«L'ora, ahimè, è arrivata alla fine anche oggi. Spero di rivedervi mercoledì prossimo per continuare le letture. Buona giornata a tutti.» concluse la lezione il professore del corso di letteratura inglese che Liam frequentava, mentre i ragazzi presenti già si incamminavano verso la porta intenti a sistemare i loro appunti nei rispettivi zaini.
Si alzò e si diresse verso l'uscita pure il ragazzo castano che era pienamente coinvolto dai suoi pensieri sugli argomenti svolti lo stesso giorno, quando fu fermato dallo stesso uomo che li aveva appena congedati, che gli posò una mano sulla spalla, richiamando la sua attenzione.
«Payne, mi sono permesso di sbirciare nelle cartelle degli studenti e ho notato che abiti poco distante da questa città.» proferì aspettando un assenso dal giovane che non poté far altro che annuire incuriosito all'affermazione.
«Volevo chiederti se conoscevi la ragazza che si è suicidata, Liz Mathson.» si appoggiò alla cattedra di legno e ferro, assicurandosi prima di aver spostato quei fogli sparsi, riguardante la lezione, ovviamente.
«No, professore, non l'ho mai sentita nominare in precedenza, mi è nuovo il suo nome.» Nella sua testa, però, non poteva esserci altro che una confusione di domande sull'accaduto e di ricordi che gli mettevano voglia di urlare dalla rabbia, dalla tristezza, ma si trattenne con un profilo innocente, non poteva fare diversamente.
«Se non ho capito male, tra qualche settimana dovrebbe essere un anno dalla scomparsa di Liz. Nessuno sa qualcosa di specifico su di lei o in generale sulla sua vita, solamente non aveva amici a quanto pare, usciva di casa solamente per andare a scuola, o come dicono in molti, per ammirare le nuvole.» Si allontanò di poco per cancellare le troppe parole bianche scritte disordinatamente sulla superficie della lavagna scura, pensieri e riflessioni riguardo i poeti citati per i sessanta minuti passati.
«Per guardare le nuvole? E' bizzarro, non crede anche lei?» L'uomo annuì appena a tali parole, pensando ad una risposta, ma intanto Liam sentiva come se con queste Liz si potesse offendere e non era certamente caso di ripeterle.
«Si, mio caro Liam, per la maggior parte delle persone osservare i cambiamenti del cielo è strano, quasi folle, oso dire. Io credo solo che sia come un'analisi del corpo umano, nel senso emotivo, più che fisico. Cambiamo, costantemente, cambiamo e non possiamo fermarci dal farlo. E siamo come l'azzurro del cielo, dentro di noi possono abbattersi imprevedibili temporali, distruttivi, che ci segnano nel profondo, per poi lasciare spazio ai caldi raggi del sole, a quei momenti felici che si stagliano tra un dolore e l'altro. Liz non aveva amici da quanto hanno detto, ma forse ci sbagliamo di grosso, forse lei e l'infinito che sta sopra le nostre teste erano più legati di qualsiasi altra cosa al mondo. Forse, ancora, lei non vedeva l'ora di incontrarla quell'amica tanto lontana, come può essere una nuvola.» sorrise amaramente sentendo tutte le parole uscire dal cuore, portando lo zaino a tracolla in cuoio su una spalla «ma sono solamente supposizioni. Ora, scusami se ti ho intrattenuto per le mie curiosità. Spero di vederti mercoledì.». Con un leggero cenno con il capo si allontanò da quella chiacchierata profonda e malinconica, lasciando Liam da solo, con il suono di passi, che si allontanavano sempre di più, nei corridoi.
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Clouds Friends.
Romance«Sono stata nel mio inferno, ora vivo in questo eterno paradiso.» -A,xx. Storia su Liam Payne. {COMPLETATA}