10 Capitolo.

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<< Non ci posso credere! >> esclamo.
<< A cosa non puoi credere? >> mi chiede Jase. In realtà non pensavo di averlo detto ad alta voce ma ormai era fatta. Questo arrogante ha anche una macchina da urlo. Che con lui a bordo è micidiale. Si, ho un debole per i suv, quindi non vi meravigliate se,di fronte alla maestosità della Range Rover Evoque, faccio un'esclamazione di questa. Solo che non voglio fargli un complimento. Ne a lui ne all'auto. In un certo senso è per colpa sua che mi trovo senza un passaggio. Ah, no il passaggio ce l'ho. In una bellissima auto con un bellissimo ragazzo. Bello ma dannato. Che disastro. Non voglio trovarmi in questa situazione .
<< Hai intezione di rispondere, o continuerai a sbavare per la mia macchina? >> Mi chiede già da dentro la macchina. Accidenti a me. Doveva proprio accorgersene?!
<< Io non sbavo per niente e per nessuno. >> dico mentre salgo in auto e mi allaccio la cintura.
<<Se non ti dispiace preferirei accendere la radio, non voglio sentire quanto tu sia arrogante. >> faccio per accenderla quando mi blocca per il polso. La pelle scotta al suo tocco. Non so se è una sensazione piacevole o se è tutta rabbia la mia.
<< Se non ti dispiace, sei nella mia auto e decido io se accendere la radio o no. >> il suo tono è deciso. Quindi so che ribattere sarebbe inutile.
<< Certo, proprio come all'asilo, la palla è mia e scelgo io come giocare >> rispondo. E alzo gli occhi al cielo, ovviamente.
<< Insomma, cosa fai nella vita, oltre a ingerire acido muriatico? >>
<< E tu cosa fai oltre ad infastidire la gente? >> ribatto.
<< Senti, magari non sono stato tanto cordiale con te ma sono così, che posso farci? Non ho niente contro di te anzi, come ho detto prima mi piaci...non in quel senso, mi piace vedere come non sai tenere la bocca chiusa ogni volta che ti provoco. >> Fortunatamente si è ripreso in fretta perché ho rischiato un infarto e la mia faccia è diventata peggio del divano di mia nonna. Il divano è bordeaux ,per vostra informazione .
<< D'accordo allora cerchiamo di avere una conversazione normale, che corso segui al college? >> è la prima domanda che mi viene in mente.
<< Il tuo stesso corso, ma ambisco a diventare giudice. Tu invece, sono sicuro che farai l'avvocato. >> Sorride. Sorridiamo entrambi in realtà.
<< Si esatto, perché ne sei così sicuro?>>. So già la risposta.
<< Beh, perché nei dibattiti te la cavi. Ma non per questo sei già pronta per questa carriera, hai ancora tanta strada da fare, matricola. >>
<< Non ho mai detto di essere pronta sono parole tue, e dato che non mi conosci non puoi dire se mi sento pronta o no. >> la tregua sembra durare poco.
<< Vorrei poterlo fare. >> dice.
<< Cosa? >> rispondo confusa.
<< Conoscerti, vorrei conoscerti. >> dice voltandosi e spostando gli occhi dalla strada per guardare i miei. Restiamo così per qualche attimo.
<< Se non guardi dove vai, non avrai neanche l'occasione di farlo.>> rispondo sorridendo.
<< Non ce l'avrò comunque. >> dice guardando la strada e tornando improvvisamente serio.Ok, questa non è la risposta che mi aspettavo.

Ciao a tutte, volevo dire che è la prima volta che scrivo un libro,so che non è un granché ma cercherò di migliorare. Intanto voglio ringraziare chi lo leggerà e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di queste due teste calde. Più avanti sarà più intrigante, per il momento si sa come sono gli amori al college. Vi saluto, un bacio, Sara.

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