Capitolo 7

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Derek mi aveva portato in una stanza dove regnava il caos, e non sto parlando del set che mi ha fatto vedere poco fa, ma sto parlando di un'enorme stanza dove c'era un'enorme massa di gente che voleva farmi un'enorme quantità di domande a cui io non avevo intenzione di rispondere. Cioè ossurdo!
-Ma sei fidanzata?
-Forse questo sarà il tuo ultimo set?
-Quanto ti hanno pagato?
-Lavorerai ancora con questa azienda?
-Ti sono simpatici i Lee?
-Trovi più interessante Edward o Derek Lee?
Ma basta! Ma il problema è che tutte queste persone sono dipendenti della stessa azienda Lee! Ma il problema più grave del problema precedente è che quel cretino di Derek continua a fissarmi, in fondo alla stanza con il solito sorrisetto schernitore, senza fare niente! Forse è stato proprio lui a chiedere a queste persone di farmi delle domande. Lo odio!

-"Adesso basta! Che succede qui?" Finalmente è arrivata una persona sana di mente ad aiutarmi: Edward.

-"Si sente un baccano assurdo in tutto l'edificio!"

Non lo avevo mai sentito urlare e devo ammettere che ci sa fare dato che ha messo a tacere quella gran massa di mucche impazzite.
-"Derek! Non hai ancora iniziato il servizio! E che ci fa tutta questa gente qua? Tornate al vostro lavoro!"

E detto ciò il silenzio piombò in stanza. Io non ero ancora pronta per iniziare con le foto. Praticamente indossavo ancora l'accappatoio.

-"Stai calmo. Alcuni giornalisti dell'azienda hanno voluto farle alcune domande e io glielo concesso. Abbiamo tutta la giornata per fare le foto." Spiegò tranquillamente.

-"Senti, ti ho dato questo lavoro solo perchè effettivamente sei uno dei fotografi migliori qui dentro. Quindi... lavora!"

****

Ed ora eccomi qui, nella stanza disordinata dove si svolgerà il set. Indosso un top nero, una gonna corta ricoperta da vari pezzetti di diversi tipi di stoffa, anche questi neri, ed immancabbile plateau dello stesso colore dell'abbigliamento. Hanno voltuto raccogliere parte dei miei lunghi capelli in un fermaglio ricoperto da piccoli diamanti e il trucco è molto leggero sugli occhi, per dare spazio in scena a quell'orribile rossetto. Il sapore è disgustoso, indescrivibile e sento continuamente la sua puzza insopportabile sotto il naso.
Nella stanza ci siamo solo io e Derek, perchè il signorino ha deciso di cacciare tutti fuori, dato che ha bisogno di concentrazione. Tsk.

-"Bene bambolina, iniziamo." Disse iniziando ad armeggiare con la macchina fotografica.

-"Ti ho detto che non devi chiamarmi bambolina."

-"Lo so ma... è più forte di me. Imparerai ad apprezzare questo piccolo difetto."

-"Se se... Certo. Allora, dove mi metto?"

-"Sul letto." Disse facendomi un sorriso malizioso accompagnato da un occhiolino.

-"Non ti fare strane idee." Dissi lanciandogli uno dei miei tanti sguardi di fuoco.

Mi sistemai sul letto e appena il mio bel sederino entrò in contatto con le lenzuola di raso, Derek si avvicinò a me.
Che vuole adesso?
La sua mano affusolata si introfulò nei miei capelli togliendo il fermaglio e il suo viso era troppo vicino per i miei gusti, tanto che riuscivo a sentire il suo fiato sfiorarmi la pelle, ricoperta da un leggero strato di cipria.

-"Meglio." Disse per poi ritornare alla sua postazione, cioè dinanzi a me.

-"Allora Lana. Sei una ragazza aggressiva a parole e riesci a comunicare molto con il tuo corpo. Fammi vedere che sai fare?"

E detto ciò si zittì osservandomi da capo a piedi, come se stesse aspettando qualcosa. E allora capii.

-"Mi stai dando carta bianca?"

-"Ti sto dando carta bianca." Confermò.

Ed in quel momento una lampadina immaginaria sopra la mia testa si accese.
Il signorino voleva fare lo sbruffone/Don Giovanni. Bene! Allora potevo dare sfogo al mio lato seduttivo.

Mi inginocchiai sul letto e cercai di posizionare al meglio i piedi in modo che i tacchi non mi dessero fastidio. Scompogliai eccessivamente i capelli, alzai il top per scoprire un filo di pancia ed alzai anche un po' la gonna divarcando leggermente le ginocchia, ma non troppo. Non voglio far vedere cose sconcie sotto con la mia faccia sopra.

-"Allora cosa aspetti? Scatta." Dissi al ragazzo che continuava a guardarmi con le labbra leggermente schiuse.

-"Certo..." Disse alzando di poco un angolo della bocca per poi scattare.

Usai questo atteggiamento anche nei prossimi... 5/6 scatti, fino a quando lui si riavvicinò a me invitandomi ad alzarmi. Feci come chiesto e ritrovai la sua faccia ancora una volta non molto distante dalla mia.
Continuavo a fissarlo come mai avevo osato fare con gli altri uomini. Nel senso che non lascio che le persone mi osservino molto e non lascio i miei occhi al lungo sul viso di qualcuno, altrimenti quello inizia a pensare cose strane del tipo: Oddio gli piaccio! Sono così bello che mi sta mangiando con glio occhi! È fatta lo conquistata! E cazzate del genere...
Ma devo ammettere che ero attirata da quello sguardo gelido, era come una calamita e poi devo ammerlo: oggettivamente è un bell'uomo. Ecco l'ho detto!
All'improvviso prese la mia mano, precisamente il dito, portandolo vicino alle mie labbra, lo premette contro di esse e lo trascinò giù per il mento, poi il collo, scendendo ancora. Allora capii che non si sarebbe fermato, così mi scostai. Quello voleva ticcarmi le bocce o cosa?!

-"Hey! Giù quelle zampe da animaletto indifeso troppo curioso." Dissi.

Lui cercò di trattenere una risata ma fallì miseramente.

-"Pensavo che non ti saresti spostata e avessi fatto un altro gioco con me oltre a nascondino. Che so? Caccia al tesoro." Disse malizioso.

-"Ma per chi mi hai preso?" Dissi furiosa.

-"Lascia perdere e guardati allo specchio."

-"E perchè?"

-"Tu fallo e basta. Voglio finire questo servizio ora. Ho bisogno di bere qualcosa." Disse per poi prendere un'altra macchina fotografica.

Così feci come mi aveva detto, avvicinandomi ad uno dei tanti specchi presenti nella stanza.
Mi accorsi che aveva sbavato parte del rossetto sul mento e il collo. La cosa mi risultò al quanto strana.

-"Ora continua a specchiarti e con lo stesso dito di prima sbava un altro po' di colore."

Feci come detto. Scatto.

-"Bene. Per oggi abbiamo finito. Credo che ci rivedremo domani."
-"Va bene, capo."

Si lasciò sfuggire un sorriso per poi uscire.
Dopo oggi credo di aver bisogno anche io di un drink. Chiamerò Claire. Da quando siamo uscite l'ultima volta per andare in quel bar, di cui non ricordo nemmeno il nome, dove quel tizio di cui vorrei dimenticare non solo il nome ma anche l'esistenza, non ci siamo sentite più. O meglio mi aveva richiamato il giorno dopo con il telefonino di John, dato che sul mio numero ero irritraccettabile, sempre per colpa di Derek che me lo aveva rotto, ma io l'avevo liquidata con un semplice: 'Ci vediamo in settimana.' Credo che parlare con lei mi farà bene, dato che John per l'ennesima volta sembra scomparso!

Cold heart || Lana Del Rey [sospeso]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora