentre mi accarezza la guancia. Poso il bicchiere sul comodino e inizio a raccontargli tutto:
"Ho sognato il modo brusco con cui sono stato cacciato via di casa, calci in culo da una madre malata di mentre e strillate di un padre alcolizzato. Mi avvio alla stazione centrale di Milano e un barbone mi ammazza. Tutto qui. Ho avuto paura, era così reale porca puttana!" Lo abbraccio più forte di prima.
"Lou tranquillo è stato solo un bruttissimo incubo, non sei morto ed io sono qui con te. Quindi questo è il vero motivo per cui sei qui?"
"Sì."
"Dai vedrai che si sistemerà tutto, tranquillo piccolo. Adesso andiamo a letto altrimenti domattina a scuola ti ci mando a calci nel sedere d'accordo?" E scoppia a ridere.
"D'accordo" e mi lascio contagiare, ma la mia risata è triste e non sembra quasi vera. Mi rimetto a letto sperando di pensare a cose belle.
È mattina e non c'è stato nessun incubo. È martedì mattina e zia ancora non è tornata, ci sarà solo traffico, capita nel collegamento Napoli-Salerno. Prendo la divisa e la indosso, preparo lo zaino e saluto Fede con un bacio.
"Ci vediamo dopo amore" e gli bacio la fronte.
"A che ora esci oggi?"
"Alle 14:00. Se zia ancora non è tornata prepari il pranzo?"
"Il pranzo lo preparo e vengo a prenderti in auto davanti scuola."
"Cosa hai una macchina? E da quando?"
"Da quando mia madre si è fidanzata con quell'idiota. Lei non la guida e mi ha detto di farci quello che voglio."
"Ah va bene, a dopo allora."
"A dopo cucciolo mio" e mi lascia con un bacio a stampo. Scendo di corsa le scale, apro la porta e trovo Maria che mi sta aspettando.
"Buongiorno signora Mascolo."
"Buongiorno anche a te signor Rossi."
"Zitta! Ti ricordo che non lo sa ancora nessuno e nessuno deve venire al corrente di questo fatto!"
"Scusa lo avevo dimenticato" e scoppia in una risata che contagia anche me. Dopo pochi passi siamo arrivati a scuola e alla prima ora tocca a chimica. Dio che palle! Non ci capisco niente di corpo umano, cuore e roba varia. Ma questa volta la professoressa non si accenna a corpo umano, atomi, materia e cellule; si accenna all'amore dicendo che è una reazione chimica che avviene nel nostro cuore. Dovrò dirla a Fede questa cosa.
Le ore passano in fretta fino al suono della campanella che segna la fine della giornata. In cortile io e Maria veniamo raggiunti da Martina, Niky e Ilaria.
"Ciao ragazze" diciamo insieme io e Maria.
"Ciao" ci salutano in coro.
"Niky hai un fratello? Non lo sapevo!"
Niky inizia a ridere "ma no, lui è Carmine; il mio fidanzato."
"Aee Lulu scendi dalle nuvole" dice Maria. Le tiro una sberla sulla spalla facendole male.
"Aia! Scusa non dovevo chiamarti così."
"Esatto! Dovremmo muoverci altrimenti ce la facciamo a piedi; sta Fede con l'auto oggi" saluto con la mano le ragazze e il ragazzo mentre io e Maria ci avviamo all'uscita. Fede è lì che mi aspetta, è un uomo di parola! Sono così fortunato ad averlo incontrato. C'è anche Benji. Che cosa bella. Le coppie che scoppiano. Benji porta in disparte Maria in modo da farci rimanere da soli.
Fede mi abbraccia forte, fino a farmi rimanere senza fiato.
"Lou mi dispiace." Cosa? Gli dispiace? E di cosa?
"Fede che succede?" Inizio ad impaurirmi.
"Il volo su cui viaggiava tua zia per ritornare a casa, si è schiantato contro una montagna distruggendo l'intero veicolo. Nessuno è riuscito a salvarsi."
"Ma zia si è salvata vero?" Le lacrime iniziano a scendere sulla mia faccia.
"No Lou, è morta. Mi dispiace." Mi abbraccia più forte ed inizia a piangere anche lui. Non ci credo. La persona che si prendeva cura di me da tre settimane, è morta. E adesso? Dove andrò? Che cosa farò? Con chi starò? Sono alcuni degli interrogativi senza risposta che mi farò da ora in poi.
Quindi il mio era un sogno premonitore, non ero io a morire, ma mia zia... Cercherò di andare avanti nella mia vita non dimenticandomi mai di lei.

*SPAZIO PER ME*
Ragazzi e ragazze, signore e signori... D'accordo la smetto altrimenti va a finire che mi rinchiudono seriamente HAHAHAHAHAHAHAHAH come state? Fa troppo caldo e non credo di riuscire a sopportare tutto questo, fortuna che domani parto; ma non vi dico dove me ne andrò MUAHAHAHAHAHAHAHA
Vado a Montefiorino e alloggerò all'hotel Il Ciocco, se siete della zona chiedete di me! Ah aspettate voi non sapete come mi chiamo realmente, sarà per un'altra volta. Ciaone a tutti ❤️ Buon viaggio
Che sia un'andata o un ritorno
Che sia una vita o solo un giorno
Che sia per sempre o per un secondo
L'incanto sarà godersi un po' la strada
Amore mio comunque vada
Fai le valigie
E chiudi le luci di casa
No okay il caldo mi fa questo effetto HAHAHAHAHAHAHHA
L.

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