10. Documento

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Paul mi guarda con sguardo interrogatorio.
Colta sul fatto, cerco una scusa.

"Scusami non volevo frugare nel tuo ufficio, ma mi manca un documento e pensavo che potessi averlo tu, così quando ho visto che tu non c'eri ho pensato di cercarlo da sola- dopo che Paul ha riacquistato un'espressione normale aggiungo- Comunque non si trova qui. Scusa del disturbo ci si vede." dico dirigendomi verso la porta.

"Aspetta!- mi irrigidisco mentre penso a come abbia fatto a capire che io stessi mentendo- il tuo telefono."

"Grazie."

"Spero che tu riesca a trovare quel documento." dice rivolgendomi un sorriso.

Esco e ritorno nel mio ufficio.

20 minuti dopo..

Sento il rumore della porta che si sta aprendo. Alzo lo sguardo e vedo Eloïse che richiude la porta dell'ufficio con un foglio in mano.

"Avevo dimenticato di darti questo documento, devi solo archiviarlo."

"Ah ok, grazie."

"Grazie a te e scusa per l'inconveniente." dice mettendo un documento sulla mia scrivania per poi uscire dalla porta.

Strana coincidenza.
Io però, ero andata nell'ufficio di Paul per trovare delle informazioni che spiegassero tutti quei messaggi, ma non ho trovato assolutamemte nulla.

Prendo il documento che Eloïse mi ha appena portato. Lo leggo velocemente, ma qualcosa attira la mia attenzione, così lo rileggo con cura.

Il documento dice che Paul ha fatto richiesta per occuparsi di me quando sono arrivata qui.

"Allora lui sapeva che io sarei venuta a lavorare qui!" esclamo ad alta voce.

Faccio una fotocopia del documento prima di scannerizzarlo ed archiviarlo.

Mi deve delle spiegazioni.

20.00

Mentre sto cenando ricevo una chiamata.
Guardo lo schermo, Evelyne.

"Ciao, volevo chiederti se ti va di unirti a noi stasera. È una semplice serata tra amici."

"Mmmh..." dico riflettendo sull'offerta.

"Ah, niente obiezioni alle 21.00 a casa mia, ti passa a prendere Sébatien."

"Ai suoi ordini."

"Brava." dice accennando una risata prima di chiudere la conversazione.

Finisco di cenare e mi preparo.

"Pronto?"

"Ciao Adelaine, sono di sotto ma mi è stato detto che devi portare anche Rose."

"Sali. Quarto piano, numero 47."

Vado a prendere una borsa più grande e vi metto dentro qualche oggetto per Rose.

"Rose. Vieni..." dico cercandola.

Il campanello suona e la trovo davanti alla porta, la prendo in braccio e apro a Sébatien.
Dopo aver imbragato Rose andiamo da Evelyne.

Sébatien parcheggia e mi fa segno di aspettare.
Fa il giro dell'auto e viene ad aprirmi la portiera.
Gli sorrido e lui ricambia.
Guardandomi negli occhi si avvicina a me, facendo sfiorare le nostre labbra, ma si rialza poco dopo aver preso in braccio Rose .

"Andiamo?"

Esco dalla macchina un po' confusa e ci dirigiamo all'entrata del palazzo dinnanzi a noi.

Dopo aver suonato, Evelyne viene ad aprirci.

"Dove hai lasciato Rose?" dice guardandomi.

Sébastien attira la sua attenzione.
Evelyne allunga le braccia per prendere Rose e rientrare successivamente in casa.

"Entrate."

Chloe e David sono già arrivati.

Dopo esserci salutati, Evelyne inizia a parlare.

"Allora io avevo pensato di passare una serata tranquilla per conoscerci meglio visto che tutti noi ci siamo incontrati al corso di cucina.. Disponetevi a cerchio in modo tale che tutti si possano vedere, per piacere."

Chloe si alza e va a prendere cinque barattolini di vetro contenenti ogniuno dei bigliettini.
Ne dà uno a testa, appena si siede prende un bigliettino dal contenitore posto davanti a lei e lo legge mentalmente.

"Beh, io lavoro come personal trainer come alcuni di voi sapranno già e ho 24 anni."

Posa il bigliettino per terra e guarda David.
Anche lui prende un bigliettino.

"Io sono nato il 30 agosto, in un sobborgo ad ovest di Parigi."

Dopo aver posato il bigliettino mi guarda.

Ne prendo anch'io uno e lo leggo:

Racconta la tua infanzia.

Dopo un po' di esitazione rispondo.

"L'infanzia è stato il periodo peggiore della mia vita.
Ero bassa, portavo gli occhiali ed avevo l'apparecchio.
Venivo continuamente presa in giro e mio fratello era ed è tuttora il mio eroe."

Guardo Evelyne che cerca di chiedermi scusa con lo sguardo. Ma la colpa non è affatto sua. Lei nemmeno lo sapeva.

"Ho 21 anni e sono nata a Miami. Mi definisco sensibile e molto attaccata ai ricordi."

Lei successivamente guarda Sébatien.
"Sono nato il 19 novembre qui a Parigi e ho 25 anni."

E da ciò riparte il giro.

A fine serata ho scoperto varie cose:

David fa il modello, ha 22 anni ed è single.

Chloe è una personal trainer di 24 anni ed i suoi sono divorziati.

Sébatien lavora in banca, ha 25 anni ed è molto protettivo verso le sue due sorelle minori.

Evelyne ha 21 anni, lavora come maestra d'asilo ed ha passato quasi interamente la sua infanzia a Miami.

23.45

Dopo aver passato una lunga giornata finalmente mi ritrovo nel mio letto con Rose.
Metto la sveglia e mi addormento.

20 settembre
7.00

Mi sono alzata presto per andare a fare una passeggiata con Rose e dopo esserci preparate usciamo di casa.

Giriamo per le vie di Parigi e Rose sembra felice.

Mi siedo ad un tavolino sotto al portico di un bar.

"Salve vuole ordinare?"

"Sì grazie, vorrei un cappuccino."

La cameriera si volta e se ne va.

Dopo qualche minuto la ragazza ritorna.

"Ecco a lei." dice mettendomi davanti una tazza.

Dopo aver mescolato il cappuccino, alzo la tazza e mi accorgo che sotto ad essa c'è un bigliettino.

L'ammiratore segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora