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Francesco è andato via di nuovo, ma questa volta non è scappato, ma è molto stanco. Stanco di cazzate. Forse, questa storia del dottore ha funzionato davvero. Deve dimenticare le cose del passato e cercare di creare qualcosa di buono nel presente. Basta. Non è la sua donna, non più. Le cose sono andate male, ha lottato e adesso è ora di arrendersi. A volte, la cosa migliore è fare un passo indietro.

Ed è ora di farlo, decisamente.

Francesco si ferma in un parco, per bere: quando si abbassa, una signora molto vecchia lo prende per la spalla, lui si gira.

"Vuole bere?"-gli domanda Francesco.

Lei fa cenno di no.

Francesco non riesce a capire.

"Voglio fare due passi con te."-dice la signora.

Francesco è confuso, ma fa cenno di si, per non essere sgarbato.

"Ci mancava anche questa!"-pensa tra se e se.

"Ti vedo triste giovanotto, che succede?"-chiede la signora.

Francesco fa un espressione strana.

"Si vede così tanto?"-domanda Francesco.

"Si, da come ti vesti."

Francesco si osserva.

"Non sono ridotto così male."

"Non hai nulla stirato. Ti manca una donna."

"No, sto bene solo."

"Anche io, dicevo così! Sai, qualche anno fa mi è morto il marito,'qualche anno fa è relativo. Saranno 20 anni. Qualche mese fa, mi sono ricordata che avevo un amore perduto da giovane, per il mio vicino di casa. Mia figlia, me l'ha fatto trovare in casa nel giorno del mio compleanno. Era molto malato, sai."

"Si ricordava di lei?"-chiede Francesco.

"No, ma si ricordava di aver lottato molto per giovane per una donna. Si ricordava i suoi occhi marroni."

Francesco guarda bene la signora in viso: ha gli occhi celesti.

"Eh si, non ero io."-conferma la signora.

"Ma come?"

Francesco è totalmente confuso.

"Non ero io, ma sua moglie. Ha lottato tantissimo. Lei aveva dei genitori severissimi, sai i genitori di una volta, erano rigidi rigidi, non come quelli di adesso. E nemmeno lei, era così convinta. Ma alla fine."

"Che cosa mi vuole dire con questo?"

"Che chi ama non si arrende."

"E se avessi lottato e non avessi più le forze per continuare?"

"Ti riposi e poi ricominci.

Ricominci però solo se.... Facciamo così chiudi gli occhi."

Francesco chiude gli occhi, senza capire.

"Bene, adesso. Immaginati il suo viso e fissa la sua immagine. Guardala bene."

Francesco fa come dice la signora. Ha in mente Carlotta che beve il vino o che ride.

"Non ti basta?"

Francesco riapre gli occhi.

"Non ti basta, il suo sorriso, le sue labbra, come porta gli orecchini, la sua acconciatura, i suoi occhi, il suo rossetto rosso, perfino le sue mani in viso mosse con eleganza per continuare a lottare? Non è mai finita se trovi ancora la sua immagine così potente, che ti fa ancora questo effetto. "

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