Capitolo 16

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I rumori degli uccelli e la forte luce che filtra da fuori nonostante le spesse tende mi svegliano. Mi stropiccio gli occhi per vedere meglio e quando cerco di alzare il busto per poterlo appoggiare contro la testiera del letto sento un peso sopra lo stomaco che mi vieta di farlo. Mi volto e vedo Justin che dorme: ha un braccio che cinge il mio fianco, le labbra con ancore le cicatrici socchiuse, gli occhi chiusi incorniciate dalle sue lunghe ciglia che farebbero invidia a qualsiasi ragazza e i capelli in dirsordine che gli danno un'aria di un angelo. 'Aria di un'angelo' perchè lui è tutto tranne che quello. E' a torso nudo. Combatto la ambigua voglia di toccargli il petto temendo che si svegli. Sposto lentamente il suo abbraccio per sostuire il mio corpo ad un cuscino. Mugugna qualcosa arricciando il naso continuando lo stesso la sua dormita.

Cerco la ciabatte e apro la porta. Nel compiere quel gesto un foglio cade da non so dove e ricade ai miei piedi. E' di demi.

'Non so per quale motivo hai chiuso la porta a chiave ma ero in ritardo e tu non ti sei svegliata così ti ho lasciata dormire. Torno alle 13 come sempre.' Finito di leggere corro al telefono per verificare che ore sono. Le 9:11. Ho sul serio saltato la scuola.

In un lampo scavo nella mia testa per ricordare se avevo qualche test e per mia fortuna no.

Justin dorme ancora e per non svegliarlo decido di andare a farmi una doccia. Il bagnoschiuma scivola lungo tutto il mio corpo mentre l'odore di cannella riempie tutto il bagno. Questo mi sveglia completamente. Finisco e avvolgo il mio corpo con l'asciugamano. Indosso dei skinny jeans e un maglietta a maniche corte. Asciugo i capelli con il phon e poi mi trucco usando solo il mascara e l'eyeliner. Rientro nella stanza dove trovo Justin seduto sul letto.

"Abbiamo saltato la scuola." Li comunico ricevendo in cambio un'alzata di spalle. E' ovvio che non li importi.

Noto l'altro occhio, che prima era coperto dalle lenzuola, viola. Merda stanotte mi sono dimenticata di metterci il ghiaccio. "Il tuo occhio è peggiorato." Lo prendo dal polso ma prima che possa sorpassare la porta mi fermo.

"Aspettami un'attimo qui. Devo vedere se c'è qualcuno a casa."

"Se no? Passo dalla finestra ?" Mi rivolge un ghigno divertito pensando che sto scherzando.

''Io non riderei se fossi in te." Immedietamente smette di ridere mentre io invece inizio.

Controllo tutta la casa, senza tralasciare nessuna stanza per poi constatare che non c'è nessuno. Saranno al lavoro. Do' il via libera a Justin mentre cerco del ghiaccio in frigo.

"Cos'è questo ?" Alza un sopracciglio indicando il sacchetto di piselli che ho fra le mani.

"C'era solo questo." Mi difendo. Si sposa quando provo a metterglielo nell'occhio e io lo fulmino con lo sguardo. "Vuoi o no che guarisca ?" Si arrende. Quando gli appoggio il sacchetto li sfugge un sospiro di sollievo che ritrae subito. Scuoto la testa, è così dannatamente orgoglioso.

Noto solo ora che è ancora a torso nudo, ha addosso solo i jeans di ieri sera.

"Vuoi del caffè ?" Irrompo il silenzio. Non so dire o cosa fare. Se penso a quello che è successo ieri inizierei a diventare rossa quindi penso proprio che spegnerò la mente, almeno per ora.

Annuisce e vado in cucina. Non riesco a trovare da nessuna parte il caffè o qualsiasi altra cosa come del latte. Hanno bisogno di una spesa tipo subito.

"Non c'è nè il caffè nè il latte. Ti va di fare colazione fuori così poi mi spieghi cosa è successo ieri ?" Mi porge il sacchetto di piselli e indossa gli occhiali neri. Lo prendo per un si.

Stamattina non è di molte parola ma non ci faccio caso. Davanti ad una tazza fumante di caffe però dovrà parlare.

Lo faccio attendere davanti alla porta. Ha veramente intenzione di uscire solo con la giacca ? Ripesco la maglietta che stanotte Justin non ha voluta indossa dalla mia stanza e gliela porgo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 04, 2019 ⏰

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