19. Memoria

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Dove sarà finito?
Mi sta evitando?
Non si sente bene?
Ha avuto un'emergenza famigliare?

Cerco di rispondere a queste mie domande mentre cucino una crema catalana.

"Adelaine..."

"Sì?"

"La stai bruciando!" dice Chloe.

"Ah, grazie."

"Di niente... Sembri pensiersona. C'è qualcosa che ti turba?"

"In verità sí... È da un pezzo che non vedo Sébatien."

"Ah... qualcuno è preoccupato." dice in tono seducente.

Scoppiamo in una chissosa risata e tutti si girano verso di noi.

"Signorine! - ci rimprovera lo chef - Concentratevi sulla ricetta di oggi."

12.00

È arrivata finalmente la pausa pranzo ed ho intenzione di fare chiarezza su una questione.
Il giorno dell'incidente cosa voleva dirmi Paul?
Mi dirigo verso il suo ufficio e vi entro.

"Paul? Sei qui?"

"Sì sono sotto alla scrivania!"

"Cosa ci fai lì sotto?" dico avvicinandomi.

"Stavo sistemando i cavi del computer. Dimmi, perché ti trovi qui?"

"Volevo sapere... Cosa volevi dirmi il giorno dell'incidente?"

"Non lo so, la dottoressa mi ha detto che il mio cervello ha cancellato tutto quello che è successo dalla mattina dell'incidente fino al mio risveglio in ospedale."

"Per sempre?" chiedo allarmata.

"No, poco alla volta sto già iniziando a ricordare."

"Cosa ha causato tutto ciò?"

"Una botta in testa."

"Perché non me l'hai mai detto?"

"Mi vergognavo."

"Ma non c'è nulla di cui vergognarsi sono cose che succedono!"

"La dottoressa mi ha detto che se provo a concentrarmi sullo scenario dell'incidente, piano piano inizierò a recuperare la memoria."

"Bene, domani alle 7 si va al parco. Ti aspetti domani mattina sotto casa mia." dico prima di uscire dal suo ufficio e ritornare al lavoro.

2 ottobre

Mi alzo presto e mi preparo per andare al parco con Rose e Paul.

"Rose... è l'ora della passeggiata!"

Rose arriva scodinzolando dalla mia camera. Le metto l'imbragatura e scendiaml in strada.
Dopo poco scorgo Paul appoggiato al muro dell'edificio e mi avvicino.

"Buongiorno."

"Buongiorno, -risponde lui con fare assonnato- perché dobbiamo andare al parco?" chiede poi confuso.

"Appena ci arriveremo ti sarà tutto più chiaro."

"Ok..."

Dopo una decina di minuti arriviamo al parco di fianco alla casa di Eloïse.
Paul, che tiene Rose, si blocca improvvisamente.

"Ora mi è tutto più chiaro!" dice.

Il parco, formato principalmente da siepi e sentieri che interrompono le distesa d'erba, aveva una bella visuale esattamente di fronte al luogo dell'incidente.

Qualche passo davanti a noi c'è una panchina e mi affretto a sedermici.
La gamba mi pizzica e ho come la sensazione di poter camminare senza l'uso delle stampelle.
Mi guardo istintivamente i piedi, indosso delle scarpe da ginnastica adatte per una passeggiata.
Dopo qualche minuto passato a fissarmi i piedi chiamo Paul che dopo poco si avvicina.

"Che c'è?" mi chiede allarmato.

"Voglio camminare!"

"Ma..."

"Niente ma! -dico zittendolo- Aiutami ad alzarmi per piacere."

Paul mi sorregge dal busto e dopo poco mi trovo in piedi senza stampelle.
Mi guardo le gambe tremanti e mi volto verso Paul che sta sorridendo.
Rose, che nel frattempo era saltata con un balzo sulla panchina dov'ero seduta poco prima, scodinzola e ciò mi da la forza per procedere.
Lentamente passo dopo passo, piede dopo piede, inizio a camminare anche se a fatica.
Inizio a camminare sempre più velocemente fino ad arrivare ad una velocità normale.
All'altezza della coscia, un fastidioso prurito scatenatosi all'improvviso non mi fa fermare, ma poco dopo la gamba cerde e perdo l'equilibrio.

Rose scappa dalle mani di Paul correndomi incontro e lui la segue fino ad arrivare a me.
Prende velocemente il guinzaglio di Rose e poi mi aiuta a rialzarmi.

"Ci vuole un po' d'esercizio." dice incoraggiandomi.

"Già."

Accompagnata a braccetto da Paul torno a sedere sulla panchina e anche lui, si siede vicino a me.
Dopo qualche minuto di silenzio mi volto verdo di lui.
Fissa la strada come incantato da qualcosa o da qualcuno.
Mi volto anch'io verso la strada ma non noto niente di così particolare, una vecchia signora sta passando in bicicletta, una bambina in braccio al suo papà tiene stretto a se un pupazzo a forma di coniglio e una macchina beige passa a velocità sostenuta sulla strada deserta.

Aspetto un po' e quando finalmente Paul distoglie lo sguardo dalla strada si volta verso di me, con l'aria di uno che ha appena fatto una scoperta importante.

"Ora ricordo!"

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