"La mattina solitamente è molto produttiva, ma non per me."-dice Francesco ad Elvis.
Elvis si prepara la colazione, nella cucina di Francesco ogni cazzo di mercoledì.
"Io ancora non capisco, perché il mercoledì non fai colazione a casa tua, ma vieni sempre e dico sempre alle 8, a rompermi le balle a casa mia. Davvero non lo capisco."-dice Francesco gesticolando con le mani.
"Perché quello che abita con me, ogni mercoledì fa sesso sfrenato con la sua ragazza. E' imbarazzante la mattina. Te l'ho detto almeno tre mila volte."
Francesco sbuffa.
"Allora queste sedute con Carlotta?"-chiede Elvis.
"Davvero utili."-risponde Francesco con un tono sarcastico.
"No, dai. Dimmi"
"Secondo me, un po' ci ha riunito. Ma non saprei. Carlotta è cambiata. Insomma, queste sedute, mi stanno facendo capire anche se lei è ancora la donna giusta per me, sai? Forse sono attaccato troppo ai ricordi. Forse mi sono innamorato, di ciò che eravamo e non più di lei."-spiega Francesco.
Elvis sforna dei biscotti.
Una specie di flashback, colpisce Francesco.
Anche Carlotta, una volta preparava dolci. Forse anche adesso. Lui lo ricorda bene perché più di una volta invitava gente a casa (Si, quella minuscola casa conteneva un po' di gente. Lasciate stare, non potete capire, le pene dell'inferno!) e faceva una specie di cena. Preparava di tutto e lo faceva benissimo. Si informava su internet e poi metteva in pratica tutto ciò che sapeva. In poco tempo, è diventata brava tanto da voler aprire una specie di blog tutto suo, che ora ha chiuso a causa del lavoro. In realtà, credo che abbia lasciato anche quello.
Una volta, è venuta una ragazza a chiedergli un consiglio per una torta, gli ha aperto lui, dicendo che non c'era. Era triste anche lui, fidatevi. Quando era a casa Carlotta, era un altra storia. Comunque, rimase tanto colpito dalla ragazza, non se l'aspettava. Ogni tanto, cucinava anche lui per lei, lo faceva con piacere ma non era molto bravo, ora un po' meglio.
Francesco inizia a mangiare.
"Buoni?"-chiede Elvis.
"Abbastanza."-risponde Francesco ridendo.
"Che stronzo che sei."
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"Mamma che fai oggi a pranzo?"
Carlotta al solo vedere le padelle, gli viene da vomitare.
"E' una passione morta."-si dice.
Alberto non sa apprezzare questa qualità anzi è abbastanza malfidato, preferisce andare al ristorante che mangiare qualcosa di sano e che soprattutto provenga dalle mani di sua moglie.
"Non lo so."-risponde Carlotta al suo bimbo.
Carlotta prende il telefono e chiama sua madre.
"Mamma puoi venire a vedere il bimbo, per favore?"
"Dove vai?"
"Vado a pranzo con una mia amica."
"Ok"
Carlotta riattacca.Per la prima volta , dopo tanto tempo era nervosa.
Per cosa poi?
Ricorda esattamente quando aveva l'ansia e l'entusiasmo di una bambina per Francesco, per ogni uscita o anche solo per una rosa o un fiore.
Lui amava regalargli i fiori, per lui era qualcosa di simbolico. Per lui, i fiori rappresentavano l'amore anche quelli appassiti.
"Un amore finito."-diceva.
Una volta, gli ho anche indicato una pianta con un fiore secco e anche del verde e lui: "Una amore pieno di alti ma anche di bassi, è amore vero quello."
oppure indicava i fiori secchi e poi i fiori che stanno per rinascere e diceva "L'arcobaleno dopo la tempesta."
Lei non riusciva a vedere tanto amore nei fiori, poi una volta lasciati, ha iniziato a metterli in casa. Gli mettevano e gli mettono allegria, anche ora.
si sistema i capelli.
Non ha mai pensato così tanto a Francesco negli ultimi anni e questo la fa perdere, si sente smarrita.
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Per la prima volta dopo anni, Francesco è accettabile. Si guarda allo specchio e si rivede quello di una volta. Peccato che questo momento durerà molto poco, qualche ora.
Una citazione dice: "La felicità non esiste, esistono delle ore di felicità, qualche istante."
E Francesco condivideva in pieno.
Esce di casa, le nuvole sono nere, prende l'ombrello e lo porta con se.
Tanto già sa che Carlotta lo dimenticherà a casa o almeno lo spera, spera di stare sotto lo stesso ombrello, a un centimetro da lei. Spera di sfiorarla. Probabilmente gli prenderà un infarto.
Arrivato a casa di Carlotta, suona.
Vede le luci della sua casa, da fuori.
Dopo qualche istante compare.. senza ombrello.
Francesco si allontana, lei ha un vestito con gli stivali.
"probabilmente ti bagnerai"-urla lui.
"Francesco ti ordino di venire qui e coprire questa signorina."- le dice Carlotta.
Francesco ride.
La conosce così bene.
E si chiede se anche Alberto sa che non porta mai l'ombrello.
Cavolate, penserete voi, ma sono dettagli.
Ma sono importanti i dettagli.La vita è come un opera, bisogna renderla bella.
E si sa, ogni opera ha dei bellissimi dettagli.
Carlotta era un opera piena di dettagli.
Poi c'è lui, e la sua vita, la sua opera, piena di lei.
E' sbagliatissimo innamorarsi, direbbe suo nonno Pietro.
Tutti se ne vanno perché nulla è per sempre.
Ma a Francesco non importa, lui 'sto per sempre' lo vuole creare, se non esiste.
Carlotta si mette la giacca con molta difficoltà, cercando di non bagnarsi.
"Come mai questo invito a pranzo?"-chiede lei.
"Sai non ho i soldi e volevo scroccarmi il pranzo."-risponde lui.
"Ti vedo felice."
"Anche tu, lo sei. Che c'è, sei incita di nuovo?"
carlotta fa una faccia stranita.
"Sei fuori luogo, come sempre."-DICE LEI.
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