Capitolo 1

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AL TELEFONO
'Pronto?'
'Ciao'- mi disse la donna. Mi è bastato questa semplice parola per capire chi fosse
'Cosa vuoi?'-rispondo con un tono di vice freddo
'Ascolta, io..ecco, mi dispiace per averti chiuso la porta in faccia 7 mesi fa e vorrei tanto rivederti per chiederti scusa di persona'
'No mamma, ora è tardi. Forse ti sentì in colpa per quello che hai fatto solo perchè sai che tra due mesi avrai un nipotino? Vorresti essere chiamata nonna? Peccato perchè per un pó nessuno ti chiamerá nonna.'
'Ti pregò. Facciamo così, io domani alle 10.30 saró al bar Mouse quello che ti piaceva tanto, sarai libera di venire oppure no sappi solo che che io ci saró'
'Ci penserò, ciao'
'Ciao tesoro'-così dicendo chiude la chiamata
Per non pensarci mi dirigo in cucina e mi preparo un panino con la nutella e appena lo finisco mi dirigo in bagno per fare una doccia calda, ma non faccio in tempo a spogliarsi perchè un dolore alla pancia mi fa accasciare a terra. Urlo dal dolore, fortunatamente il cellulare l'avevo portato con me quindi senza neanche guardare schiacciò sul primo numero che è venuto fuori e chiamò. Faccio in tempo a dire 'aiuto, mi sento male' e il nome della via che mi ritrovò a chiudere gli occhi e farmi avvolgere dall'oscuritá.

Mi fa male la testa e non ho idea di dove mi trovi. Piano piano apro gli occhi e l'unica cosa che vedo è un forte luce. Provò a chiudere e riaprire gli occhi e ora riesco a distinguere le persone davanti a me. C'era mia madre, mia sorella e Harry?
Cosa ci faceva lui qui, come ha fatto a sapere che ero qui?
Stavo ancora ripensando a come avesse fatto a scoprire che ero qui che entró il medico.
'Buongiorno signorina, vedo che è sveglia'
'Si'-rispondo in soggezione visto che tutti e tre nello stesso momento in cui il medico ha pronunciato quelle parole
'Come si sente?'
'Bene, la bambina sta bene?'- chiedo preoccupata
'Allora, la bambina sta bene peró deve cercare di fare meno sforzi e deve cercare di riposarsi il piú possibile, va bene?'
'Si'-dico sollevata all'idea che la mia bimba stia bene. Di certo non potró non sforzarmi perchè ho bisogno di soldi e non posso restare due mesi senza pagare l'affitto, le bollette o senza cibo quindi continueró a lavorare. Alla fine devo solo riporre dei libri visto che lavoro in una libreria.
'Me lo promette?'-mi chiede il medico sorridendo
'No'-rispondo sincera. Vedo mia madre e mia sorella disperate, ci sono abituate visto che non mi sono mai fermata davanti a nulla, mentre Harry ha gli occhi sbarrati.
'Come pensavo, che lavoro fa?'
'Lavoro in una libreria, non guadagno molto e non mi posso permettere di stare a casa senza ricevere lo stipendio, devo pagare l'affitto, le bollette e devo mangiare'-dico abbassando lo sguardo vergognandosi della mia situazione economica.
'Capisco signorina, be cerchi almeno di stare seduta il piú possibile'
'Si, questo gielo posso promettere'
'Bene, puó tornare a casa'
'Grazie, arrivederci'-rispondo sorridendo
'Arrivederci'-risponde uscendo dalla stanza
Mi sa che non la passeró liscia sta volta, dovró per forza parlare con tutti e tre e non ne ho proprio voglia.
Stranamente mia mamma e mia sorella dicono di avere un impegno, ma che avremmo parlato il giorno seguente, mentre Harry restò muto, allora inizia a vestirmi per tornare a casa. Mentre stavo aprendo la porta per uscire, mi prende il polso sinistro e con voce roca disse 'Ti accompagno a casa'


Spazio a me
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