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La tazza del caffè cade sul pavimento.
«Accidenti!»
Sono nel mio nuovo appartamento in centro da due giorni e ho già fatto cadere due volte il caffè, fantastico.
Mi chino con uno strofinaccio e pulisco tutto, poi carico la lavastoviglie con le due cose della cena sul divano di ieri sera e mi dirigo in camera per finire di vestirmi.
Oggi è il mio primo giorno all'università quindi ho deciso di programmare la sveglia alle sei per non fare tardi.
Mi lego i capelli in una semplice coda e mi guardo nuovamente allo specchio. Ho messo un paio di jeans aderenti e una semplice maglia bianca con una felpa color salvia.
Soddisfatta bevo un altro sorso del nuovo caffè e indosso il cappotto.
Scosto la tenda per vedere fuori, come sempre sta diluviando quindi opto per gli stivaletti con il tacco.
Prendo un bel respiro, esco dall'appartamento e salgo nell'ascensore del nuovo palazzo.
«Scusi!»
Una donna con un bambino blocca le porte appena in tempo per entrare.
«Buongiorno Timmy, signora Moore.»
Saluto con un cenno i miei vicini
«Ciao Kelly!»
«Signorina Anderson! Come sta?»
«Un po' agitata ma bene dai...»
«Giusto, oggi riaprono le università! Beh le auguro buona fortuna.»
Un leggero 'Din' ci avvisa che siamo arrivati al piano zero
«La ringrazio, buona giornata.»

Esco velocemente dall'ascensore e vado subito alla porta d'ingresso, la pioggia è anche aumentata.
Apro l'ombrello e mi dirigo verso la fermata dell'autobus che brulica di studenti di varie fasce d'età.
Il cellulare nella tasca vibra, è Brooke.
<Mi ricordo che oggi è il tuo primo giorno! Divertiti Kelly> sorrido davanti a quel messaggio
<Grazie, tu quando inizi?>
La mia amica è a Londra per il dottorato, starà lì per un anno e poi conta di tornare a San Diego.
<Una settimana! Sono super agitata!>
<Immagino. Che ore sono lì da te?>
<Eh le tre e mezza di pomeriggio, lì le sette e mezza giusto?>
<Esattamente, Brooke ci sentiamo dopo è arrivato il mio Bus. Bacio>
Spengo il telefono e lo rimetto in tasca mentre salgo spingendo nell'autobus.
Scendo, dopo cinque fermate, davanti all'università e cerco subito una cartina che indichi dove si trova la facoltà di giurisprudenza:
'Ala est secondo edificio.'
Il campus è veramente grande e ci sono molte facoltà, raccolgo un depliant con i diversi college:
-College of Arts and Sciences (Arti e scienze)
-College of Built Environments (architettura)
-Michael G. Foster School of Business (economia)
-School of Dentistry (odontoiatra)
-College of Education (scienze della formazione)
-College of Engineering (ingegneria)
-College of the Environment (informatica)
-School of Law (giurisprudenza)
-School of Medicine (medicina)
-School of Nursing (assistenza infermieristica)
-School of Pharmacy (farmacia)
-School of Public Affairs (affari pubblici)
-School of Public Health (salute pubblica)
-School of Social Work (assistente sociale)

Wow, non credevo ci fossero così tante facoltà in una sola università. Con la penna che ho nella borsa cerchio 'School of Law' faccio una foto e la invio a mia madre che risponde subito dopo.
<Che bello! Sarai super emozionata, buona fortuna Kelly. Anche Eric ti saluta.>
<Grazie>
Eric è il nuovo marito di mia madre, si sono conosciuti poco dopo che io sono andata via da San Diego. Lui è un ricco uomo d'affari che pensa sempre a se stesso. All'inizio lo odiavo e non volevo aver niente a che fare con lui, ma dopo che si è offerto di pagarmi l'università e l'appartamento a Seattle, il matrimonio con mia mamma mi è andato bene.
La rende felice e di buon umore e ha trovato la stabilità con lui a San Francisco, anche se spesso lo segue nei viaggi di lavoro in giro per il mondo.

Dopo cinque minuti di camminata entro dentro l'edificio e cerco l'aula 205, quando entro c'è già un quarto dei posti occupati. Mi guardo intorno e decido di sedermi infondo ma centrale affianco ad una ragazza bionda con tutti i libri sparpagliati che si sta facendo una foto.
«Ciao il posto è libero?»
La ragazza si gira a guardarmi mentre pubblica la foto su qualche social network.
«Eh si, certo. Io sono Mackenzie, Mackenzie Roberts.»
«Grazie, Kelly Anderson.»
Gli stringo la mano e poi lei torna a guardare il suo cellulare. Beh questa giornata è iniziata abbastanza bene.
«Buongiorno ragazzi, sono la professoressa Green.»
Una donna bassa e magra entra velocemente in classe salendo sulla pedana della cattedra.
«Aprite tutti i vostri quaderni per appunti, iniziamo subito. Qualcuno ha domande?»
Nessuno dice niente quindi la professoressa inizia con la lezione.
Dopo tre ore finiscono le lezioni e centinaia di ragazzi si riversano nei corridoi del campus. Mi dirigo subito fuori verso il grande prato, ha smesso di piovere e noto una grande caffetteria al centro tra i vari edifici.
Dentro c'è un buon profumo di brioche e caffè.
«Salve cosa prende?» mi chiede una ragazza con il cappellino al dì là del bancone.
«Eh un caffè, da portare via, e un krapfen alla crema.»
La ragazza si gira a preparare il caffè...
«Ecco a lei, sono tre dollari»
«Grazie»
Esco dal bar affollato e vado alla fermata dell'autobus.
Ricomincia a piovere.
Come prima giornata di università è andata bene, meglio se scrivo a Brooke.
<Ehi, è andato tutto bene. Domani Skype? Vado a fare un giro. Baci>
<Perfetto, domani Skype! Ciao Kelly>

"Un'altro anno lontano da San Diego, andrà anche meglio" penso sempre tra me e me.

<<mine story>>

Per sempre, scusa IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora