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Gli occhii azzuri di Mackenzie mi scrutano per l'ennesima volta.
L'idea di tornare a San Diego per la prima volta da quando l'ho lasciato mi terrorizza.
«Il taxi ci è venuto a prendere» ribadisce tranquilla, come se l'idea di viaggiare con me non la terrorizzasse.
«Ho già messo le valige in entrata. Tu sei pronta giusto?» senza aspettare la risposta che sa non gli avrei dato si allaccia le zeppe e si avvia verso la porta con me dietro.
«Non sono mai stata San Diego» dice relativamente allegra mentre si chiudono le porte dell'ascensore.
Non è sicuramente felice di andarci per un funerale ma la vita si diverte a fare brutti scherzi.
«Aeroporto» dice schietta all'autista del taxi che mi sta fissando infastidito perché no l'ho salutato.
Mi infilo le cuffie e guardo fuori dal finestrino appoggiandoci la testa contro.
Seattle è sempre grigia come città un po' come il mio umore.

Mackenzie fa il check-in per entrambe e compra due caffè.
«Buon viaggio» cinguetta una biondina tuttecurve con un sorriso stampato in faccia.
«Grazie mille» risponde prontamente la mia amica dopo aver visto la mia espressione.
«Ti ha solo augurato buon viaggio» dice piagnucolando.
Roteo gli occhi senza che se ne accorga e salgo sull'aereo, mi siedo al mio posto e guardo fuori dal finestrino aspettando che si decolli.
Il cielo è azzurro e rosa alle prime luci dell'alba.
Dopo due ore e mezza atterriamo.
«A Seattle non c'è mai questo tempo» dice Mackenzie guardando il cielo appena usciamo dall'aeroporto.
Chiama un'altro taxi e indica l'albergo in cui alloggeremo; è grande e costoso ma i genitori di Mackenzie non sembravano farci caso quando hanno prenotato per noi.
«Credo che dovremmo prepararci per...andare...» dice piano Mackenzie abbassando la testa.
Non rispondo ma apro la mia valigia e tiro fuori il tailleur nero e le scarpe con il tacco troppo basso per essere mie.
«Kelly so che per te è difficile ma forse i genitori di Brooke apprezzerebbero se parlassi alla cerimonia, te la sentiresti?»
La guardo inespressiva e senza aggiungere altro si gira per andare a vestirsi.

So che ci sarà Jacob ma da quando sono tornata a Seattle non ci siamo visti anche se lui ci ha provato varie volte.
Questa città mette i brividi; Solo l'idea che tra un'ora avrò davanti a me tutti i miei ex compagni di scuola, professori e conoscenti mette i brividi.

Appena esco dall'auto tutto quello da qui sono scappata mi si ripresenta davanti.
Josh è davanti alla chiesa vestito tutto di nero, naturalmente, e parla distrattamente con una ragazza con i capelli neri.
Vanessa Collins annuisce e si muove nervosa sui tacchi alti.
Capisco che ci sia tutta la scuola ma quella troia non dovrebbe entrare in chiesa.
Appena mi vede sul suo bel viso compare una smorfia che subito camuffa con un sorriso; ti ho beccata stronza.
Si incammina verso di me oscillando con Josh dietro che si guarda le scarpe fino a quando non mi si trova di fronte.
«Kelly cara, mi dispiace così tanto. Sai io e lei avevamo legato molto dopo la tua partenza. Ti fa strano essere di nuovo qui?» chiede sbattendo le ciglia che gli staccherei una ad una.
«Kelly, i genitori di Brooke hanno detto di raggiungerli dentro» dice Mackenzie spazientita dalle arie di Vanessa.
Contenta della distrazione do le spalle a lei ed a Josh che mi fissano come se fossi una bomba inesplosa.
Appena entriamo vedo Gabrielle seduta che fissa il nulla, il suo viso trasuda dolore. Appena mi vede mi fa un piccolo sorriso che ricambio e mi siedo affianco a lei. La cerimonia inizia e quando chiedono a chi deve parlare di salire sull'altare mi alzo e mi avvio con gli occhi sgranati di Mackenzie che mi seguono; da quando Brooke non c'è più non ho parlato con nessuno.
Mi stanno fissando tutti ma devo parlare, per Brooke.
«Era la persona migliore che conoscessi» inizio «C'è sempre stata senza chiedere nulla in cambio. Ha attraversato l'oceano per venire da me e questo ha significato moltissimo.
Era sempre allegra e festaiola ma si impegnava in ogni cosa che faceva.
Non ci sono parole per descriverla senza sminuirla.
Perderla non solo mi ha sconvolta mi ha devastata. È come se una parte di me non ci fosse più. Era mia sorella e piangerò ogni giorno per non averla ringraziata per tutto quello che ha fatto per me.» un debole sorriso mi scappa dalle labbra «Sarebbe stata felice di vedere tutte queste persone che le volevano bene. Non so che rapporto avevate con lei ma so che non si poteva rimanere delusi da Brooke.
Per me essere qui davanti alla sua bara, lo ammetto, è un sacrificio.» guardo tutte le facce sconvolte.
I miei ex compagni sono stupiti di vedermi e lo danno a vedere senza problemi.
Sposto la mia attenzione sulla bara bianca con sopra troppi fiori.
«Mi mancherai come può mancarti il respiro. Eri la miglior cosa che avessi e lo sarai sempre. Ti devo tutto Brooke. Non posso scordare ciò che hai fatto per me sei e sarai sempre mia sorella.» una lacrima solitaria mi scende dal viso turbato «Ti voglio bene Brooke»
Il discorso, che doveva essere privato, è stato amplificato dal microfono.
Scendo dall'altare e torno silenziosamente al mio posto consapevole degli occhi puntai contro.
Quando in fine usciamo dalla chiesa la gente tenta di avvicinarsi ma io lancio sguardi velenosi.
«Anderson, sei cambiata parecchio» dice una voce dietro di me
Un ragazzo che frequentava le mie stesse lezioni si avvicina sempre di più. Non ricordo neanche il suo nome.
«Sai sei mancata parecchio qui» mi da una pacca sulla spalla e si dirige verso il parcheggio.
«Mi dispiace» eccolo «Per tutto Kelly» dice spostandosi i capelli nervosamente.
«Josh vedo che voi vi parlate allora» gracchia Vanessa prendendolo sotto braccio guadagnassi un espessione interrogativa da parte mia.
«Già io e lui stiamo assieme.» dice soddisfatta di aver sganciato la bomba «Tra due giorni sono due mesi»
Cosa? Non può essere vero. Quindi lui era con me ma stava con lei?
Guardo Josh che per conferma annuisce debolmente.
«Kelly eccoti. Mi dispiace così tanto» Jacob mi mette una mano sul fianco e mi bacia la fronte con fare protettivo. Josh spalanca gli occhi ma non dice niente.
«Un'altra coppia che bello» dice Vanessa.
Questo è troppo. Mi avvio verso Mackenzie che sta parlando con qualcuno e appena mi vede sale sulla macchina affittata dai sui per la giornata. Jacob mi ha seguito
«So che ora come ora vuoi stare sola ma se vuoi io ci sono okay?» mi da un tenero bacio e mi apre la portiera «Ci vediamo a casa» dice e raggiunge i suoi vecchi compagni.
Dò un'occhiata allo specchietto retrovisore, non lo avessi mai fatto!
Josh assesta un pugno sulla mascella squadrata di Jacob che rimane sconvolto ma Jacob si riprende in fretta assestando un pugno uguale a Josh.
Cazzo di problemi ha? Jacob se ne va incazzato.
Tutto in una manciata di secondi, davanti alla chiesa al funerale della mia migliore amica.
Gli occhi scuri catturano i miei «Parti!» urlo a Mackenzie vedendo Josh camminare verso l'auto.
Non ci parlo con quel figlio di puttana.

<<mine story>>

Per sempre, scusa IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora