11. Confessioni

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Sopra al biglietto si trovava la solita scritta: Per Adelaine.

Quanto vorrei baciarti... Sei così bella. Mi piace molto passare del tempo con te, rendi ogni momento più bello.
Scusami per il mio comportamento. Avrei dovuto aspettarmelo che prima o poi avresti scoperto che l'idea era mia.

Ripiego il biglietto per poi metterlo in borsa, mi guardo in torno, prendo in braccio Rose e vado a pagare.

"Mi dica." dice il cameriere che si trova dietro al bancone.

"Devo pagare un cappuccino."

"No, il suo conto è già stato pagato."

"Scusi?" chiedo confusa.

"Sì poco fa un uomo è venuto a pagare il suo conto e mi ha detto che doveva pagare anche il suo. Ha detto di dirle che era per farsi perdonare e poi se ne è andato."

"Ah, ok grazie."

"Prego." sento dirmi prima di girarmi ed uscire dal bar.

Torno a casa e mi preparo per andare al lavoro.

12.00

La pausa pranzo è appena iniziata e nel corridoio si aggira già molta gente. Blocco il computer e vado a prendermi in pranzo.
Dopo aver terminato di mangiare mi dirigo nell'ufficio di Paul.

Apro la porta e lo trovo fisso a guardare il suo computer.

"Emh... scusa se disturbo - dico cercando di attirare la sua attenzione - vorrei parlarti."

"Accomodati" dice Paul alzando lo sguardo e indicando la sedia di fronte a lui.

Mi siedo e cerco il suo sguardo che è nuovamente finito sullo schermo del computer.

"Posso avere la tua attenzione? "

"Certo." dice lui spegnendo il computer.

"Tu sapevi già che io sarei venuta a lavorare qua giusto?"

"Sì." dice dopo aver abbassato lo sguardo.

"Va bene, ti perdono ma perché non me l'hai detto prima?"

"Sai, avrei voluto ma sapevo che te la saresti presa perché tutto ciò sembra strano... quasi premeditato e invece appena ho sentito il tuo nome ho pensato che noi avessimo qualcosa in sospeso e avrei voluto solo rivederti ma avrei preferito che il nostro fosse un incontro casuale voluto dal destino."

"Un po' lo è stato no?"

"No, il direttore mi ha chiesto di dare un'occhiata ad alcuni curriculum e di dargli una mia opinione ed è stato da quel momento che ho cercato ad ogni costo di farti assumere."

"Con ottimi risultati direi." dico sorridendo ma nascondendo dietro ad esso quei pensieri che nel frattempo si sono formati.

Paul sorride di ricambio, mi alzo dalla sedia e mi dirigo verso la porta.
Senza scambiarci nemmeno una parola apro la porta e lo guardo per poi uscire e chiudermi la porta alle spalle.

22.10

Mi trovo comodamente seduta sulla mia poltrona a leggere un libro.
Rose sta dormendo su di un cuscino per cani.
Improvvisamente si sveglia e corre alla porta abbaiando.
Qualcuno suona e prontamente apro.

"Ciao Adelaine... Posso?"

"Oh, certamente."

Michel entra e lo faccio accomodare sul divano in salotto.

"Scusa se mi presento a quest'ora ma ti devo confessare una cosa che mi porto dentro da troppo."

L'ammiratore segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora