24. Risposte

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Porto in cucina Sébatien per avere delle risposte prima che possa scomparire di nuovo.

"Perché te ne sei andato via senza preavviso?"

"Scusami ma dovevo sistemare delle faccende..." dice abbassando lo sguardo.

"Non voglio che tu mi dica cosa hai fatto in questi giorni, ma avrei gradito almeno sapere come stavi."

"Te lo stavo per dire in ospedale ma la chiamata di Nathan mi ha fatto cambiare idea, sei circondata da molta gente che ti vuole bene e perciò non pensavo ti accorgersi della mia assenza."

"Anche dopo quel bacio?"

Sébatien alza gli occhi e mi guarda per pochi secondi prima di riabbassare di nuovo lo sguardo.

"Questo significa che per te non ha significato nulla?" dico cercando di rimanere calma.

Rimane con lo sguardo fisso nel vuoto senza riuscire a dirmi niente.

Esco dalla cucina lasciando Sébatien da solo.
Non ci posso credere, sono stata una stupida a pensare che per lui quel bacio fosse significato qualcosa.
Torno fuori facendo finta che non sia accaduto nulla.

Nonna Domenique sta parlando con Nathan ed Evelyne così mi avvicino per sentire meglio.

"...ragazzi cari, sembrate molto determinati a portare avanti questa relazione giusto?" Nathan guarda Evelyne e si gira per rispondere a quell'assurda domanda, ma la nonna alza la mano come per dire di aspettare un momento così io mi fermo improvvisamente dietro ad un albero mentre lei riprende a parlare.

"Ragionate molto cari miei, è meglio conoscersi bene che vivere per sempre con la persona sbagliata, non che tu lo sia Evelyne! Non dico assolutamente questo per carità, ma in vita mia ho sentito molta gente lamentarsi del proprio partner..." si alza in piedi e proprio quando sembra volersene andare si volta verso Evelyne.

"Sai cara, tu mi piaci molto,ma tengo moltissimo ai miei nipoti e voglio che facciano la scelta giusta."

Evelyne si alza e con mia grande sorpresa abbraccia nonna Domenique che ricambia l'abbraccio.

"Potresti essere sulla strada giusta mio caro nipote..." dice dopo aver sciolto l'abbraccio con Evelyne ed avvicinandosi a Nathan.

Ne approfitto e riprendo a camminare verso di loro come se io non avessi ascoltato nulla di quella conversazione, ma in fondo lo so quanto la nonna tenga a noi.

La nonna si dirige verso di me con un sorriso stampato in faccia.

"Ciao cara." dice passandomi di fianco per poi proseguire la sua corsa.

"Ciao nonna."

Guardo Nathan ed Evelyne che stanno parlando sotto voce così, dopo averci pensato meglio, vado verso la fine del giardino dove si trovava un piccolo stagnetto.
Appena lo vedo ricordo immediatamente le papere e il pane che ogni giorno io e Nathan gli davamo.
Eravamo così piccini quando abbiamo iniziato questo nostro 'rituale'.

16 ottobre 1996

"Mamma, posso avere del pane?"

"Ma certo tesoro." dice mostrando un sorriso.

Nathan prende il pane, mi fa segno di seguirlo e si dirige verso la porta.

"Dove state andando?"

"A dare da mangiare alle papere." dice Nathan bloccandosi sulla soglia.

"Va bene ma fate attenzione!"

Raggiungiamo la fine del nostro giardino, dove si trova lo stagno.
Lo 'stagno', uno specchio d'acqua non molto grande, è l'habitat di quattro paperelle.

"Avvicinati Adelaine!" mi dice Nathan che si trova su di una panchina situata a qualche metro dallo stagnetto.

Mi avvicino e mi siedo di fianco a lui.
Nathan inizia a fare piccoli pezzi di pane.
Dopo aver sbriciolato tutto il pane e me li pone.

"Tieni!"

Io li prendo e seguita da lui li lancio nello stagnetto. Le papere corrono verso il pane ed iniziano a mangiarlo.

6 ottobre 2013

Una mano che si è appena posata sulla mia spalla mi fa riprendere dal ricordo che questo posto mi ha evocato.

L'ammiratore segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora