7 Capitolo.

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Non credo nel destino. Ma questo era proprio uno scherzo bello e buono. Poggiato allo stipite della porta c'era il ragazzo che mi aveva distratto durante tutte le lezioni anche se non era presente, che mi aveva fatto venire la pelle d'oca solo con lo sguardo. E adesso sapevo il suo nome. Jase. Cassie abbraccia velocemente Bree e guarda me. La saluto a mia volta ma io e il suo fratellino eravamo troppo impegnati a fissarci. Mi chiesi chi avrebbe smesso e avrebbe aperto bocca per prima. Io non l'avrei fatto. Cassie fu la prima a rompere il silenzio
<< Bree ti presento mio fratello Jase. Jase ,Bree e la sua amica Audrey. >> . Rivolge a Bree un sorriso di cordialità e quando torna a guardarmi mi fa solo un cenno del capo. Di male in peggio. Odio salutare con un cenno del capo ma, dato la sua maleducazione decido di rispondere alla stessa maniera. Solo che aggiungo << Ora non credete che sia meglio entrare? >> , forse il mio tono non era amichevole ma si sposta comunque ed io entro lanciandogli un'occhiata. Quel suo comportamento mi stava urtando. Nonostante non sono una fan dell'alcool vado di corsa in cucina e stappo una birra. Non mi ubriacavo, ma mi sarei rilassata. Stavo per sedermi nel divano quando sento una voce profonda alle mie spalle. La riconosco immediatamente. << Hai almeno l'età per bere? >> mi chiede con un ghigno stampato in faccia. Aveva voglia di provocare.
<< Non credo che siano affari tuoi. Non mi sembra che hai chiesto i documenti a tutte quelle che entravano. >> , rispondo bevendo un sorso di birra. Se aveva voglia di fare il simpatico, io non avevo voglia di scherzare.
<< Forse avrei dovuto ragazzina >> e con un sorriso aggiunge << Non vorrei doverti riportare al dormitorio di peso perché non riesci a reggerti in piedi. >> lo guardo. E sorrido. Che caratterino, se credeva che poteva farmi perdere la pazienza si sbagliava. Avrei dovuto fare l'avvocato e le risposte non mi mancavano.
<< So reggere una birra , e per tua informazione, anche se fossi ubriaca fradicia non permetterei a te di portarmi al dormitorio. >>, sorridendo si avvicina al mio orecchio e mi sussura << Staremo a vedere. >> e con quel fare da spaccone si allontana. All'inizio, rimango in silenzio a trattenere il respiro, era troppo vicino al mio viso , ma quando il calore della sua voce si affievolisce mi alzo di scatto e gli corro dietro.
<< Per chi mi hai preso? >> gli dico facendolo voltare. Fa qualche passo verso di me e guardandomi mi dice << Per la matricola più bella che si sia mai presentata in casa mia. Abbassa la guardia piccoletta. Non ho intenzione di farti niente. Mi piace scherzare, e a quanto vedo a te piace rispondere a tono. Finalmente una ragazza che non si limita a ridacchiare come un'oca. Credo proprio che andremo d'accordo. >> arrossisco a quelle parole ma per non farglielo vedere mi avvicino al suo orecchio e sussurro
<< Staremo a vedere. >> Mi volto ridendo. Saremmo andati molto d'accordo. Come no.

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