15 Capitolo.

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Jase POV.

Sono più teso di un manico di scopa ma non lo do a vedere. Vorrei prendermi a schiaffi perché sto facendo tutto il contrario di tenerla lontano. Non la tengo lontano perché io potrei farle del male. Ma perché potrebbe fargliene la mia famiglia. O meglio dire i problemi della mia famiglia. E invece che faccio? Come un cretino la porto dove ho i ricordi migliori della mia vita. E nel frattempo perché non le dico anche che adoro questo posto perché ci andavo sempre con mia madre prima che un maledetto assassino la uccidesse? Che diavolo faccio quando mi farà delle domande a cui non posso rispondere? Se solo potessi avvicinarmi a lei senza metterla in pericolo. Quando arriviamo ad un parco giochi in montagna fuori città con un panorama da urlo fermo la macchina. Potrebbe sembravi strano il fatto che l'ho portata ad un parco giochi ma è davvero bellissimo, non c'è mai nessuno e a 10 metri c'è un laghetto. Audrey scende e si guarda intorno con un'espressione sorpresa.
<< Cavolo è bellissimo qui! >> dice camminando verso un'altalena. Si ci siede ed io le vado incontro. Inizio a dondolarla lentamente sperando che non faccia domande. Ma sperare con lei non basta.
<< Come fai a conoscere questo parco? >> mi chiede mentre alza la testa per guardarmi e la poggia sul mio petto. Spero non si accorge che il mio battito diventa irregolare. "Ti sta solo sfiorando sta zitto!" Ma non mi ascolta e continua a battere velocemente.
<< Ci venivo con mia mamma >> dico cercando di non far trapelare dalla mia voce la nostalgia.
<< Da quando non ci andate più? >> non può immaginarsi la risposta ma non voglio mentirle su questo.
<< Da quando è morta, quando io avevo undici anni e mia sorella 7.>> la sento irrigidirsi sul mio petto e si alza tenendosi con una mano alla catena dell'altalena e guardando in basso.
<< Scusa. Mi dispiace tanto. >> sembra sofferente e mi dispiace vederla così. Le sposto i capelli dietro l'orecchio e finalmente mi guarda. Le sorrido e lei mi fissa in silenzio.
<< Non chiedermi scusa. Non potevi saperlo. >> sapevo quale domanda sarebbe arrivata adesso.
<< Posso chiederti come..come se ne andata? >> non usa la parola morta e l'apprezzo.
<< Un incidente.>> rispondo vago. Stavolta sono io a non guardarla. Le sto mentendo. Ma non posso dirle la verità. Mi farebbe altre domande a cui non posso risponderle. Quando la guardo vorrei raccontarle tutto. Non l'ho fatto con nessuno. Nessuno sa chi sono apparte mia sorella. Nessuno sa il mio vero nome e cognome. Nessuno sa che mio padre tre mesi dopo la morte di mia madre ci ha portato qui con Nadine la nostra "tata" e lui è scomparso per trovare l'assassino di mia madre e per proteggerci. Ma a lei, ad una ragazza che conosco appena vorrei davvero dire tutto. Vorrei dirle che hanno ucciso mia madre per vendicarsi su mio padre. Aveva un'azienda con diversi soci che produceva mezzi di trasporto da guerra. Carri armati, furgoni ecc.. ma non facevano armi. Fino a quando i colleghi di mio padre gli dissero che volevano entrare nel mercato delle armi. Ci furono accese discussioni e alla fine mio padre che era a capo dell'azienda disse che se volevano fare questo dovevano cercarsi un'altra fabbrica. La vendetta dovevano averla su mio padre ma quel giorno in casa c'era solo mia madre. Io mio padre e mia sorella eravamo usciti a pesca. E quando tornammo l'unica cosa che trovammo furono le macerie di una casa. E i resti di mia madre. In più lo stemma della fabbrica era stato disegnato sul marciapiede. Non potevamo sapere che avevamo a che fare con spietati contrabbandieri .Da li ebbe inizio l'incubo. Potevo raccontarle una maleddettissima storia che dovrebbe esistere solo nei film e trascinarla in questo schifo con me? No, non lo avrei permesso. Per lei dovevo rimanere un normalissimo ragazzo del college .

Ehilà la storia ha del drammatico lo so ma volevo dare un cambio drastico. Comunque si sistemerà tutto vedrete. Ora che avranno più ostacoli di fronte ce la faranno a superarli insieme? Vi chiedo di scrivere cosa ne pensate please ❤
A presto bellezze!

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