Capitolo 3

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Entrai in casa come una furia. Buttai violentemente i tacchi il più lontano possibile da me. Erano le 3 di notte. Alla fine la signore delle pulizie aprì la porta e subito fu scoinvolta nel trovarmi lì. Chiese spiegazioni ma non le diedi conto. Feci una telefonata tramite il telefono del bar chiamando un taxi. Ora eccomi qui che guardo disgustata la mia immagine riflessa nello specchio del bagno. Ho il trucco tutto sbavato intorno agli occhi, il rossetto ha occupato anche parte del mento e i capelli pieni di nodi, per non parlare del mio vestito che è bagnato di sudore puzzolente e a tratti stracciato. Tutto questo per i miei disperati ed inutili tentativi di uscire da quello stanzino. E la colpa di chi è? Di quel tizio sconosciuto che sembra tanto avercela con me e di cui non conosco nemmeno il nome. Ma come posso io, Elizabeth Woolridge Grant, Lana Del Rey, o come cavolo mi volete chiamare... farmi mettere i piedi in testa da un pallone gonfiato come quello là. Inconcepibile, inaccettabile! Dopo aver tolto il trucco sbavato, fatto un bagno caldo e messo la mia cannottiera di raso ero pronta per andare a letto ma prima avevo bisogno di un bicchiere d'acqua. Scesi le scale ma improvvisamente sentii dei rumori strani provenire dal fondo del corridoio. Mi avvicinai quatta quatta cercando di far meno rumore possibile ma poi compresi di chi si trattava con il semplice suono della sua voce che in quel momento aveva dato vita ad una risatina insopportabile: John. Il ragazzo aveva portato un amico e non si era degnato di preoccuparsi di me! Ma domani facciamo i conti... Scesi le scale, aprii il frigo e bevvi un lungo sorso d'acqua fredda che mi procurò un lieve dolore ai denti. Diedi un'occhiata veloce all'orologio e vidi che erano le 4. Ci avevo messo un'ora buona per lavarmi e prepararmi per andare a dormire... beh poco rispetto agli altri giorni... Finalmente arrivai nel mio adorato, enorme e morbido lettone a baldacchino e i miei occhi si chiusero all'istante nel momento in cui la mia testa sprofondò nel cuscino.

La mattina venni svegliata da un raggio di sole che mi provocò bruciore agli occhi e dato che la voglia di alzarmi era zero mi girai dall'altra parte.

-"Lanaaa! Ti vuoi svegliareee! È tardiii!" Urlò John dal piano di sotto.

Ma dove sono gli amici di quel deficiente quando servono?!

-"Laninaaa! Lanucciaaa! Lanettaaa! Laninainainaina/bellinaaa! Sto salendo con la colazioninaaa! Buona buoninaaa!"
Continuava a sbraitare con quella vocina del caz... Lana! Compostezza! Mi urlai mentalmente.

-"Eccomi qua! Allora mi devi raccontare tutto di ieri sera." Disse poggiando un vassoio con qualcosa sopra sul comodino.

-"Dai su svegliati. Sono quasi le 12!" Disse scostando le lenzuale finemente rintagliate.

-"Sta zitto! Brutto frocio!" Urlai lanciandogli un cuscino in faccia.

Lui restò scioccato dal mio tono e dal colpo.

-"Oiii ma che ti prende?! Non mi chiami mai così e non sei nemmeno così violenta!" Mi disse in tono offeso.

-"E me lo chiedi pure?! E me lo chiedi pure!"

-"Lana, allora prendi un sorso di succo e cerca di calmarti... ok..."

Feci come mi aveva detto e mi rilassai un po'.

-"Ti va di raccontarmi cosa è successo?" Disse cautemente come se stesse parlando con una specie rara.

-"Allora... mentre tu te la spassavi con quel tizio, io ho avuto a che fare con una persona non particolarmente simpatica. Ti lascio immaginare chi fosse..."
Mi fermai per dare un morso alla mela verde che John aveva posto sul vassoio.

-"Beh diciamo che abbiamo avuto a che fare con gente non particolarmente simpatica in questi anni tipo... il commesso nel negozio di Lui Jo, la fidanzata del commesso nel negozio di Lui Jo, il tizio che è andato a comprare la borsa che ti piaceva tanto e con lui ci fu una vera e propria lotta nel negozio di Lui Jo o no aspetta... forse lì eravamo da Gucci..."

-"Il più recente." Tagliai corto.

-"Uhm... uhm... ah si! Il bell'imbusto che ti ha spaccato gli occhiali, il tacco, il telefono..."

-"Si quello! Ha praticamente continuato a prendersi il gioco di me. Tu lo sai che non mi faccio mettere i piedi in testa, quindi gli versai l'intero bicchiere di vodka in faccia e glielo feci pure pagare. Poi andai in bagno ad incipriarmi un po' e lui si ripresenta di nuovo. Abbiamo continuato a punzecchiarci e lui mi ha presa il braccio con forza trascinandomi in uno sgabuzzino. Ci ha provato un po', ha fatto il sensuale, si è strusciato su di me, e io sai che ho fatto?!"
Non gli diedi il tempo di rispondere perchè avevo iniziato a parlare velocemente, infatti lui mi guardava confuso.

-"Gli ho dato una bella ginocchiata lì sotto." Presi fiato.

-"No... ma dai!" Lo sguardo che si dipinse sul suo volto era di immmenso stupore.

-"E poi?"

-"Ho cercato di aprire la porta ma quel cretino l'aveva chiusa a chiave e nascosta. Allora ha cominciato a fare di nuovo il sensuale e non so come sono cascata nella sua trappola..."

-"Cosa hai fatto?!" Mi urlò contro.

-"Fammi finire! Mi ha chiesto se mi piace giocare a nascondino..."

-"A nascondino?!" Fui interrotta di nuovo.

-"Mi fai finire?!"

-"Si scusa..."

-" Ah... senza rendermene conto risposi di sì e lui se ne uscì lasciandomi chiusa lì dentro dicendomi: 'Allora fatti trovare dai tuoi amici.'" Dissi l'ultima frase imitando un tono di voce maschile.

-"E come hai fatto ad uscire?"

-"Fortunatamente dopo qualche ora venne la donna delle pulizie, io chiamai il taxi dal bar e sono tornata qui con il trucco e il vestito rovinato!"

-"Ma perchè non mi hai chiamato?"

-"Intelligentone sempre quel gran pezzo di idiota la mattina mi aveva rotto il cellulare."

-"Oh Lana quanto mi dispiace..." Disse in tono innocente.

-"No John no! Tu sei il mio amico/segretario devi starmi accanto. Okay non ti vieto di frequentare qualcuno ma mi hai completamente cancellato dalla tua mente e quindi..." Lasciai la frase in sospeso facendo sì che lui intuisse cosa volevo dire.

-"No Lana... la punizione di una settimana no. Perfavore..." Disse inginocchiandosi davanti a me.

-"Per una settimana..."

-"No, no, no."

-"Non frequenterai nessun ragazzo ed uscirai solo ed esclusivamente con me senza neanche un filo di trucco." Dissi in tono severo.

-"No, no, no, perfavore pensavo che eri in buona compagnia..."

-"Appunto pensavi, non ne eri sicuro! Quindi punizione e non si discute!" E detto ciò mi alzai per farmi una doccia veloce.

-"A volte sei peggio di mia madre."

Accostai la porta, mi svestii rimanedo completamente nuda, aprii il getto d'acqua ed entrai nella cabina.

-"Comunque oggi abbiamo un appuntamento con un importante rivista di moda che fa parte di una delle aziende più conosciute di tutta New York. Non so se tu la conosci... si chiama: 'Lee'. Infatti il primo fondatore di questa rivista si chimava Homer Lee, una volta che morì, l'azienda passò al figlio Edward Lee che tutt'oggi è il proprietario. Ho sentito dire che è molto affascinante, è un po' più grande, ha 28 anni ma..."

-"John ti ricordo che sei in punizione!"

-"Si si lo dicevo per te... antipatica." Sussurrò ma il suono della sua voce arrivò alle mie orecchie.

-"Ti ho sentito!" Lo avvertii.

-"Aaah! Comunque l'appuntamento è oggi alle 17:00."

-"Cosa dovrei fare?" Dissi uscendo dalla doccia ed indossai l'accappatoio.

-"Foto per la marca di un costume che sponzarizzano."

-"La paga?"

-"Parlerete di tutto oggi..."

-"Bene."

N/A
Holaaa! Questo è solo un capitolo di passaggio. Spero che vi piaccia comunque e... niente! Come al solito non ho niente da dirvi. L'unica cosa che vi chiedo e se potete commentare, ovviamente accetto di tutto commenti positivi e negativi. Grazie per l'attenzione, al prossimo capitolo!

Cold heart || Lana Del Rey [sospeso]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora