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«Ti avevo detto che quel vestito era perfetto!» dice Brooke saltellando.
«Non so... Dobbiamo uscire per forza?» davanti allo specchio mi continuo a stirare il vestito con le mani.
Ignora la mia domanda.
«Queste scarpe o le altre?» guardo i tacchi a spillo con il pizzo nero e un'altro paio apparentemente uguali ma senza pizzo.
«Senza pizzo, assolutamente» dico facendo una smorfia.
«D'accordo, sei pronta?»
«Si, Mackenzie mi ha appena scritto che sarà qui tra dieci minuti.»
Afferro le chiavi di casa e usciamo dal palazzo dirigendoci verso l'auto bianca che ci aspetta dall'altra parte della strada, accompagnate dal tipico ticchettio delle scarpe alte.
«Buona sera bellezze!» come sempre Mackenzie sprizza gioia da tutti i pori e ci accoglie con un sorriso smagliante.
«Buona sera a te» Brooke si siede davanti con lei mentre io mi accomodo sui sedili posteriori.
«Allora ragazze va bene se andiamo ad una feste per collegiali o preferite discoteca? Sempre che abbiate i documenti falsi...»
«A me va bene la festa, se è noiosa andiamo al club»
«Perfetto, Kelly mi piace come ragiona la tua amica» detto questo gira la chiave ed esce dal parcheggio sgommando.
«Ah qui si guida di merda sempre allora!» Si lamenta Brooke afferrando la maniglia della portiera.
«Allora Brooke...Tu dove vivi?»
«Io abito a Londra ma sono di San Diego come Kelly...»
Continuano a parlare tranquillamente mentre io fisso fuori dal finestrino.
L'unica regola di sta sera è: Vietato pensare o parlare di Josh
Regola che io sto bellamente ignorato.
Speravo così tanto che si sarebbe scusato oggi al parco.
Mi sarei veramente messa con un dipendente di coccoina?
Dopo che mi ha abbandonata su quella panchina Brooke si è avvicinata tranquillamente e mi aveva detto che andava tutto bene, che sta sera saremo uscite e lo avrei dimenticato.
Me lo ha detto con sicurezza ma ciò che ha tradito le sue ore a fare teatro al liceo sono stati i pugni stretti lungo i fianchi e quel falso sorriso come per dire:
'Non lo ammazzo ora, più avanti'
«Kelly scendi?»
Brooke è davanti alla mia portiera aperta con le braccia conserte. Beccata.
«Si, scusa» esco dalla macchina e silenziosamente mi avvio verso la confraternita con Mackenzie ondeggiante davanti, quando all'improvviso una mano piccola mi afferra e mi sussurra nell'orecchio «Non infrangere le regole Kelly Anderson»
Detto questo si mette a ridere e mi trascina fino a dentro.

La grande casa è affollata e rumorosa.
«Bevete qualcosa?»
«Si andiamo in cucina a vedere cosa c'è...»
La cucina della confraternita è enorme e sul bancone ci sono una ventina di bottiglie contenenti alcol aperte e altre tante chiuse.
Apro il frigo e trovo tre tipi diversi di birra impilati ordinatamente e ne afferro una.
«Tu cosa bevi?» chiedo a Brooke tra un sorso e l'altro dalla mia birra straordinariamente buona.
«Ehh un cocktail...» si gira verso il ragazzo addetto al rifornimento di alcol.
«C'è il mix della serata?» scoppio a ridere
«Mix della serata, davvero?» chiedo
«Si! C'è il cocktail della festa»
«Ahh ora si tutto ha un senso» dico ammiccando e sorseggiando la mia bevanda.
«Bellezza ti consiglio il 'Pink drink'» dice il barista improvvisato.
«D'accordo vai»
Dopo pochi minuti Brooke ha in mano un bicchiere rosso contenente un liquido rosa.
«Cazzo questa è roba forte!» dice sbattendo più volte gli occhi
Gli prendo il bicchiere di mano e assaggio.
Un mix di vodka alla fragola e solo dio sa cos'altro mi avvolge la bocca facendomi tossire.
«Cazzo» gli restituisco il bicchiere e torno alla mia birra guardandomi in giro.
«Ehi» un ragazzo mi si para davanti e lo riconosco subito.
«Jacob» rispondo piatta.
«Sai l'ultima volta non mi hai dato l'opportunità di conoscerti...» beve un sorso del suo drink e sorride appena «Mi piaci Anderson»
Lo guardo dritto negli occhi; è sobrio.
«Mmm...»
«Ti va di venire di là? C'è gente che frequenta la nostra università.»
«Eh si suppongo» mi afferra la mano e mi trascina in salotto dove c'è tanta gente che parla e dondola a ritmo di musica.
«Ohi ragazzi questa è una mia amica di San Diego»
Un gruppo di circa sette persone si gira a guardare prima Jacob e poi me.
«Ehi» dico timidamente
«Ehi» dicono alcuni e altri fanno un cenno con la testa.
Una ragazza con i capelli rosso scuro si avvicina «Che corso frequenti?»
«Propedeutico per giurisprudenza, primo anno. Tu?»
Ha le lentiggini e gli occhi verdi.
«Medicina, primo anno. Scusa mi chiamo Meredith Murphy, piacere»
Mi stringe la mano.
«Piacere, Kelly Anderson. Da quanto sei qui? Sento l'accento texano, ahahaha»
«Eh già, quello non va via...» agita le mani «Sono qui da un mese»
«Un po' lontana da casa...»
«Si...» abbassa la testa e capisco di essermi spinta troppo sul personale.
«Beh dove vivi?» rialza la testa e torna allegra.
«A dormitori dell'università, tu invece?»
«Ah, io lì vicino...» giro a la testa e vedo Jacob che mi sta fissando attento, sta parlando con degli amici ma sembra solo interessato a leggere la conversazione che sto avendo con la sua amica.
«Ti va di fare un giro fuori? Qui si muore»
«D'accordo» accetto e seguo la ragazza.
Ha indosso un paio di shorts, anche se fa freddo fuori, e una camicetta azzurra.
Appena uscite ci dirigiamo verso il parcheggio.
«Madonna a sto freddo non mi abituerò mai cazzo»
«Immagino, io sono di San Diego...è stato un trauma cambiare clima.» sorride persa nei suoi pensieri
«Ma come mai Seattle?» chiede.
Odio questa domanda e la maggior parte delle volte sono evasiva ma sento di potermi fidare.
«Sono scappata da un ragazzo, il perché è complicato ma sono scappata.»
Mi fissa attentamente e squadra i vestiti costosi che Brooke mi ha regalato.
Già non sembro una fuggitiva proprio per niente.
«Anche io sono... scappata» assume la stessa espressione di prima ma continua a fissarmi
«Mio padre mi picchiava e mia madre era perennemente ubriaca assieme a lui. Ho preso tutti i nostri soldi, dato che i miei non si fidavano delle banche avevano tutto nascosto in casa e dopo averli ripuliti di notte ho preso un autobus...Ho fatto un viaggio di venti ore per venire qui; il lato opposto del paese.»
«Non so che dire, mi sento stupida a confronto.» il che è vero.
«Tranquilla»
Ci sediamo sul muretto e lei mi offre il suo drink.
«Dio, è buonissimo» me lo scolo tutto e dopo essermi scusata mi stendo e guardo il cielo blu scuro.
«Forse...dovremmo...alzarci» biascico le parole ma non mi muovo.
Rimaniamo così per mezz'ora, fino a quando Jacob non fa la sua comparsa.
«Signore, non vorrei interrompere ma è l'una e qui fa freddo.» strofina la mani come per scaldarsi. Si in effetti è gelato qui.
Cerco di alzarmi ma con tutto l'alcol io mio corpo non regge e mi lascio cadere giù dal muretto poco alto.
Mi sembra di essere atterrata sul calduccio. Alzo gli occhi e c'è un ragazzo muscoloso e biondo che sorride raggiante.
«Voglio andare a casa»
«Come vuoi principessa»
Sento Meredith lamentarsi da lontano mentre scende il muretto.
«Ciaoo Kelly!» Mi saluta e si dirige verso la casa.

||La storia di Meredith l'ho già iniziata; se vi va la trovate sul mio profilo||

Dopo poco i sedili in pelle mi accolgono.
«Dove sono? Jacob...Brooke si arrabbia» cinque secondi dopo dei passi si avvicinano sulla ghiaia.
«Ehi, sono qui.» la mano di Brooke afferra la mia. Mi sta fissando sorridendo. Oddio.
«Beh amore tu va a casa con lui, lo conosco bene, io sono con Mackenzie che non può assolutamente guidare, non ti preoccupare. Ci vediamo domani mattina» mi da un bacio sulla guancia e poi sento che dice qualcosa a proposito di spaccargli la faccia a Jacob ed in fine la sento andare via.
«Allora...allora qui qualcuno ha bevuto troppo» apro un occhio e guardo il sorrisetto beffardo.
«Sei ubriaco?»
«No, non sta sera principessa» con l'occhio aperto perlustro la macchina.
È una BMW nuova con gli interni in pelle bianca.
«Dove andiamo?» so dove stiamo andando.
«A casa mia, abito qui vicino.»
Dopo cinque minuti lo sento frenare e sbattere la portiera.
Solo poco dopo un paio di braccia mi sollevano e mi portano dentro una casa.
È abbastanza grande per viverci in tre ma è ordinata e profuma, come Jacob, di fresco.
Il riscaldamento subito mi fa sentire meglio e quando vengo appoggiata su un soffice piumone grigio mi sento in paradiso.
«Ecco principessa» il ragazzo mi copre fino alla testa con la coperta ed in fine mi da un bacio in fronte.
Per la prima volta non spero che sia lui a darmelo.

<<mine story>>

Per sempre, scusa IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora